Il regolamento di questo Forum non prevede che vengano fornite informazioni relative ad operazioni che potrebbero compromettere la sicurezza di un impianto (e quindi delle persone) oppure che siano illegali.
Per quanto riguarda il caso in esame, nella realtà può succedere che il cliente, allo scopo di risparmiare qualcosa sul preventivo di spesa, si accordi preventivamente con l'impresa per l'esecuzione in proprio di qualche opera muraria, su precisa indicazione dell'impresa (anche le semplici tracce sul muro devono essere realizzate con un certo criterio) ma nulla di più, in quanto, come già detto, con la "Dichiarazione di conformità dell'impianto alla regola dell'arte" l'impresa si assume la diretta responsabilità di tutto quanto realizzato (in mancanza di precedenti certificazioni).
Certificazione impianto fai da te
Moderatori: MASSIMO-G,
sebago,
lillo,
Mike
42 messaggi
• Pagina 2 di 5 • 1, 2, 3, 4, 5
0
voti
La risposta è già stata data inizialmente.
Non legalmente.
Che cosa occorre aggiungere?
Se viene fatto è illegale, in quanto chi emette la DICO dichiarerebbe il falso: tale documento è una dichiarazione (penalmente rilevante) in cui non si dichiara che un tale impianto è a norma, ma si dichiara di averlo personalmente costruito a norma.
ma per favore!
Sono 14 anni che esiste il DM 37/08 ed in un forum tecnico come questo ci sono ancora risposte poco chiare (eufemismo).
Un soggetto non iscritto alla camera di commercio come ditta installatrice ed in possesso dei relativi requisiti non può installare nessun componente di un impianto elettrico da sè e non si può sanare alcun che.
Chi firma una DICO non si assume la responsabilità di un impianto, ma dichiara il falso se non lo ha materialmente costruito.
Che poi esistano soggetti che firmano di tutto è altro paio di maniche.
L'unico modo per un minimo di risparmio è quello segnalato da
Franco012: cioè la realizzazione di opere murarie a supporto.
Non legalmente.
Che cosa occorre aggiungere?
Se viene fatto è illegale, in quanto chi emette la DICO dichiarerebbe il falso: tale documento è una dichiarazione (penalmente rilevante) in cui non si dichiara che un tale impianto è a norma, ma si dichiara di averlo personalmente costruito a norma.
Il sottoscritto XYZ titolare dell'impresa UVW operante nel settore Elettrico bla bla bla
ESECUTRICE dell'impianto ABC
DICHIARA
sotto la propria personale responsabilità, che l'impianto è stato realizzato in modo conforme alla regola dell'arte, secondo quanto previsto dall'art. 6, tenuto conto delle condizioni di esercizio e degli usi a cui è destinato l'edificio, avendo in particolare
* rispettato il progetto redatto ai sensi dell'art. 5 da ZZZ
* seguito la norma tecnica applicabile all'impiego NNN
* INSTALLATO componenti e materiali adatti al luogo di installazione
....
ma per favore!
Sono 14 anni che esiste il DM 37/08 ed in un forum tecnico come questo ci sono ancora risposte poco chiare (eufemismo).
Un soggetto non iscritto alla camera di commercio come ditta installatrice ed in possesso dei relativi requisiti non può installare nessun componente di un impianto elettrico da sè e non si può sanare alcun che.
Chi firma una DICO non si assume la responsabilità di un impianto, ma dichiara il falso se non lo ha materialmente costruito.
Che poi esistano soggetti che firmano di tutto è altro paio di maniche.
L'unico modo per un minimo di risparmio è quello segnalato da

5
voti
A mio parere la legge in vigore è fatta male, come tante altre in Italia a favore delle corporazioni (vedi taxi). Progetto impianti in bassa e media da trent'anni ormai, in particolare in ambienti con rischio di esplosione e se devo realizzare l'impianto elettrico di un mio scantinato devo rivolgermi ad un installatore, come se non ne fossi capace. Ho conosciuto installatori iscritti alla CCIAA del tutto indegni e ho conosciuto persone senza qualifica preparate benissimo. Tutto qui.
-
andreandrea
1.554 1 4 6 - Expert EY
- Messaggi: 772
- Iscritto il: 21 apr 2008, 13:26
- Località: Genova
1
voti
perfettamente d'accordo,
andreandrea.
certo che le leggi qua sono indegne, sotto tanti punti di vista. Certo chi le fa, il giorno prima faceva il bidello o insegnava......
però se le leggi devono essere rispettate, è giusto, specie su questo forum, rendere chiaro che alcuni comportamenti siano illegali. Su questo non ci sono bubbi.
saluti.

certo che le leggi qua sono indegne, sotto tanti punti di vista. Certo chi le fa, il giorno prima faceva il bidello o insegnava......
però se le leggi devono essere rispettate, è giusto, specie su questo forum, rendere chiaro che alcuni comportamenti siano illegali. Su questo non ci sono bubbi.
saluti.
-
lelerelele
3.402 3 7 9 - Master
- Messaggi: 4050
- Iscritto il: 8 giu 2011, 8:57
- Località: Reggio Emilia
5
voti
Voi state trasferendo un altro problema (la qualificazione) sui concetti del dm 37/08.
Il dm 37/08 non è fatto di per sé male.
Ti dice cose fondamentali: ci deve essere un progetto e chi fa un impianto deve essere qualificato.
È la qualificazione che fa acqua, come giustamente evidenziato sopra.
Quindi vi sono capre qualificate e competenti non qualificati (ma chi gli nega di qualificarsi??)
Ed un aggiornamento periodico inoltre sarebbe opportuno.
Il dm 37/08 è in linea con le direttive comunitarie. Ovunque in UE funziona così.
Noi possiamo andare ad installare ovunque in UE, previa iscrizione nelle camere di commercio dei vari paese solo mostrando l'iscrizione nella nostra camera di commercio. Il tutto con reciprocità.
Non c'è alcuna lobby o corporazione.
È garantito un minimo di sicurezza, e un responsabile (DICO). Altrimenti sarebbe un marasma.
E vedremmo una sfilza di manovali edili a fare improbabili impianti elettrici.
La qualità dei nostri impianti è notevolmente cresciuta (un link ad un video di Elettroboom apparso qui di recente lo dimostra) e questo grazie alla legge 46/90 ed al DM 37/08.
Per cui non sono d'accordo che sia fatte male.
Migliorabile?
Sicuramente, come molte cose.
Ma identificare un responsabile di un impianto è fondamentale per evitare una pericolosissima giungla.
Il dm 37/08 non è fatto di per sé male.
Ti dice cose fondamentali: ci deve essere un progetto e chi fa un impianto deve essere qualificato.
È la qualificazione che fa acqua, come giustamente evidenziato sopra.
Quindi vi sono capre qualificate e competenti non qualificati (ma chi gli nega di qualificarsi??)
Ed un aggiornamento periodico inoltre sarebbe opportuno.
Il dm 37/08 è in linea con le direttive comunitarie. Ovunque in UE funziona così.
Noi possiamo andare ad installare ovunque in UE, previa iscrizione nelle camere di commercio dei vari paese solo mostrando l'iscrizione nella nostra camera di commercio. Il tutto con reciprocità.
Non c'è alcuna lobby o corporazione.
È garantito un minimo di sicurezza, e un responsabile (DICO). Altrimenti sarebbe un marasma.
E vedremmo una sfilza di manovali edili a fare improbabili impianti elettrici.
La qualità dei nostri impianti è notevolmente cresciuta (un link ad un video di Elettroboom apparso qui di recente lo dimostra) e questo grazie alla legge 46/90 ed al DM 37/08.
Per cui non sono d'accordo che sia fatte male.
Migliorabile?
Sicuramente, come molte cose.
Ma identificare un responsabile di un impianto è fondamentale per evitare una pericolosissima giungla.
1
voti
GioArca67 ha scritto: Ovunque in UE funziona così..
Questo è assolutamente falso. In altri paesi UE non esistono gli albi professionali (le corporazioni…) e nemmeno l'indegno principio del valore legale del titolo di studio.
-
andreandrea
1.554 1 4 6 - Expert EY
- Messaggi: 772
- Iscritto il: 21 apr 2008, 13:26
- Località: Genova
1
voti
in UK
-
PietroBaima
86,7k 7 12 13 - G.Master EY
- Messaggi: 11672
- Iscritto il: 12 ago 2012, 1:20
- Località: Londra
42 messaggi
• Pagina 2 di 5 • 1, 2, 3, 4, 5
Torna a Impianti, sicurezza e quadristica
Chi c’è in linea
Visitano il forum: Nessuno e 39 ospiti