Riprendo il 3D.
Purtroppo non ho sottomano la normativa di riferimento e non potrò essere preciso in termini quantitativi.
Le norme sulle macchine elettriche rotanti prevedono un insieme di grandezze elettromeccaniche di tipo funzionali tali da definire le prestazioni elettriche e meccaniche della macchina in fase di progettazione e collaudo. Queste grandezze sono dette
grandezze nominali.
Sulla base di queste grandezze dunque si dimensiona (proporziona) l'intera macchina elettrica.
Una delle grandezze elettriche funzionali e' la tensione nominale (concatenata nel caso di macchine trifase).
Fra le altre cose, la tensione nominale determina la scelta dell'isolamento.
L'isolamento e' proporzionato sulla base della tensione nominale ed esso, rispetto a tutte le altre parti della macchina, fissa i limiti elettrici e termici della macchina stessa e la scelta del tipo di raffreddamento (la temperatura massima e le perdite in gioco devono essere tali da non deteriorare l'isolamento).
Vedendo la questione dall'altra parte, possiamo dire che l'isolamento fissa i limiti elettrici e termici da cui dipendono tensioni e correnti nominali, coppia e velocità nominale.
In definitiva, l'isolamento (ovviamente insieme alle restanti parti della macchina) fissa la potenza nominale.
Generalmente e' sufficiente un ±10% di variazione della tensione di alimentazione rispetto a quello nominale per determinare un incremento del riscaldamento e quindi della temperatura. Variare questo parametro fondamentale, senza tener conto delle prescrizioni del costruttore, conduce al deterioramento precoce dell'isolamento della macchina.
L'isolamento non si progetta solo in base ai campi elettrici da sopportare in fase di esercizio ma considerando anche i gradienti termici e la temperatura massima da sopportare.
Di seguito riporto un grafico qualitativo sull'aspettativa di vita media di una macchina asincrona in funzione della temperatura:
Piccola nota da prendere con le pinze. Ho un vago ricordo di un dato: 120% della tensione nominale uguale incremento della temperatura fino all'80%. Insomma... non poco... direi.
Effetti simili si hanno anche in caso di dissimmetria della tensione di alimentazione in quanto questa determina stress elettrici e termici deleteri per la vita media dell'isolamento.
Vediamo un diagramma tipico sugli spessori degli isolanti al variare della tensione nominale:
Diciamo che, a meno di tecnologie moderne, l'isolamento di una macchina a tensione nominale di 1 kV puo' essere eseguito con una doppia smaltatura + sovraspessore. Superato questo valore, oltre ad un eventuale triplo smalto, potrebbero essere necessari sovraspessori di circa 2 mm. Non e' poco.
E non e' finita qui. Oltre certi valori di
tensione nominale e' necessario prevedere, nell'intorno dell'isolamento, strati di materiale semiconduttivo per uniformare il campo elettrico ed impedire il fenomeno corona.
Insomma, possiamo continuare all'infinito. La questione e' che
isolamento e tensione nominale sono strettamente ed intimamente legati fra loro e da essi dipende l'aspettativa di vita media della macchina asincrona.