Non essendoci componenti reattivi e comunque niente con memoria direi che possiamo svolgere lo studio in "semi-continua", cioè immaginando di variare il valore del generatore sinusoidale da -15V a +15V.
A -15 è lampante che D2 sia interdetto in quanto ai suoi capi si trova una d.d.p. di almeno -15-5 (infatti se scorresse corrente sarebbe ancora maggiore causa cadute sulle resistenze) che è abbondantemente meno di 0.7V.
Invece per queste tensioni D1 è in conduzione in quanto tra anodo e catodo si ha -5-(caduta su resistenza)+(caduta su resistenza)+15=+10, quindi è in conduzione.
Alzando la tensione sul generatore, la tensione anodo-catodo di D1 va via via calando fino a scendere sotto i 0.7V e il diodo diventa interdetto. Questo succede quando il generatore è a circa -5.7V. Per simmetria si capisce che da -5.7V a 5.7V entrambi restano interdetti mentre sopra i 5.7V D2 va in conduzione e ci resta fino a +15.
Quindi la tensione di uscita è uguale alla tensione del generatore nell'intervallo da -5.7V a +5.7V in quanto non c'è caduta sulla resistenza in serie al generatore(corrente nulla), quando scende sotto i -5.7V passa corrente nel ramo D1 e la Vout è più alta della tensione sul generatore (a causa della caduta sulla resistenza), per lo stesso discorso quando il generatore supera i 5.7V la corrente passe nel ramo di D2 e la tensione stavolta sarà minore di quella del generatore, sempre per la caduta sulla resistenza.
Il distaccamento della Vout dalla tensione del generatore sarà ovviamente proporzionale alla corrente che passa sulla resistenza quindi alla tensione del generatore stessa.
Spero di essermi spiegato e spero di non avere detto idiozie.
