circuito vespa
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[13] Re: circuito vespa
La vespa è una 50 special , ieri ho provato a vedere, tensione e corrente ,
con un tester digitale il quale pero' sembrava inpazzito "dava propio i numeri",
per fortuna il mio amico aveva un piccolo tester analogico, e con quello
si poteva vedere la tensione, cosa che comunque ovviamente varia con il numero dei giri del
motore e arrivava anche a 40 volt , infatti mi diceva che brucia un sacco di lampadine,
gli ampere non ho potuto misurarli perche' il tester arriva fino a 400 mA .
A questo punto , mi diventa difficile visto la vespa non è mia e non posso fare tutte le prove
che vorrei .Pero' ammettiamo che la tensione sia quella, che comunque varia a seconda
dei giri del motore, e gli amper da 5 a 8 è solo per capire.
In teoria cosa bisogna fare?, Radrizzare la tensione e stabilizzarla?
Poi a quel punto si puo' fare lo schema per la ricarica?
Dimenticavo perche' quella differenza tra il tester digitale e quello analogico.
Grazie a tutti
con un tester digitale il quale pero' sembrava inpazzito "dava propio i numeri",
per fortuna il mio amico aveva un piccolo tester analogico, e con quello
si poteva vedere la tensione, cosa che comunque ovviamente varia con il numero dei giri del
motore e arrivava anche a 40 volt , infatti mi diceva che brucia un sacco di lampadine,
gli ampere non ho potuto misurarli perche' il tester arriva fino a 400 mA .
A questo punto , mi diventa difficile visto la vespa non è mia e non posso fare tutte le prove
che vorrei .Pero' ammettiamo che la tensione sia quella, che comunque varia a seconda
dei giri del motore, e gli amper da 5 a 8 è solo per capire.
In teoria cosa bisogna fare?, Radrizzare la tensione e stabilizzarla?
Poi a quel punto si puo' fare lo schema per la ricarica?
Dimenticavo perche' quella differenza tra il tester digitale e quello analogico.
Grazie a tutti
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[14] Re: circuito vespa
scan ha scritto:La vespa è una 50 special ...
bene, ..

qui hai tutte le info necessarie all'impianto elettrico e non solo... .

e stando a queste info le tensioni sull'impianto elettrico sono di


ora verifica solo se le info corrispondono al modello che hai disponibile.
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[17] Re: circuito vespa
ahhh... quanti ricordi
Il circutio elettrico della Vespa è una cosa il cui perché non l'ho ancora capito, in pratica è il duale di un qualsiasi impianto elettrico
invece di avere un generatore di tensione in serie a un interruttore che apre e chiude il circuito per alimentare o meno il carico...
abbiamo un generatore di corrente ed un interruttore in parallelo che cortocircuita o meno il carico.
In linea strettamente teorica le due soluzioni sono totalmente equivalenti, da un punto di vista energetico la potenza dissipata con carico disalimentato è nulla anche nel caso parallelo.
Ovviamente da un punto di vista pratico la soluzione serie è una follia, immaginate una casa...si dovrebbe dire "impianto con corrente nominale di 16A, tensione massima 230V" e poi prese autocortocircuitanti quando si disinserice la spina... si brucia una lampada qualsiasi non funziona più nulla.. e poi un interruttore di massima tensione invece che di massima corrente
Per tornare alla Vespa il suo schema è questo
e si vede che in effetti è proprio "serie", l'alternatore, grazie ad un induttanza dispersa sapientemente dimensionata" si comporta circa come un generatore di corrente costante.
I fari sono normalmente cortocircuitati, per accenderli si "toglie il corto", il clacson è in serie a tutto anch'esso normanlmente cortocircuitato.
Avete mai fatto caso che certe Vespe spernacchiano leggermete mentre passano... contatti del pulsante di corto del clacson ossidati
In queste condizioni non è semplice avere una alimentazione per ricaricare una batteria, a fari spenti non c'è tensione, si hanno praticamente 0V, i circa 40V che hai misurato sono probabilmente il lato caldo della bobina di accensione che è portato al pulsantino di corto per spegnere il motore... io non proverei ad usarli anche per la batteria, rischi di indebolire la scintilla ed avere combustioni incomplete e difficoltà di avviamnento.
La soluzione sarebbe brutale... modificare il tutto per avere un impianto normale "parallelo" ma non la vedo una cosa semplice considerato che non si hanno le caratteristiche esterne del generatore ai vari regimi di rotazione e, forse anche peggio, trovo troppo invasiva una modifica del genere su una cosa (la Vespa) che è ormai un oggetto di culto.
Infine offro una birra vitruale a chi mi sappia togliere la curiosità: Ma ci sarà un perché ad una soluzione tecnica così inconsueta come un impianto serie


Il circutio elettrico della Vespa è una cosa il cui perché non l'ho ancora capito, in pratica è il duale di un qualsiasi impianto elettrico
invece di avere un generatore di tensione in serie a un interruttore che apre e chiude il circuito per alimentare o meno il carico...
abbiamo un generatore di corrente ed un interruttore in parallelo che cortocircuita o meno il carico.
In linea strettamente teorica le due soluzioni sono totalmente equivalenti, da un punto di vista energetico la potenza dissipata con carico disalimentato è nulla anche nel caso parallelo.
Ovviamente da un punto di vista pratico la soluzione serie è una follia, immaginate una casa...si dovrebbe dire "impianto con corrente nominale di 16A, tensione massima 230V" e poi prese autocortocircuitanti quando si disinserice la spina... si brucia una lampada qualsiasi non funziona più nulla.. e poi un interruttore di massima tensione invece che di massima corrente

Per tornare alla Vespa il suo schema è questo
e si vede che in effetti è proprio "serie", l'alternatore, grazie ad un induttanza dispersa sapientemente dimensionata" si comporta circa come un generatore di corrente costante.
I fari sono normalmente cortocircuitati, per accenderli si "toglie il corto", il clacson è in serie a tutto anch'esso normanlmente cortocircuitato.
Avete mai fatto caso che certe Vespe spernacchiano leggermete mentre passano... contatti del pulsante di corto del clacson ossidati

In queste condizioni non è semplice avere una alimentazione per ricaricare una batteria, a fari spenti non c'è tensione, si hanno praticamente 0V, i circa 40V che hai misurato sono probabilmente il lato caldo della bobina di accensione che è portato al pulsantino di corto per spegnere il motore... io non proverei ad usarli anche per la batteria, rischi di indebolire la scintilla ed avere combustioni incomplete e difficoltà di avviamnento.
La soluzione sarebbe brutale... modificare il tutto per avere un impianto normale "parallelo" ma non la vedo una cosa semplice considerato che non si hanno le caratteristiche esterne del generatore ai vari regimi di rotazione e, forse anche peggio, trovo troppo invasiva una modifica del genere su una cosa (la Vespa) che è ormai un oggetto di culto.
Infine offro una birra vitruale a chi mi sappia togliere la curiosità: Ma ci sarà un perché ad una soluzione tecnica così inconsueta come un impianto serie
Se ti serve il valore di beta: hai sbagliato il progetto!
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[18] Re: circuito vespa
carloc ha scritto:Infine offro una birra vitruale a chi mi sappia togliere la curiosità: Ma ci sarà un perché ad una soluzione tecnica così inconsueta come un impianto serie
Forse perché in questo modo un qualsiasi cortocircuito non fa danno

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[20] Re: circuito vespa
Grazie,mi ci voleva propio questa spiegazione.
Ma,facciamo finta che io sia testardo e per assurdo
voglia andare avanti, se io"passatemi il termine"
metto un'interruttore o deviatore che di giorno quando
non servono i fari devio la corrente al carica e alla sera
devio sulle luci secondo
voi potrebbe essere un'idea ,perche' se non ricordo male
la corrente per la candela ha un filo a parte,
che porta la corrente alla bobina di accensione,
quindi non si toglie corrente , e quella per i fanali la
si manda al carica
cosi diventerebbe un oggetto che
nessuno ha, una volta quelli che avevano stereo,fari,trombe,
come mio fratello dovevano per forza metterla sotto carica a casa.
Ovviamente durante il giorno bisogna usarla e chissa quanto,
eppoi non si puo' nemmeno usare il clacson per suonare alle ragazze.
Grazie infinite
Ma,facciamo finta che io sia testardo e per assurdo
voglia andare avanti, se io"passatemi il termine"
metto un'interruttore o deviatore che di giorno quando
non servono i fari devio la corrente al carica e alla sera
devio sulle luci secondo
voi potrebbe essere un'idea ,perche' se non ricordo male
la corrente per la candela ha un filo a parte,
che porta la corrente alla bobina di accensione,
quindi non si toglie corrente , e quella per i fanali la
si manda al carica

nessuno ha, una volta quelli che avevano stereo,fari,trombe,
come mio fratello dovevano per forza metterla sotto carica a casa.
Ovviamente durante il giorno bisogna usarla e chissa quanto,
eppoi non si puo' nemmeno usare il clacson per suonare alle ragazze.
Grazie infinite
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