Immagine quantistica del campo elettromagnetico
Inviato: 7 ago 2024, 19:31
Domanda per (in particolare) PietroBaima
Oggi ho imparato (per quelli che sono i miei mezzi, niente di profondissimo) che esiste una visione 'quantistica' di quello che è il campo elettromagnetico, in particolare una visione che spiega perché vicino a una carica il campo è forte e lontano il campo è debole.
A quanto pare, la carica è circondata da una nube di suoi messaggeri della sua posizione nello spazio (i fotoni) che vengono presi dalla banca della Natura e devono poi essere restituiti. Intorno alla carica insomma è presente una specie di effervescenza di messaggeri che appaiono, vivono per un po' andando a , e poi riscompaiono.
Siccome più è alta l'energia presa dalla banca, meno è il tempo che può essere trattenuta prima di essere restituita, una seconda carica ha la possibilità di percepire fotoni molto energetici solo vicino alla prima carica che li ha generati. Viceversa, fotoni spuntati fuori a minore energia, possono restare per più tempo, e quindi (siccome vanno a possono percorrere più spazio, quindi una carica lontana sente solo questi ultimi di fotoni, e non quelli più energetici che potrebbe sentire solo avvicinandosi (questi fotoni più energetici non avrebbero il tempo per arrivare "fin laggiù").
Deduco naturalmente quindi che: la legge (cioè, il fatto che l'esponente sia proprio 2) che vale nell'elettromagnetismo classico (Poynting) è conseguenza del fatto che e hanno proprio il valore che hanno (sarebbe una cosa incredibile...).
Se e avessero valori diversi da quelli che hanno, potrei rispettivamente trattenere per un tempo diverso fotoni più energetici o fargli percorrere uno spazio diverso nel loro tempo di vita, quindi modificherei proprio quell' .
E' una deduzione corretta?
Grazie in anticipo.
Oggi ho imparato (per quelli che sono i miei mezzi, niente di profondissimo) che esiste una visione 'quantistica' di quello che è il campo elettromagnetico, in particolare una visione che spiega perché vicino a una carica il campo è forte e lontano il campo è debole.
A quanto pare, la carica è circondata da una nube di suoi messaggeri della sua posizione nello spazio (i fotoni) che vengono presi dalla banca della Natura e devono poi essere restituiti. Intorno alla carica insomma è presente una specie di effervescenza di messaggeri che appaiono, vivono per un po' andando a , e poi riscompaiono.
Siccome più è alta l'energia presa dalla banca, meno è il tempo che può essere trattenuta prima di essere restituita, una seconda carica ha la possibilità di percepire fotoni molto energetici solo vicino alla prima carica che li ha generati. Viceversa, fotoni spuntati fuori a minore energia, possono restare per più tempo, e quindi (siccome vanno a possono percorrere più spazio, quindi una carica lontana sente solo questi ultimi di fotoni, e non quelli più energetici che potrebbe sentire solo avvicinandosi (questi fotoni più energetici non avrebbero il tempo per arrivare "fin laggiù").
Deduco naturalmente quindi che: la legge (cioè, il fatto che l'esponente sia proprio 2) che vale nell'elettromagnetismo classico (Poynting) è conseguenza del fatto che e hanno proprio il valore che hanno (sarebbe una cosa incredibile...).
Se e avessero valori diversi da quelli che hanno, potrei rispettivamente trattenere per un tempo diverso fotoni più energetici o fargli percorrere uno spazio diverso nel loro tempo di vita, quindi modificherei proprio quell' .
E' una deduzione corretta?
Grazie in anticipo.