Proprio ieri ho fatto una saldatura strana. Una macchina semplice ma talmente mal progettata che un accoppiamento filettato si lascava con regolarità. Preso dalla rabbia verso il progettista, per sua fortuna sconosciuto, ma anche dalla necessità di trovare un rimedio immediato, ho saldato la vite.
Vite piccola, M5 in un foro cieco. Ho messo del flussante e alcuni pezzetti di lega saldante per elettronica dentro il foro, ho avvitato la vite e scaldato con il cannello tenendo la vite a testa in giù. La lega si è sciolta, è entrata per capillarità tra i filetti bloccando i pezzi nell'abbraccio della brasatura dolce...

Senza scaldare nuovamente, nessuno sviterà più quella vite.
Poi, in auto, mentre tornavo a casa, ho pensato: e se qualcosa avesse bloccato ermeticamente la vite nel foro? Scaldando con il cannello avrei mandato in ebollizione il flussante che aumentando enormemente la pressione avrebbe potuto... Complimenti Andrea, hai fatto una vera cazzata: ti è andata bene.
L'aneddoto è per dire che non si guarda mai abbastanza avanti, quando si tratta di sicurezza.
Nel tuo caso ho applicato una parte dei pensieri di ieri: supponi una cricca nella billetta di alluminio. L'umidità entra e condensa sulle pareti. poi l'ossido che si forma all'esterno ingrossa il materiale che sigilla l'apertura. Se ora scaldi lentamente la billetta, l'acqua trova il modo di uscire, magari rumorosamente, ma nulla di più. Ma se scaldi a 10 K/s, l'acqua passa quasi istantaneamente da liquido a gas e... boom!
Nulla di probabile, ma possibile.
Il fatto è che quando si tratta di sicurezza, possibile è già troppo.