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Scusate ma non mi è chiara l'utilità delle resistenze esterne da collegare sugli ingressi.
Da quanto ho capito, un morsetto di ingresso scollegato è facilmente influenzabile da correnti o tensioni interferenti. Cioè, in generale, mal sopporta i campi elettromagnetici esterni.
Questo perché "l'impedenza di ingresso è elevata".

Domanda: perché quando l'impedenza è elevata succede ciò?

franco1, benvenuto in EY.

Scusate ma non mi è chiara l'utilità delle resistenze esterne da collegare sugli ingressi.
Non è chiaro:
Resistenza in serie agli ingressi o in parallelo fra ingresso e massa o +5V ?



Da quanto ho capito, un morsetto di ingresso scollegato è facilmente influenzabile da correnti o tensioni interferenti. Cioè, in generale, mal sopporta i campi elettromagnetici esterni.
A voler essere pignoli, sono la componente elettrica dei campi EMC.

Questo perché "l'impedenza di ingresso è elevata".

Domanda: perché quando l'impedenza è elevata succede ciò?

La tua è una bella domanda, provo a rispondere:
Potresti ragionare sull'energia/potenza necessaria per fare commutare un ingresso.
Se la impedenza Z è elevata La corrente I = V/Z è bassa, quindi la potenza V x I è bassa.
Qundi basta un "soffio" di radiazione EMC per commutare l'ingresso.

franco1 ha scritto:Scusate ma non mi è chiara l'utilità delle resistenze esterne da collegare sugli ingressi.

Un primo motivo può essere energetico, se ho un carico elevato, (resistore in piu), l'energia assorbita dal resistore porterà via un bel po di segnale all'ingresso.


Poi se andiamo a valutare i disturbi c'è da perdersi, possiamo avere come ti dicevano sopra, campi elettrici prodotti da onde elettromagnetiche, oppure semplici accoppiamenti capacitivi, oppure accoppiamenti induttivi, uno da maggiore disturbo in tensione, l'altro da piu disturbi in corrente, ed il filtraggio generalizzato di tutto è alquanto complesso, caso per caso.

saluti.