Scusate se chiedo queste cose, ma non ho trovato nulla si specifico, anche perché non so esattamenre dove andare a cercare, e io non sono del settore, l'argomento è questo:
In un paesino (4000 ab.) da due anni organizziamo una festa estiva che dura due mesi.
L'attacco eletrico che ci viene fornito su un palo enel distante circa 300-350 m da dove viene utilizzata, e c'è da attraversa un piccolo parco pubblico.
Finora ci ci segue la parte elettrica ha solo fatto passare i cavi (sono 2) attraverso le biforcazioni dei rami deli alberi e in taluni punti neanche troppo in alto (4 m circa).
Adesso qualcuno ci ha detto che non saremmo in regola perché non rispettiamo le norme di legge. Chi ci ha curato la stesura dei cavi ha detto che aveva sempre fatto così...
È giusto o dobbiamo rispettare altre regole?
Dove troviamo la normativa di riferimento?
Cosa si rischia in caso di controllo?
Grazie
Carlo
Linea aerea temporanea
Moderatori: Mike, sebago, MASSIMO-G, lillo
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Il vecchio D.P.R 1062 del 21.06.1968 parla di 5 m.
Se fai una ricerca lo trovi
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La saggezza non può essere trasmessa. La saggezza che un saggio tenta di trasmettere suona sempre simile alla follia.
Hermann Hesse - Siddharta
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Grazie per la risposta, ma possiamo farla passare utilizzando i rami degli alberi?
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Presumo che il "normale cavo quadripolare" sia un FG7OR.
Se è così non mi preoccuperei tanto dell'altezza di posa quanto del sistema di fissaggio e di supporto meccanico del cavo.
Purtroppo non mi sembra che la 64-8/5 preveda la posa su "rami di alberi" e questo è già un problema.
La 64-8/711 che riguarda gli impianti per fiere, mostre e stand, prescrive che “i cavi non armati devono essere protetti contro le sollecitazioni meccaniche quando si presenta un rischio di danno, in particolare quando c’è presenza di pubblico”.
Nel caso in questione, direi che un cavo posato a 4 m di altezza non sia in genere soggetto a rilevanti sollecitazioni meccaniche “esterne”, però bisogna considerare la sollecitazione meccanica a trazione alla quale risulteranno soggetti i conduttori del cavo sospeso alle due estremità (cioè fra ramo e ramo), senza trascurare il fatto che bisognerebbe far svolgere a un cavo la sola funzione “elettrica” demandando la funzione “meccanica” ad altro, ad es. ad una fune in acciaio alla quale fissare il cavo.
Se è così non mi preoccuperei tanto dell'altezza di posa quanto del sistema di fissaggio e di supporto meccanico del cavo.
Purtroppo non mi sembra che la 64-8/5 preveda la posa su "rami di alberi" e questo è già un problema.
La 64-8/711 che riguarda gli impianti per fiere, mostre e stand, prescrive che “i cavi non armati devono essere protetti contro le sollecitazioni meccaniche quando si presenta un rischio di danno, in particolare quando c’è presenza di pubblico”.
Nel caso in questione, direi che un cavo posato a 4 m di altezza non sia in genere soggetto a rilevanti sollecitazioni meccaniche “esterne”, però bisogna considerare la sollecitazione meccanica a trazione alla quale risulteranno soggetti i conduttori del cavo sospeso alle due estremità (cioè fra ramo e ramo), senza trascurare il fatto che bisognerebbe far svolgere a un cavo la sola funzione “elettrica” demandando la funzione “meccanica” ad altro, ad es. ad una fune in acciaio alla quale fissare il cavo.
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Se ne vedono parecchie di queste "pose aeree improprie", soprattutto in occasione di sagre, feste e manifestazioni sportive in genere.
A memoria, credo si debba valutare le prescrizioni del costruttore del cavo che di solito è sempre il classico FG7OR, e valutare il tratto massimo che può essere posato sospeso nel rispetto della massima trazione sopportabile, e usare perlomeno un po di razionalità del fissaggio meccanico di siffatta conduttura.
Ma a dire il vero, se ne vedono di assurde, potrei postare delle foto sul portale dedicato Abrate...
A memoria, credo si debba valutare le prescrizioni del costruttore del cavo che di solito è sempre il classico FG7OR, e valutare il tratto massimo che può essere posato sospeso nel rispetto della massima trazione sopportabile, e usare perlomeno un po di razionalità del fissaggio meccanico di siffatta conduttura.
Ma a dire il vero, se ne vedono di assurde, potrei postare delle foto sul portale dedicato Abrate...
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Concordo con quanto scritto da gioca21 non c'è alcun dubbio che per installazioni fisse il ragionamento non fa una grinza. Ma in caso di impianti temporanei, puoi fare delle eccezioni in funzione del tempo di esposizione al rischio. Quanti giorni sta appeso il cavo? 5, 10, 15? Beh, a mio avviso una trazione è sopportabile, male che vada alla fine della sagra non potranno recuperare il cavo per un'altra manifestazione. Un modo semplice per risolvere il problema della trazione del cavo e che viene usato nei cantieri edili è quello di utilizzare un tratto di tubazione corrugata tra palo e palo fissandola per bene alle estremità.
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Michele Lysander Guetta
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"Non pensare mai al dolore, al pericolo o ai nemici un momento più lungo del necessario per combatterli." — Ayn Rand
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Mike
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Il ragionamento di Mike è ineccepibile (e questo era scontato) ma dal punto di vista operativo come si dovrebbe procedere? Fare un'analisi del rischio cominciando con lo stabilire numero di eventi pericolosi, probabilità di danno ed entità delle perdite? Non mi sembra uno scherzo per una situazione non normata.
Sarà che sono pigro, ma trovo molto più comodo far sopportare il cavo da una fune o da un tubo corrugato.
Tra l'altro la loro festa paesana dura per ben due mesi! E magari ce n'è più di una durante l'anno. Quasi quasi pianto tutto vado a vivere lì .
Sarà che sono pigro, ma trovo molto più comodo far sopportare il cavo da una fune o da un tubo corrugato.
Tra l'altro la loro festa paesana dura per ben due mesi! E magari ce n'è più di una durante l'anno. Quasi quasi pianto tutto vado a vivere lì .
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Dico solo che ci si deve sforzare e ragionare nel dettaglio per raggiungere la regola dell'arte sempre tenendo conto dei costi/benefici e non applicare la norma studiata per impianti fissi su un impianto temporaneo, tutto qui. Fare delle scelte ovviamente implica delle responsabilità, ma questa è la differenza tra un professionista e un "notaio" .
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Michele Lysander Guetta
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