grazie mille, tutti ovviamente in inglese eh?
comunque siccome sono tre testi e non ho la possibilità di visionarli per scegliere quale fa al caso mio, secondo te qual è il più adatto?
quello che cerco, è un testo che esponga in modo chiaro e intuitivo i concetti fondamentali, più che equazioni o leggi da ricordare, non vorrei dimenticare le cose veramente fondamentali, se ti può essere utile ho finito la triennale di ingegneria elettronica, ma spesso le idee sono confuse.
scusa non so, se sia giusto postare qui...
ancora grazie
Amplificatore operazionale: corto circuito virtuale
Moderatori: g.schgor, BrunoValente, carloc, IsidoroKZ
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Direi il Franco, ma fai un giro in una biblioteca universitaria e dai uno sguardo.
Per usare proficuamente un simulatore, bisogna sapere molta più elettronica di lui
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Il 555 sta all'elettronica come Arduino all'informatica! (entrambi loro malgrado)
Se volete risposte rispondete a tutte le mie domande
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ottima spiegazione...
finalmente qualcuno è riuscito a chiarirmi le idee una buona volta!
Le mie più sincere congratulazioni Isidoro!!
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Le mie più sincere congratulazioni Isidoro!!
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SalvatoreSav
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Ho letto con (letteralmente) piacere il chiarimento di IsidoroKZ sul ccv. Mi rimane una curiosità.
1) Quindi in condizioni di linearità, qualunque sia il valore della resistenza differenziale di ingresso alta o bassa, la corrente differenziale di ingresso è nulla?
2) Ovviamente se la resistenza di ingresso è infinita la corrente di ingresso è nulla indipendentemente dalla condizione di linearità!
IsidoroKZ ha scritto:Ci sono operazionali che hanno molto bassa (molto al di sotto del kiloohm), sono i current feedback, malgrado tutto si usano le stesse regole degli operazionali normali.
1) Quindi in condizioni di linearità, qualunque sia il valore della resistenza differenziale di ingresso alta o bassa, la corrente differenziale di ingresso è nulla?
2) Ovviamente se la resistenza di ingresso è infinita la corrente di ingresso è nulla indipendentemente dalla condizione di linearità!
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No, la corrente differenziale di ingresso non è nulla, in genere è trascurabile rispetto alle altre correnti in gioco, ma se il valore della resistenza vista tra gli ingressi scende sotto un certo limite allora la corrente differenziale inizia a far sentire il suo effetto.
Caso limite: se cortocircuiti gli ingressi tra loro l'operazionale smette di funzionare.
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BrunoValente
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Questo me lo ero perso!
Si`: non essendoci tensione non c'e` neanche corrente. La corrente cui si riferisce BrunoValente e` una corrente di offset, una continua, non una corrente di segnale.
Si` e` vero. Ci sono operazionali con impedenze differenziali di ingresso dell'ordine dei gigaohm o teraohm, almeno a bassa frequenza, ma la cosa non e` importante dato che quando l'operazionale non e` in linearita`, l'ingresso non comanda l'uscita.
marc96 ha scritto:1) Quindi in condizioni di linearità, qualunque sia il valore della resistenza differenziale di ingresso alta o bassa, la corrente differenziale di ingresso è nulla?
Si`: non essendoci tensione non c'e` neanche corrente. La corrente cui si riferisce BrunoValente e` una corrente di offset, una continua, non una corrente di segnale.
marc96 ha scritto:2) Ovviamente se la resistenza di ingresso è infinita la corrente di ingresso è nulla indipendentemente dalla condizione di linearità!
Si` e` vero. Ci sono operazionali con impedenze differenziali di ingresso dell'ordine dei gigaohm o teraohm, almeno a bassa frequenza, ma la cosa non e` importante dato che quando l'operazionale non e` in linearita`, l'ingresso non comanda l'uscita.
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IsidoroKZ ha scritto:Si`: non essendoci tensione non c'e` neanche corrente. La corrente cui si riferisce BrunoValente e` una corrente di offset, una continua, non una corrente di segnale.
Invece mi riferivo proprio ad una corrente di segnale, non stavo considerando la corrente di offset .
Volevo evidenziare che, siccome in realtà il guadagno ad anello aperto pur essendo molto alto non è infinito, quando l'anello è chiuso allora tra i due ingressi c'è una tensione di segnale piccola ma non nulla e che quindi in effetti c'è anche una corrente di segnale, anche se molto piccola e quasi sempre trascurabile.
Con "quasi sempre trascurabile" intendo proprio dire che, quando il valore della resistenza tra gli ingressi è molto piccolo, quella corrente inizia a far sentire il suo effetto e allora nel calcolo del guadagno se ne deve tenere conto.
Avevo posto l'attenzione sul fatto che con gli ingressi cortocircuitati l'amplificatore smette di funzionare perché mi sembrava che questo caso limite evidenziasse bene il concetto, cioè che nella realtà sotto certi valori la resistenza tra gli ingressi fa sentire i suoi effetti, cioè che fa scorrere una corrente di segnale tra gli ingressi non più trascurabile.
Spero di non aver frainteso o detto cose fuori luogo.
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BrunoValente
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Grazie a IsidoroKZ per la risposta, non potrebbe essere diversamente.
Mi succede ultimamente di essere interessato solo alla perspicacia e di cedere senza energia a tutto il resto; ma è un'altra storia.
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Succede che rileggendo un vecchio post, magari perché un utente lo ha inserito tra i preferiti, i dubbi ritornano.
Capisco la distinzione tra corrente di offset continua e corrente di segnale.
Ma come mai alcuni testi studiano degli effetti dell'offset applicando il ccv?
IsidoroKZ ha scritto: La corrente cui si riferisce BrunoValente e` una corrente di offset, una continua, non una corrente di segnale.
Capisco la distinzione tra corrente di offset continua e corrente di segnale.
Ma come mai alcuni testi studiano degli effetti dell'offset applicando il ccv?
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