Salve,
anche io mi trovo alle prese con la compilazione di questo famigerato allegato E.
La mia casa è di 185mq (rimessa compresa).
Ho acquistato una caldaia a condensazione 24.7kW per sostituire l'ormai ventennale caldaia, che era a 23.2kW, e utilizzarla per riscaldamento + acs.
L'ho acquistata su un sito on line, ho fatto il bonifico (non ho indicato la normativa in causale, ma nel bonifico era presente la voce da barrare "risparmio energetico", spero vada bene comunque). Ora ho contattato il tecnico idraulico associato al sito, che verrà a installarla. Anche a lui farò pagamento con bonifico.
Ho delle domande:
1) Nella compilazione dell'allegato E mi sono bloccata al punto 6, perché la mia casa è di mq superiori a 164 e c'è scritto che il calcolo del risparmio energetico dev'essere rigoroso. Ma dal sito (http://www.docet.itc.cnr.it/) il programma Docet non è più utilizzabile, dunque come dovrei fare per calcolare questo risparmio?!
Faccio una prova con TerMus (http://www.acca.it/software/termus/cert ... fault.aspx)?
La zona climatica in cui abito è la E e i gr-g sono 2431.
2) Ho letto il discorso delle valvole termostatiche. Non ho capito se devo necessariamente sostituirle oppure no, perché non riesco a capire se la temperatura media del fluido termovettore della caldaia che ho sceltà è inferiore a 45 °C (chiederò al tecnico appena possibile). In teoria credo dovrebbe essere così, perché è a risparmio energetico, 4 stelle.
In ogni caso, dato che abbiamo in previsione -fra qualche anno - di cambiare i termosifoni (attualmente abbiamo dei vecchissimi termosifoni a irraggiamento, quelli con la griglietta di alluminio che si scalda e soffia aria calda...), mi sembra controproducente acquistare delle valvole nuove per questi termosifoni vecchi. Come dovrei comportarmi?
3) Leggo che devo ottenere l'asseverazione di un tecnico abilitato. Il tecnico abilitato è l'idraulico che mi installa la caldaia?
Viene specificato che nel caso l'impianto abbia potenza nominale inferiore a 100 kW, questo documento può essere sostituito dalle certificazioni del produttore della caldaia. Cosa significa? Devo richiedere una certificazione alla ditta produttrice (nel mio caso, Baxi)?
Come compilare allegato E per detrazione ENEA?
Moderatori: DarioDT,
MassimoB,
paolo a m,
Guerra
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Ti rispondo io in attesa di conferma da Paolo l'Esperto:
1) penso che tu non debba comprendere i mq degli ambienti no riscaldati come cantina, box ecc. quindi magari rientri nei 164mq
2) A me risulta che le valvole devono essere sostituite con quelle termostatiche, il discorso della temp. media di 45° non lo sapevo ma tieni conto che anche se la caldaia è a condensazione tu la dovrai far lavorare almeno con una temp. di 55° se no i caloriferi restano tiepidi.
3) Si vai sul sito o chiamali dovrebbero averla anche se non conosco Baxi .
Vediamo se Paolo da il benestare alle mie risposte
ciao
1) penso che tu non debba comprendere i mq degli ambienti no riscaldati come cantina, box ecc. quindi magari rientri nei 164mq
2) A me risulta che le valvole devono essere sostituite con quelle termostatiche, il discorso della temp. media di 45° non lo sapevo ma tieni conto che anche se la caldaia è a condensazione tu la dovrai far lavorare almeno con una temp. di 55° se no i caloriferi restano tiepidi.
3) Si vai sul sito o chiamali dovrebbero averla anche se non conosco Baxi .
Vediamo se Paolo da il benestare alle mie risposte
ciao
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Duracell ha scritto:1) penso che tu non debba comprendere i mq degli ambienti no riscaldati come cantina, box ecc. quindi magari rientri nei 164mq
2) A me risulta che le valvole devono essere sostituite con quelle termostatiche, il discorso della temp. media di 45° non lo sapevo ma tieni conto che anche se la caldaia è a condensazione tu la dovrai far lavorare almeno con una temp. di 55° se no i caloriferi restano tiepidi.
Grazie per la risposta.
1) ...Però sul sito enea chiede semplicemente i mq della casa, non delle stanze riscaldate...mi risulterebbe difficile fare questo secondo calcolo, perché ho - per esempio - nel seminterrato (dove c'è una taverna, senza termosifone) un termosifone in un corridoio che porta alle scale (calcolo i mq del corridoio? corridoio + scale??)... Insomma, diventa un po' complicata la faccenda!
Potrei togliere agevolmente i mq del garage, che sono 19 (come indicato dai dati catastali), ma non riuscirei comunque a raggiungere i 164mq, anche se di poco, purtroppo...
2) Il discorso delle valvole l'ho letto nelle FAQ (http://efficienzaenergetica.acs.enea.it/faq.pdf) al punto 11.
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sasistardust
0 1 - Messaggi: 6
- Iscritto il: 12 dic 2014, 12:11
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Ma poi mi domando che gli frega a loro dei mq se la detrazione te la danno a prescindere ???
Forse perché siamo in Italia e si deve complicare sempre le cose semplici??

Forse perché siamo in Italia e si deve complicare sempre le cose semplici??


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@sasistardust:
1) Data la metratura, per il calcolo del risparmio, dovresti farti effettuare un calcolo con SW apposito (tipo Termus o Blumatica). Se hai un tecnico di fioducia, magari ti può aiutare senza spendere un'occhio; magari fatti rilasciare un APE, così hai un documento ufficiale in caso di controlli futuri.
2) Se hai cambiato caldaia, per accedere alla detrazione, devi obbligatoriamente inserire VT sui Termosifoni (perché essi lavorano ad AT); diverso sarebbe stato il discorso in caso di impianto radiante a pavimento ovvero fancoil, che lavorano a BT e MT.
3) Per l'asseverazione, puoi tranquillamente allegare quella del produttore caldaia.
saluti
1) Data la metratura, per il calcolo del risparmio, dovresti farti effettuare un calcolo con SW apposito (tipo Termus o Blumatica). Se hai un tecnico di fioducia, magari ti può aiutare senza spendere un'occhio; magari fatti rilasciare un APE, così hai un documento ufficiale in caso di controlli futuri.
2) Se hai cambiato caldaia, per accedere alla detrazione, devi obbligatoriamente inserire VT sui Termosifoni (perché essi lavorano ad AT); diverso sarebbe stato il discorso in caso di impianto radiante a pavimento ovvero fancoil, che lavorano a BT e MT.
3) Per l'asseverazione, puoi tranquillamente allegare quella del produttore caldaia.
saluti

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Dalle guide dell' Enea sembra dedursi che l' allegato E lo puo' compilare ed inviare anche
il privato senza ausilio di un termotecnico .
L' unico dato difficile da calcolare in caso di mq oltre i 164 e' il risparmio energetico in kW.
Vorrei sapere se esiste un punto ufficiale dove si afferma che si possa
" adottare un metodo semplificato ma cautelativo basato sulla differenza di rendimento delle due macchine."
In questo caso qualcuno mi puo' dire come calcolare i kW partendo dai mq di gas consumato ,
ad esempio posso usare le tabelle di conversione dell' eni ?
Poi il consumo da considerare e' quello dell' ultimo anno o di un periodo piu' esteso?
l' alternativa e' l' utilizzo di un sw tipo termus ma non so se' e' semplice.
Sapete poi se l' errore di calcolo dei kW risparmiati fa perdere la detrazione fiscale ?
Anche perche' la detrazione in caso di sostituzione di caldaia tradizionale con caldaia a
condensazione e' sempre possibile indipendentemente da quanto e' il risparmio .
Vorrei evitare oltre alla rottura di cercare un termotecnico anche di pagarlo qualche centinaio di € , anche se detraibili , per un ape , quando l' unica cosa che serve e' un numerino ipotetico anche perche' il risparmio reale non puo' prescindere dal consumo effettivo.
Grazie a chi puo' fornire aiuto.
il privato senza ausilio di un termotecnico .
L' unico dato difficile da calcolare in caso di mq oltre i 164 e' il risparmio energetico in kW.
Vorrei sapere se esiste un punto ufficiale dove si afferma che si possa
" adottare un metodo semplificato ma cautelativo basato sulla differenza di rendimento delle due macchine."
In questo caso qualcuno mi puo' dire come calcolare i kW partendo dai mq di gas consumato ,
ad esempio posso usare le tabelle di conversione dell' eni ?
Poi il consumo da considerare e' quello dell' ultimo anno o di un periodo piu' esteso?
l' alternativa e' l' utilizzo di un sw tipo termus ma non so se' e' semplice.
Sapete poi se l' errore di calcolo dei kW risparmiati fa perdere la detrazione fiscale ?
Anche perche' la detrazione in caso di sostituzione di caldaia tradizionale con caldaia a
condensazione e' sempre possibile indipendentemente da quanto e' il risparmio .
Vorrei evitare oltre alla rottura di cercare un termotecnico anche di pagarlo qualche centinaio di € , anche se detraibili , per un ape , quando l' unica cosa che serve e' un numerino ipotetico anche perche' il risparmio reale non puo' prescindere dal consumo effettivo.
Grazie a chi puo' fornire aiuto.
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Vedo che si sono accumulate, in coda all’intervento di Duracell, un po’ di domande.
Comincio con il rispondere, per ragioni di priorità alle domande del primo intervento. Lo farò un poco velocemente perché sono appena rientrato e tra non molto dovrò uscire per un altro impegno.
1. La potenza richiesta è la portata termica al focolare. Che è poi il prodotto fra il potere calorifico inferiore e la portata del combustibile impiegato. In pratica sì, il valore più alto in kW che si trova nei dati della caldaia.
2. Gli importi da mettere sono esattamente quelli riportati nel bonifico, o nei bonifici se sono più di uno (ovviamente al netto delle spese bancarie).
3. Senza fattura (quindi senza bonifico) ovviamente non puoi detrarre il compenso dell’idraulico. Ovviamente non serve se ha fatto il lavoro ‘a gratis’. C’è però un altro problema. Per l’installazione di una caldaia deve essere rilasciata una DICO, ai sensi del DM 37/08. È vero che non è esplicitato fra i documenti da produrre, ma in caso di controllo potrebbe essere contestata la stessa detrazione. Vale il principio generale che per accedere ai benefici fiscali bisogna fare le cose in regola.
4. Nessun riferimento specifico per la detrazione. Valgono le regole generali.
5. L’IVA per prestazioni di servizi relativi a interventi di manutenzione – ordinaria e straordinaria – realizzati su immobili residenziali è sempre del 10% . Semmai il problema è l’IVA applicabile ai beni. Si applica l’aliquota ridotta solo quando la fornitura è posta in essere nell’ambito di un contatto di appalto. E anche in questo caso l’aliquota ridotta si applica ai “beni di valore significativo” fino a concorrenza del valore della prestazione.
6. Normalmente la fine lavori dovrebbe coincidere con la data del collaudo. Che nel tuo caso puoi benissimo far coincidere con l’avvio della caldaia da parte del centro d’assistenza.
Chiedo scusa, ma ora debbo uscire. Alle altre domande risponderò più avanti.
Comincio con il rispondere, per ragioni di priorità alle domande del primo intervento. Lo farò un poco velocemente perché sono appena rientrato e tra non molto dovrò uscire per un altro impegno.
1. La potenza richiesta è la portata termica al focolare. Che è poi il prodotto fra il potere calorifico inferiore e la portata del combustibile impiegato. In pratica sì, il valore più alto in kW che si trova nei dati della caldaia.
2. Gli importi da mettere sono esattamente quelli riportati nel bonifico, o nei bonifici se sono più di uno (ovviamente al netto delle spese bancarie).
3. Senza fattura (quindi senza bonifico) ovviamente non puoi detrarre il compenso dell’idraulico. Ovviamente non serve se ha fatto il lavoro ‘a gratis’. C’è però un altro problema. Per l’installazione di una caldaia deve essere rilasciata una DICO, ai sensi del DM 37/08. È vero che non è esplicitato fra i documenti da produrre, ma in caso di controllo potrebbe essere contestata la stessa detrazione. Vale il principio generale che per accedere ai benefici fiscali bisogna fare le cose in regola.
4. Nessun riferimento specifico per la detrazione. Valgono le regole generali.
5. L’IVA per prestazioni di servizi relativi a interventi di manutenzione – ordinaria e straordinaria – realizzati su immobili residenziali è sempre del 10% . Semmai il problema è l’IVA applicabile ai beni. Si applica l’aliquota ridotta solo quando la fornitura è posta in essere nell’ambito di un contatto di appalto. E anche in questo caso l’aliquota ridotta si applica ai “beni di valore significativo” fino a concorrenza del valore della prestazione.
6. Normalmente la fine lavori dovrebbe coincidere con la data del collaudo. Che nel tuo caso puoi benissimo far coincidere con l’avvio della caldaia da parte del centro d’assistenza.
Chiedo scusa, ma ora debbo uscire. Alle altre domande risponderò più avanti.
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Eccomi. Riprendo a rispondere.
Per sasistardust
1. Come qualcuno ha correttamente detto la superficie da prendere in considerazione è la cosiddetta superficie utile, che corrisponde, ai fini delle normative sul risparmio energetico, con quella calpestabile degli ambienti riscaldati. Se nel tuo caso detrai i locali non riscaldati, come dici ad esempio il garage. (attenzione che i metri catastali non coincidono con quelli calpestabili) e mi pare dicessi la taverna, con tutta probabilità andrai sotto i 164mq. Poi, su questo non starei ad impazzire per il metro quadro in più o in meno e adotterei comunque il calcolo semplificato suggerito da ENEA. L’alternativa è l’incarico ad un professionista. Se non hai competenze specifiche lascerei perdere l’idea di fare un calcolo con dei software specialistici. Che tra l’altro, almeno per quelli seri, certificati CTI, non costano poco. Un serio calcolo rigoroso, che vorrebbe dire una diagnosi energetica, richiede competenze che spesso mi è capitato di vedere assente persino fra i cosiddetti certificatori esperti.
2. Le valvole termostatiche sono obbligatorie. Se hai dei termosifoni, come qualcuno ti ha già risposto, la temperatura media del fluido vettore è certamente superiore a 45°C. Quindi non si scappa dall’obbligo. A questo proposito ti invito a leggere qualche post indietro [26 e seguenti] di questa discussione dove si trattava appunto dell’argomento. In sintesi, la richiesta delle valvole termostatiche non è un capriccio del legislatore ne un favore che viene fatto alle lobby degli installatori o dei produttori di valvole, ma è una componente essenziale per ottenere un risparmio energetico, nel caso di installazione di una caldaia a condensazione.
3. Basta la dichiarazione della ditta produttrice. Spesso è allegata alla documentazione che viene fornita assieme alla caldaia. In caso contrario, almeno per tutte le principali ditte produttrici, è possibile scaricala dal loro sito internet.
Per sasistardust
1. Come qualcuno ha correttamente detto la superficie da prendere in considerazione è la cosiddetta superficie utile, che corrisponde, ai fini delle normative sul risparmio energetico, con quella calpestabile degli ambienti riscaldati. Se nel tuo caso detrai i locali non riscaldati, come dici ad esempio il garage. (attenzione che i metri catastali non coincidono con quelli calpestabili) e mi pare dicessi la taverna, con tutta probabilità andrai sotto i 164mq. Poi, su questo non starei ad impazzire per il metro quadro in più o in meno e adotterei comunque il calcolo semplificato suggerito da ENEA. L’alternativa è l’incarico ad un professionista. Se non hai competenze specifiche lascerei perdere l’idea di fare un calcolo con dei software specialistici. Che tra l’altro, almeno per quelli seri, certificati CTI, non costano poco. Un serio calcolo rigoroso, che vorrebbe dire una diagnosi energetica, richiede competenze che spesso mi è capitato di vedere assente persino fra i cosiddetti certificatori esperti.
2. Le valvole termostatiche sono obbligatorie. Se hai dei termosifoni, come qualcuno ti ha già risposto, la temperatura media del fluido vettore è certamente superiore a 45°C. Quindi non si scappa dall’obbligo. A questo proposito ti invito a leggere qualche post indietro [26 e seguenti] di questa discussione dove si trattava appunto dell’argomento. In sintesi, la richiesta delle valvole termostatiche non è un capriccio del legislatore ne un favore che viene fatto alle lobby degli installatori o dei produttori di valvole, ma è una componente essenziale per ottenere un risparmio energetico, nel caso di installazione di una caldaia a condensazione.
3. Basta la dichiarazione della ditta produttrice. Spesso è allegata alla documentazione che viene fornita assieme alla caldaia. In caso contrario, almeno per tutte le principali ditte produttrici, è possibile scaricala dal loro sito internet.
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L’IVA per prestazioni di servizi relativi a interventi di manutenzione – ordinaria e straordinaria – realizzati su immobili residenziali è sempre del 10% . Semmai il problema è l’IVA applicabile ai beni. Si applica l’aliquota ridotta solo quando la fornitura è posta in essere nell’ambito di un contatto di appalto. E anche in questo caso l’aliquota ridotta si applica ai “beni di valore significativo” fino a concorrenza del valore della prestazione.
Potresti specificare meglio questo discorso (anche con un esempio pratico) dell'iva al 10% o al 22%?
Penso che il problema si ponga soltanto quando si compra il bene da una ditta X e lo si fa installare (con una fatturazione a parte) da una ditta Y, giusto?
Un dubbio: se devo ristrutturare casa e devo sostituire infissi, l'iva su questi è al 10 o al 22?
Grazie
saluti
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