Mi accorgo che attilio aveva specificato fin da subito prezzi e caratteristiche della maglia.
I "ringraziamenti" comunque restano.
Densità di fulmini al suolo, quale valore?
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Riprendo questa discussione del mese scorso.
Adesso che il fattaccio è compiuto, come ce la caviamo?
Accettiamo buoni buoni questa porcata senza dire niente?
Aspettiamo che il buon Carrescia cerchi di tirarci fuori da questo pasticcio?
Pensavo ad una possibile scappatoia per le situazioni semplici dove il rischio è sicuramente molto inferiore al limite ammesso, e cioè valutare il rischio R1 adottando per default Nt = 4 fulmini/anno km² o comunque il massimo valore di Nt risultante dalla nuova mappatura.
Basterebbe conoscere questo valore, anche se sono quasi certo che quei figli di buona donna non ce lo diranno mai .
Naturalmente se la struttura è di dimensioni importanti oppure se sono presenti rischi particolari o diversi da R1 bisognerà comunque piegarsi a 90°e pagare la gabella, ma almeno la casetta, il piccolo condominio, la fabbrichetta, cioè la gran parte dei casi, si salvano.
Cosa ne pensate? Troppo ottimista, troppo ingenuo?
Adesso che il fattaccio è compiuto, come ce la caviamo?
Accettiamo buoni buoni questa porcata senza dire niente?
Aspettiamo che il buon Carrescia cerchi di tirarci fuori da questo pasticcio?
Pensavo ad una possibile scappatoia per le situazioni semplici dove il rischio è sicuramente molto inferiore al limite ammesso, e cioè valutare il rischio R1 adottando per default Nt = 4 fulmini/anno km² o comunque il massimo valore di Nt risultante dalla nuova mappatura.
Basterebbe conoscere questo valore, anche se sono quasi certo che quei figli di buona donna non ce lo diranno mai .
Naturalmente se la struttura è di dimensioni importanti oppure se sono presenti rischi particolari o diversi da R1 bisognerà comunque piegarsi a 90°e pagare la gabella, ma almeno la casetta, il piccolo condominio, la fabbrichetta, cioè la gran parte dei casi, si salvano.
Cosa ne pensate? Troppo ottimista, troppo ingenuo?
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15€...questioniamo per 15€ che poi alla fine paga il cliente .
Qualcuno questi dati li avrà raccolti e studiati quindi mi sembra giusto che il servizio sia pagato.
Un pacchetto di targhette della 3M per identificare i cavi costa quasi 30€ e nessuno dice niente ma se pago 15€ per dati importanti per la valutazione di un impianto apriti cielo...
Mi sembra la solita caccia alle streghe
Qualcuno questi dati li avrà raccolti e studiati quindi mi sembra giusto che il servizio sia pagato.
Un pacchetto di targhette della 3M per identificare i cavi costa quasi 30€ e nessuno dice niente ma se pago 15€ per dati importanti per la valutazione di un impianto apriti cielo...
Mi sembra la solita caccia alle streghe
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MassimoB ha scritto:Mi sembra la solita caccia alle streghe
Più che caccia alle streghe mi sembra la solita caccia al business facile.
E per di più siamo di fronte ad una situazione dove la maggior precisione non e' sinergica con il miglior modo di lavorare.
Anche Carrescia nel suo recente articolo pubblicato su TuttoNormel mi è sembrato un "pochino critico" sulla questione.
Sul fatto poi che le targhette 3M costino 30€ (un'esagerazione comunque) direi che quelle comunque migliorano la qualità dell'impianto, mentre spendere 15€ per verificare che un pollaio da 21 m³ è autoprotetto sono soldi buttati, anzi, estorti perché non lo si fa per scelta ma per obbligo.
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I valori di Ng NON è norma, è puro business! Infatti c'è la norma su come rilevare i fulmini a terra e vendere il servizio. Il CEI si è solo portato avanti e cerca di far cassa il più possibile, tra qualche anno ci sarà qualcuno che venderà questi dati a costi inferiori.
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"Non pensare mai al dolore, al pericolo o ai nemici un momento più lungo del necessario per combatterli." — Ayn Rand
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Mike ha scritto:I valori di Ng NON è norma, è puro business! Infatti c'è la norma su come rilevare i fulmini a terra e vendere il servizio. Il CEI si è solo portato avanti e cerca di far cassa il più possibile, tra qualche anno ci sarà qualcuno che venderà questi dati a costi inferiori.
Tutto vero, però il CEI afferma di essere un'associazione di diritto privato senza scopo di lucro.
La solita coerenza italica?
Volevo anche evidenziare una strana casualità:
- il DLgs 81/08 stabilisce che la valutazione dei rischi deve essere immediatamente rielaborata in relazione al grado di evoluzione della tecnica,
- le CEI 81-10 aggiornano le regole della buona tecnica,
- la CEI 81-3 viene abrogata e sostituita con un servizio a pagamento.
La loro combinazione porta alla necessità di aggiornare la valutazione del rischio dovuto ai fulmini per tutte le strutture soggette all’81/08, anche quelle esistenti.
A queste vanno aggiunte le nuove strutture ad uso residenziale.
Mi riesce difficile quantificare il tutto , ma mi sembrano numeri da capogiro.
Da moltiplicare per 15€+iva .
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gioca21 ha scritto:Tutto vero, però il CEI afferma di essere un'associazione di diritto privato senza scopo di lucro.
La solita coerenza italica?
Diciamo che la vendita dei valori di Ng è paragonabile alla vendita di pubblicazioni di carattere non normativo e i corsi, tutto legittimo.
gioca21 ha scritto:Volevo anche evidenziare una strana casualità:
- il DLgs 81/08 stabilisce che la valutazione dei rischi deve essere immediatamente rielaborata in relazione al grado di evoluzione della tecnica,
Immediatamente no, va sicuramente valutato da parte del datore di lavoro quali sono i benefici che porta in termini di sicurezza la nuova norma tecnica rispetto alla situazione esistente, ma sempre in termini di opportunità, non di obbligo.
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Mike ha scritto:Immediatamente no, va sicuramente valutato da parte del datore di lavoro quali sono i benefici che porta in termini di sicurezza la nuova norma tecnica rispetto alla situazione esistente, ma sempre in termini di opportunità, non di obbligo.
Non sarei così possibilista, perché immediatamente è proprio il termine usato dal DLgs 81/08.
Tra l'altro mi è capitato di fare una comparazione fra prima e seconda edizione delle 81-10 e, a parità di dati di ingresso, passando dalla prima alla seconda edizione il rischio R1 raddoppiava.
Riguardo al resto, sono sempre più del l'idea che in Italia le opportunità di migliorare la sicurezza degli impianti diventano un obbligo a posteriori, dopo che si è verificato un danno a cose o, soprattutto, a persone.
Ma a parte queste disquisizioni più legali che tecniche e che nonostante la loro importanza trovo sempre un po' barbose, mi piacerebbe sapere cosa ne pensi della proposta che avevo fatto nel post [22]:
per le situazioni semplici semplici si potrebbe verificare la protezione delle strutture contro i fulmini adottando per Nt il valore massimo prevedibile nel territorio nazionale?
Ammesso naturalmente che qualcuno abbia la bontà di renderlo pubblico.
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La proposta sarebbe di buon senso e in quanto tale non troverà alcun seguito
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