Salve
la scelta del potere di interruzione di un interruttore dipende dalla corrente di corto circuito che si stabilisce nel punto di installazione del quadro. Essa tende a diminuire in base alla distanza e alla sezione del cavo che collega il punto di fornitura al quadro stesso. E' possibile dal punto di vista normativo, considera anche l'effetto riduttivo della corrente di corto dovuto al cablaggio interno al quadro?
Riduzione corrente di corto , cablaggio interno quadro
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Mike
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Dal punto di vista normativo, io non saprei risponderti ma ti posso dare un consiglio pratico: a meno di casi molto particolari, in impianti è meglio evitare di fare i "farmacisti".
Sebastiano
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"Eo bos issettaìa, avanzade e non timedas / sas ben'ennidas siedas, rundinas, a domo mia" (P. Mossa)
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Il problema era che per soli 2kA sono costretto a passare da un potere di interruzione di 25kA a quello successivo [ho 27kA sul mio quadro], quindi pensavo di sfruttare anche il cablaggio del quadro per rientrare nei limiti.
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Come dice
sebagoin fase progettuale non bisogna fare i farmacisti, le virgole vai a vederle se devi giustificare qualcosa che esiste già.
Piuttosto che contare sulla riduzione di Icc dovuta al cablaggio interno (non è vietato) valuta il back-up.
Se calcolo 27 kA che si riducono a 24 grazie al cablaggio interno, gli interruttori da 25 kA li prendo in considerazione solo se grazie al coordinamento con l'interruttore a monte hanno un potere di interruzione superiore.

Piuttosto che contare sulla riduzione di Icc dovuta al cablaggio interno (non è vietato) valuta il back-up.
Se calcolo 27 kA che si riducono a 24 grazie al cablaggio interno, gli interruttori da 25 kA li prendo in considerazione solo se grazie al coordinamento con l'interruttore a monte hanno un potere di interruzione superiore.
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Ettore92 ha scritto:...ho 27kA sul mio quadro...
Urca, bella botta. Posso sapere come sei arrivato a quel valore?
Sebastiano
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Immagino che il valore di 27kA non ti permetta di usare i classici modulari tradizionali che arrivano fino a 25kA di potere di interruzione. Se non vuoi rivolgerti a modulari di alte prestazioni (ad esempio ABB S800 o Schneider NG125) devi valutare il back up come ti è stato consigliato. Per le utenze monofasi il valore di Icu degli interruttori a 230V è più alto (esempio un S202P ABB arriva a 40 kA fino a 25A) quindi gli interruttori modulari che dovresti prevedere ad alte prestazioni sono solo i quadripolari. Non ho accennato agli scatolati perché per detti interruttori 27kA è un valore di corrente di corto circuito piuttosto modesto
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Urca, bella botta. Posso sapere come sei arrivato a quel valore?
Immagino abbia un trasformatore da 1250kVA o da 1000kVA con Vcc bassa
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la discussione cade a pennello per una domanda:
per il calcolo della corrente di corto circuito in un dato punto di una linea esistono sostanzialmente due formule, una approssimata per il calcolo della Icc a fondo linea (Icc minima) ed una completa per la Icc max.
In quella approssimata per la minima, ossia 0,8xVxS/1,5xrx2xL non figura la corrente di corto circuito a monte, cosa che invece viene richiesta nella formula completa per la Icc max.
Domanda:
Il valore della corrente di cto cto nota a monte della linea a cosa ci serve? a calcolare l'impedenza della linea a monte da aggiungere poi all'impedenza della linea fino al punto in cui vogliamo calcolare la nostra Iccmax?
Lo dico perché la formula per la Icc max è sostanzialmente Tensione/impedenza e non figura da nessuna parte la Icc a monte. L'unica cosa che posso pensare e che indirettamente mi serva per il calcolo dell'impedenza.
Grazie.
per il calcolo della corrente di corto circuito in un dato punto di una linea esistono sostanzialmente due formule, una approssimata per il calcolo della Icc a fondo linea (Icc minima) ed una completa per la Icc max.
In quella approssimata per la minima, ossia 0,8xVxS/1,5xrx2xL non figura la corrente di corto circuito a monte, cosa che invece viene richiesta nella formula completa per la Icc max.
Domanda:
Il valore della corrente di cto cto nota a monte della linea a cosa ci serve? a calcolare l'impedenza della linea a monte da aggiungere poi all'impedenza della linea fino al punto in cui vogliamo calcolare la nostra Iccmax?
Lo dico perché la formula per la Icc max è sostanzialmente Tensione/impedenza e non figura da nessuna parte la Icc a monte. L'unica cosa che posso pensare e che indirettamente mi serva per il calcolo dell'impedenza.
Grazie.
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Sono due formule che si usano per due verifiche diverse.
La Icc minima si usa per verificare che i cavi (o altro similare) quando si ipotizzano correnti a fine linea inferiori a quelli di corto franco, e si hanno a monte dispositivi di protezione contro i corto circuiti a tempo dipendente (es. fusibili).
Esempio, in un quadro hai una icc max di 10kA, da qui parte una linea protetta da fusibile, che in fondo linea avrebbe una Icc max di 9 kA, ma calcolandola con la formula della icc Minima ti viene un valore di 3kA, a quel punto li vai a vedere l'energia specifica passante, lasciata passare dal dispositivo di protezione a quel valore di Icc (3 kA), e se il cavo ti tiene quel valore.
Il valore di ICC massima lo usi quando devi valutare la tenuta al corto o le tenute elettrodinamiche ai valori massimi possibili.
La Icc minima si usa per verificare che i cavi (o altro similare) quando si ipotizzano correnti a fine linea inferiori a quelli di corto franco, e si hanno a monte dispositivi di protezione contro i corto circuiti a tempo dipendente (es. fusibili).
Esempio, in un quadro hai una icc max di 10kA, da qui parte una linea protetta da fusibile, che in fondo linea avrebbe una Icc max di 9 kA, ma calcolandola con la formula della icc Minima ti viene un valore di 3kA, a quel punto li vai a vedere l'energia specifica passante, lasciata passare dal dispositivo di protezione a quel valore di Icc (3 kA), e se il cavo ti tiene quel valore.
Il valore di ICC massima lo usi quando devi valutare la tenuta al corto o le tenute elettrodinamiche ai valori massimi possibili.
Altrove. .Volutamente Anonimo
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