No. Continuo a non essere d’accordo. In primo luogo sul giudizio che viene espresso nei confronti del CEI. Mi pare del tutto ingeneroso bollare come lavoro da buffoni l’operato del CEI. Una posizione venata di qualunquismo, che, vedo, anche altri qui condividono, almeno stando ai voti che ha ottenuto il tuo post. Non condivido nemmeno il tuo giudizio sul CT 81 che non ritengo rispettoso delle persone che vi operano. Ho avuto modo di conoscere qualcuna di loro e di apprezzarne le qualità oltre che la dedizione che pongono nel loro non facile lavoro (per alcuni di loro su base volontaria).
Ma veniamo al tema oggetto di questa discussione. Mi pare si riconosca che la nuova modalità di acquisizione del dato Ng ha una sua validità e consente una più accurata valutazione e allora non vedo perché non debba accettare di pagare per questo valore aggiunto che mi viene fornito. Anche perché per realizzare quel servizio qualcuno deve averci investito, qualcuno vi ha lavorato. Pensare di averlo gratis vuol dire solo che a pagare sarà qualcun altro.
Solo per chi leggesse queste righe senza conoscere nello specifico la materia, val la pena di ricordare che il dato del numero di fulmini per chilometro quadro per anno (indicato come Ng) finora era basato su quanto riportato nella CEI 81-3, che derivava i propri dati da stime fortemente datate (le ultime risalgono agli anni settanta del secolo scorso) basate su osservazioni ENEL e RAI spesso su un numero limitato, e geograficamente circoscritto, di stazioni sperimentali. CEI ProDis invece fornisce un valore di Ng basato su dati di fulminazione rilevati in oltre dieci anni di osservazioni sull'intero territorio italiano con un'elevata precisione spaziale e temporale e con l’identificazione del luogo e dell'istante in cui si è verificato ogni singolo fulmine.
Chi ha un poco di esperienza di progettazione, e il discorso vale non solo per il settore elettrico, sa che presupposto per un risultato qualitativamente valido è il poter disporre di dati di ingresso quanto più validi ed attendibili. “Garbage In, Garbage Out”, dicono spesso gli informatici, ma questo vale, a mio avviso per qualunque lavoro di progettazione. Se parto da dei dati “spazzatura” non posso che ottenere “spazzatura”. Può sembrare questa affermazione un poco esagerata per il nostro tema. Non più di tanto però se consideriamo l’esempio che ho citato nel mio post precedente. Lo ricordo, con la CEI 81-3 dovrei considerare un valore di Ng pari a 4, sulla base di ProDis Ng vale 1,45. Non stiamo parlando di qualche decimale: la differenza è quasi del 300%!
A fronte di ciò il problema sono i 15 euro che devo pagare? Stiamo parlando dell’acquisto di una pizza o di un lavoro progettuale? 15 euro è meno del costo di un punto luce, ma per restare all’argomento è una frazione del costo di un SPD, è un’inezia se raffrontato al costo di un LPS. In quanti casi, partendo da dati che sono tre volte il reale, sarò costretto a prescrivere l’uso improprio di questi dispositivi? Qual è allora il bilancio a fronte della spesa? Prevengo anche la possibile obiezione: se per caso il valore fornito da ProDis risultasse più alto di quello ipotizzato dalla CEI 81-3 non ho nessun risparmio. Vero, non ho nessun risparmio, anzi se il valore fosse più alto potrei probabilmente dover prevedere protezioni aggiuntive. Ma in questo caso vuol dire che finora ho sottostimato il rischio. La sottostima di un rischio è, a mio avviso, sempre un maggior costo, solo che è traslato al futuro.
Danielex ha scritto:Prima di dormire sonni tranquilli, prova a rifare la valutazione con le procedure aggiornate, poi ne riparliamo
P.S. è esattamente quello che ho fatto con alcuni dei lavori più recenti. Mi è costato qualcosa, che non ho nemmeno recuperato, trattandosi, tre su quattro, di lavori già fatturati. Ma, ti confermo, da allora dormo più tranquillo.