Il circuito in nero quindi è in sostanza un operazionale di potenza in configurazione di amplificatore invertente dove il rapporto Vout/Vref(v) è pari al rapporto R2/R1 (ho omesso il segno meno perché ho considerato il riferimento di uscita al morsetto meno).
Faccio anche notare, non so se occorre, che gli ingressi di IC1 sono invertiti, questo perché il transistor in uscita è invertente.
Mi è chiaro il procedimento, in ingresso posso mandare una tensione variabile (ad esempio generata da una PWM o altro) che può avere qualsiasi range (ad es 0-5V) e comandare l'uscita ad un qualsiasi range tramite l'amplificazione di IC1 che posso regolare a mio piacere (se avessi una PWM da 0÷5V e volessi una uscita tra 0÷5V mi basterebbe usare R1 = R2, giusto? ). Il fatto che però non mi quadra, e che non mi è mai capitato, è che tu lo definisci un "invertente" anche se in realtà il segnale è applicato sul morsetto non-invertente e c'è una retroazione positiva. Tra le due cose quella della retroazione positiva mi fa andare in pappa, non riesco a capacitarmi il perché, semplicemente applicando un transistor all'uscita, posso usare l'opamp "invertito".
La teoria che mi sono fatto riprende da alcune nozioni di digitale in cui pmos+nmos in quella configurazione mi fanno un inverter, però non so come questo valore negato mi possa cambiare le carte in tavola in questo modo.
In poche parole. Mi puoi spiegare meglio questo "giramento dei poli"?
IC4 serve a generare sulla sua uscita un valore di tensione proporzionale (o identico se scegliamo R6=R7) e di segno opposto rispetto a Vref(i).
In poche parole è un inverter che mi permette però di regolare il valore del minimo (ad esempio potremmo volere un alimentatore che eroga 10A ma che sopporta al max 1A inverso) giusto?
Questo fatto si spiega osservando che, per valori bassi o nulli di tensione su R10 (bassa corrente nel carico), sono basse o nulle le correnti in R4 e in R8 (gli ingressi invertenti di IC2 e IC3 sono entrambi a 0V)
In ogni caso queste correnti sono discordi con Iout. Ovvero se Iout è uscente I di R4 e R8 sono entranti nei nodi invertenti e viceversa, giusto? Sempre per il discorso del riferire l'uscita al negativo, cioè Iout >0 implica una tensione su R10 col + a sinistra e su R4 e R8 col + in alto (in termini maccheronici).
nel nodo dell'ingresso invertente di IC3 prevale una corrente uscente verso R9 proveniente da D4 e che lo polarizza direttamente.
R9 e R8 possono essere di valore diverso, nel caso in cui io voglia avere una Vref(i) più piccola mi basterà usare (in proporzione) una R9 più piccola così da far corrispondere correnti uguali a tensioni diverse. Giusto?
A questo punto dovrebbe essere chiaro come la commutazione da D4 on-D3 off a D4 off-D3 on instauri un nuovo anello di regolazione che coinvolge IC1 e che limita la corrente nel carico precisamente al valore Imax(+).
Assolutamente chiaro, ma una volta che c'è la connessione cosa succede? Cioè, cos'è che limita la corrente? Mi sfugge il passaggio perché nella parte della regolazione della tensione abbiamo lavorato in tensione, ora stiamo ragionando in corrente.
L'ipotesi che ho fatto è che lo scorrere della corrente in R11 fa si che io abbia una caduta di tensione ai suoi capi (col + sul morsetto dell'opamp). Quindi il famoso invertente (di cui chiedo nella prima domanda) mi agisce come un amplificatore sommatore,
EDIT: mi sa che scrivendo mi sono risposto da solo, in effetti la tensione su R11 è con il verso positivo sul morsetto dell'amplificatore ed è dunque contraria a quella ai capi di R1 (col - sul morsetto) quindi sto in realtà usando si l'amplificatore come un sommatore, ma algebricamente parlando sto sottraendo due tensioni. Giusto?