mi scuso in anticipo se la domanda è banale e/o stupida, ma non riesco a trovare una risposta a tale quesito.
Mi trovo di fronte a una nuova installazione in cui sono stati utilizzati quadri prese industriali assiemati di varie marche da cui sono state fatte delle derivazioni (forati nella parte superiore per uscire con tubazione) per andare ad alimentare direttamente delle macchine (carichi fissi).
Quindi ho ad es. i 2 interruttori mtd nella parte superiore a protezione delle prese interbloccate interne al quadro, più un terzo interruttore a protezione di questa linea "fissa".
A puro titolo di es. parliamo di un quadro del tipo kaedra Schneider CEI 23-49, CEI EN 60670-24.
Tutto ciò è stato fatto immagino per risparmiare la spina di derivazione dal blindo dedicata all' alimentazione della macchina.
Domanda: oltre alla verifica della potenza dissipata all'interno dell'involucro e alla corrente di c.to c.to, è lecito derivare direttamente da un quadro prese un'alimentazione "fissa"?
Derivazioni da quadro prese industriale
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Al netto dei coordinamenti e del grado IP, non vedo impedimenti
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Ok, pensavo che a livello normativo utilizzare quadri prese al pari di cassette di derivazione e/o quadri elettrici potessero esserci dei problemi, grazie come sempre Mike 

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Il foro nella parte superiore del quadro è stato fatto in una parte predisposta per essere forata dal costruttore del quadro prese?
non ci sono problemi, ma solo soluzioni
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si, l'ho verificata e la risposta è affermativa.
Una cosa però non mi è chiara..sono in un contesto industriale, produttivo.
Come vanno certificati questi che sono a tutti gli effetti dei quadri elettrici (hanno tutti nella parte modulare più di 2 interruttori)? Con la 23-51 non ci siamo, di similare al domestico non c'è nulla
Una cosa però non mi è chiara..sono in un contesto industriale, produttivo.
Come vanno certificati questi che sono a tutti gli effetti dei quadri elettrici (hanno tutti nella parte modulare più di 2 interruttori)? Con la 23-51 non ci siamo, di similare al domestico non c'è nulla

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mulder80 ha scritto:Come vanno certificati questi che sono a tutti gli effetti dei quadri elettrici (hanno tutti nella parte modulare più di 2 interruttori)? Con la 23-51 non ci siamo, di similare al domestico non c'è nulla
Cosa devi certificare? Immetti nel mercato il quadro prese o hai fatto un ampliamento al quadro prese esistente?
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dovrei certificare il quadro assiemato ovvero il centralino vuoto (es. kaedra citato sopra), a cui sono state installate le prese interbloccate + gli interruttori nella parte modulare. Interruttori che proteggono linee fisse verso stazioni di lavoro. Sono quindi in un contesto che non può certo dirsi "domestico o similare" come da CEI 23-51.
Io per la cronaca sono il progettista, incaricato di redigere gli elaborati as built. Mi occupai già a suo tempo della progettazione, ci sono state varianti (come normale in questi contesti industriali molto "dinamici") tra cui appunto queste alimentazioni a macchine fisse che io avevo previsto inizialmente da quadri elettrici e/o spine blindo, e che mi ritrovo invece alimentate dai quadri prese (CEI 23-49 da produttore)
Io per la cronaca sono il progettista, incaricato di redigere gli elaborati as built. Mi occupai già a suo tempo della progettazione, ci sono state varianti (come normale in questi contesti industriali molto "dinamici") tra cui appunto queste alimentazioni a macchine fisse che io avevo previsto inizialmente da quadri elettrici e/o spine blindo, e che mi ritrovo invece alimentate dai quadri prese (CEI 23-49 da produttore)
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Se questa è una variante significativa doveva essere da te approvata prima di essere realizzata, se per questa modifica non è stato richiesto il tuo parere hai tutto il diritto di valutarne la corrispondenza alla filosofia progettuale e alle richieste della committenza e di conseguenza accettarla o rifiutarla, se l'accetti te ne assumi la piena responsabilità (progettuale).
Quello che è certo è che non devi certificare quel quadretto prese, in mancanza di una marcatura CE o di qualsiasi altra dichiarazione di un produttore, è l'installatore che se ne assume la totale responsabilità con il rilascio della DICO.
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ti chiedo scusa Mike, mi è scappato quel "dovrei certificare" che ovviamente non fa parte del mio ruolo. Ho utilizzato quel termine impropriamente volendo significare che nel contesto degli as built mi viene richiesta una verifica di quanto eseguito e, come dici tu, se la cosa non torna si scrive e la si rifà..
Purtroppo mi capita raramente in quei contesti di venire interpellato per varianti, con la scusa della fretta e del "dovevo dare corrente alla macchina per ieri e non ho avuto il tempo di chiamarti" si finisce spesso così..
Purtroppo mi capita raramente in quei contesti di venire interpellato per varianti, con la scusa della fretta e del "dovevo dare corrente alla macchina per ieri e non ho avuto il tempo di chiamarti" si finisce spesso così..
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mulder80 ha scritto:Purtroppo mi capita raramente in quei contesti di venire interpellato per varianti, con la scusa della fretta e del "dovevo dare corrente alla macchina per ieri e non ho avuto il tempo di chiamarti" si finisce spesso così..
Tranquillo, è la normalità, l'importante è che l'installatore sia consapevole del rischio che corre, ovvero di rifare il lavoro.

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