Goofy ha scritto:Non riesco a credere che due aperture da 1,3 m² distanti 2 m diano una ventilazione migliore di una parete di 20 m² tutta aperta!
Comunque i 20 m² posso considerarli come se fossero due aperture da 1,3 m² separate da aria invece che cemento ...
Dipende quale approccio vuoi seguire. Se segui quello semplificato della CEI EN 62485-3 (ex CEI EN 50272-3), non puoi ignorare le prescrizioni altrimenti invalidi le basi con cui è stata impostata la valutazione. Se si vuole applicare la CEI EN 50272-3 bisogna rispettare queste condizioni:
Le aperture per l’ingresso e la fuoriuscita dell’aria devono trovarsi nella migliore posizione possibile
per il ricambio dell’aria, ad esempio:
- aperture su muri opposti,
- quando le aperture siano sullo stesso muro devono avere distanza minima tra loro di 2 m.
Dopo di che, come ben sappiamo, le norme sono facoltative, quello che conta è assicurare la "regola dell'arte".
Da una valutazione dell'areazione naturale per la spinta del vento, ipotizzando un locale di dimensione L10xP2,5xH3m, ho calcolato le portate d'aria nelle 3 ipotesi:
1) apertura unica di 20 mq
2) n. 2 aperture da 1,3 mq sulla stessa facciata, una sopra l'altra, con distanza di 2 m
3) n. 2 aperture da 1,3 mq su facciate contrapposte
i risultati sono i seguenti:
1) 0,25 mc/s
2) 0,0325 mc/s
3) 0,28 mc/s
L'ipotesi 3) con le aperture contrapposte è la soluzione che garantisce la migliore portata d'aria. L'ipotesi dell'apertura unica 1) in effetti garantisce una portata altrettanto valida. Ma poi, nella valutazione della presenza dell'atmosfera esplosiva ti devi confrontare con il fattore di efficacia della ventilazione f, che nell'ipotesi 2) può essere pari a 2 e nell'ipotesi 3) anche pari a 1, ma nell'ipotesi 1) ad essere ottimisti è pari a 3 perché non si crea un moto convettivo all'interno del volume.