Buongiorno, vorrei sostituire un vecchio quadro elettrico di un bilocale che presenta ad oggi due interruttori separati uno per stanza.
Avevo pensato a due possibili configurazioni
1. Differenziale 25A che va ad alimentare due magnetotermici ( uno per ogni stanza) del tipo C16
2. Due Magnetotermici differenziali C16 (uno per ogni stanza)
In entrambe le configurazioni vorrei prevedere a monte di tutto un magnetotermico C16 per evitare che in caso di grande assorbimento ad es. 10A + 10A possa scattare il contatore ENEL che sta molto lontano (questa soluzione nel primo caso proteggerebbe anche il salvavita da 25A da correnti più elevate).
Quale delle due soluzioni è da preferire ? Ha senso poi aggiungere un interruttore generale a monte?
Grazie
Quadro elettrico bilocale da aggiornare
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La soluzione che generalmente si adotta nei piccoli impianti civili è la prima che hai proposto.
Però in generale si inserisce un differenziale da 25 A a monte e due magnetotermici a valle un C10 per linea luci d un C16 per linea Forza motrice. Nel tuo caso dipende ora come è stato suddiviso l'impianto elettrico. Tu parli di suddivisione per stanze, se cosi realmente fosse allora è plausibile mettere due C16 a valla del differenziale da 25 A.
In caso di supero massimo della potenza contrattuale, che suppongo sia 3 kW scatterà sempre il magnetotermico del contatore enel, nella tua soluzione.
Però in generale si inserisce un differenziale da 25 A a monte e due magnetotermici a valle un C10 per linea luci d un C16 per linea Forza motrice. Nel tuo caso dipende ora come è stato suddiviso l'impianto elettrico. Tu parli di suddivisione per stanze, se cosi realmente fosse allora è plausibile mettere due C16 a valla del differenziale da 25 A.
In caso di supero massimo della potenza contrattuale, che suppongo sia 3 kW scatterà sempre il magnetotermico del contatore enel, nella tua soluzione.
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SanVincenzo85
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Per evitare di far scattare il contatore enel vorrei prevedere a monte di tutto un magnetotermico C16 per evitare che in caso di grande assorbimento ad es. 10A + 10A possa scattare il contatore ENEL che sta molto lontano.
Quindi soluzione 1 + c16 a monte di tutto, va bene?
Quindi soluzione 1 + c16 a monte di tutto, va bene?
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Fossi in te io andrei a verificare come prima cosa com'è conformato l'impianto.
Se i due magnetotermici esistenti alimentano una la linea luce e l'altro la linea FM e il contatore è da 3 kW, allora io prevederei una Interruttore differenziale a monte da 25 A e due magnetotermici a valle uno da 10 A e l'altro da 16 A. Se poi i due magnetotermici esistenti servono entrambi davvero sia per linea luce che linea FM, allora prevedi il differenziale a monte da 25A e a valle di tale differenziale due magnetotermici da 16A.
In ogni caso scatterà sempre il magnetotermico del contatore in presenza di supero di potenza. (Devi considerare che se assorbi 3300 W, limite di distacco dell'energia, la corrente che fluisce sarà sui 14 A e non è sufficiente a far scattare i magnetotermici a valle del differnziale. Per questo scatterà sempre quello del contatore).
Tutto però è sempre relativo alla potenza della tua fornitura. (Che a rigor di logica dovrebbe essere 3 kW).
Se i due magnetotermici esistenti alimentano una la linea luce e l'altro la linea FM e il contatore è da 3 kW, allora io prevederei una Interruttore differenziale a monte da 25 A e due magnetotermici a valle uno da 10 A e l'altro da 16 A. Se poi i due magnetotermici esistenti servono entrambi davvero sia per linea luce che linea FM, allora prevedi il differenziale a monte da 25A e a valle di tale differenziale due magnetotermici da 16A.
In ogni caso scatterà sempre il magnetotermico del contatore in presenza di supero di potenza. (Devi considerare che se assorbi 3300 W, limite di distacco dell'energia, la corrente che fluisce sarà sui 14 A e non è sufficiente a far scattare i magnetotermici a valle del differnziale. Per questo scatterà sempre quello del contatore).
Tutto però è sempre relativo alla potenza della tua fornitura. (Che a rigor di logica dovrebbe essere 3 kW).
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SanVincenzo85
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PS. Il differenziale chiaramente deve avere anche Idn = 0.03A. Questo in qualsiasi condizione tu sia.
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SanVincenzo85
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Avevo verificato che anche l'impianto vecchio era diviso per stanze quindi la soluzione deve essere due C16.
Invece c'è un modo per non far scattare il contaotre ENEL in caso di sovraccarico ?
Invece c'è un modo per non far scattare il contaotre ENEL in caso di sovraccarico ?
Ultima modifica di
Franco012 il 5 ott 2021, 17:02, modificato 1 volta in totale.
Motivazione: Eliminata inutile citazione integrale del messaggio di poco precedente.

Motivazione: Eliminata inutile citazione integrale del messaggio di poco precedente.
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Io adotterei questa soluzione:
- un interruttore magnetotermico da 16 A e potere d'interruzione di 6000 A come interruttore generale del centralino;
- a valle del magnetotermico generale, 2 interruttori magnetotermici differenziali da 10 A, collegati in parallelo fra loro, che alimentano le due linee, con corrente differenziale d'intervento di 10 mA per la parte d'impianto che comprende il bagno, e di 30 mA per l'altro (oppure anche tutti e due da 10 mA).
Tale proposta di soluzione deriva dalle seguenti considerazioni:
I valori dei magnetotermici e del contatore sono infatti valori nominali. Tieni presente che:
Il contatore, d'altra parte, ha regole tutte sue per quanto riguarda la corrente massima prelevabile (quella oltre il valore nominale + il 10%) e il tempo per il quale tale corrente può essere prelevata.
Infine, ma non meno importante, tali modifiche all'impianto non possono, a mio giudizio, ritenersi configurabili come manutenzione ordinaria, eseguibile da un normale elettricista, per cui i lavori dovranno essere necessariamente eseguiti da una ditta che abbia i requisiti previsti dalla legge (in sostanza, dev'essere in grado di rilasciare la "Dichiarazione di conformità dell'impianto alla regola dell'arte").
- un interruttore magnetotermico da 16 A e potere d'interruzione di 6000 A come interruttore generale del centralino;
- a valle del magnetotermico generale, 2 interruttori magnetotermici differenziali da 10 A, collegati in parallelo fra loro, che alimentano le due linee, con corrente differenziale d'intervento di 10 mA per la parte d'impianto che comprende il bagno, e di 30 mA per l'altro (oppure anche tutti e due da 10 mA).
Tale proposta di soluzione deriva dalle seguenti considerazioni:
- non si sa niente circa lunghezze e sezioni dei fili nell'impianto, per cui non c'è modo di valutare il corretto coordinamento delle linee con gli interruttori magnetotermici. Il valore di 16 A per l'interruttore generale è quello che più si avvicina alle correnti e ai tempi d'intervento del contatore, e consente un certo margine di sicurezza;
- da quello che ho capito, non esiste attualmente alcun differenziale nell'impianto, che pertanto è da considerarsi non rispondente alle norme di legge e soprattutto molto pericoloso per gli utenti;
- la recente normativa tecnica prevede che anche negli impianti "base" siano presenti almeno due interruttori differenziali, destinati a due diverse linee. In questo caso, non è obbligatorio attenersi a tale disposizione tecnica, però non è affatto una cattiva idea, visto che la predisposizione c'è già, e un differenziale in più non incide molto sul costo, a fronte dei vantaggi che si ottengono;
- escluderei un interruttore generale da 25 A, che in pratica interverrebbe solo per un corto circuito;
- ritengo che che un magnetotermico da 10 A sia più che sufficiente per illuminazione e prese di un solo locale, visto che interverrebbe solo per superamento di 2.300 watt continuativi. Nel caso di elevato sovraccarico, ci sono discrete probabilità che intervenga senza coinvolgere il contatore;
- il costo della modifica è tutto sommato molto abbordabile, fatta eccezione per i differenziali con corrente differenziale da 10 mA, che sono piuttosto costosi. Però sono del parere che quando c'è di mezzo la sicurezza non si dovrebbe badare a qualche decina di euro in più.
- l'impianto di terra sia esistente e funzionante;
- non siano previsti adeguamenti di potenza dell'attuale contatore da 3 kW nominali.
I valori dei magnetotermici e del contatore sono infatti valori nominali. Tieni presente che:
6367 ha scritto:Un magnetotermico NON deve aprire al superamento della corrente nominale perché la corrente nominale è la corrente che deve portare a tempo indefinito.
Non deve intervenire per una corrente pare al 13% in più di quella nominale, ma deve intervenire entro un'ora per una corrente pari al 45% in più di quella nominale (in realtà interviene in qualche minuto).
Il contatore, d'altra parte, ha regole tutte sue per quanto riguarda la corrente massima prelevabile (quella oltre il valore nominale + il 10%) e il tempo per il quale tale corrente può essere prelevata.
Infine, ma non meno importante, tali modifiche all'impianto non possono, a mio giudizio, ritenersi configurabili come manutenzione ordinaria, eseguibile da un normale elettricista, per cui i lavori dovranno essere necessariamente eseguiti da una ditta che abbia i requisiti previsti dalla legge (in sostanza, dev'essere in grado di rilasciare la "Dichiarazione di conformità dell'impianto alla regola dell'arte").
Big fan of ⋮ƎlectroYou
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Grazie per il chiarimento estremamente puntuale.
Ho solo alcuni dubbi:
- Come mai un magnetotermico a monte di tutto di 6.000 A invece dei tradizionali 4.500 A ?
- I due magnetotermici differenziali da 10 A non sono un po' piccoli ? Se accendo forno e poco più potrebbe superare i 2.300 Watt consentiti. Se metto un 16 A perdo solo il vantaggio che possa staccare prima del contatone Enel ?
- Sto trovando difficoltà a trovare in rete un magnetotermico differenziale da 0,01 A, dove posso trovarlo (in rete) ?
- Non mi fido dell'impianto di terra, pertanto volevo la migliore soluzione per ovviare a qualche mal funzionamento e/o assenza della terra in attesa di una ristrutturazione totale.
Grazie
Ho solo alcuni dubbi:
- Come mai un magnetotermico a monte di tutto di 6.000 A invece dei tradizionali 4.500 A ?
- I due magnetotermici differenziali da 10 A non sono un po' piccoli ? Se accendo forno e poco più potrebbe superare i 2.300 Watt consentiti. Se metto un 16 A perdo solo il vantaggio che possa staccare prima del contatone Enel ?
- Sto trovando difficoltà a trovare in rete un magnetotermico differenziale da 0,01 A, dove posso trovarlo (in rete) ?
- Non mi fido dell'impianto di terra, pertanto volevo la migliore soluzione per ovviare a qualche mal funzionamento e/o assenza della terra in attesa di una ristrutturazione totale.
Grazie
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DELL ha scritto: Come mai un magnetotermico a monte di tutto di 6.000 A invece dei tradizionali 4.500 A ?
La norma CEI 021 (una delle poche norme tecniche che sono anche obbligatorie per legge) prevede, nel caso del tuo impianto, un valore convenzionale di 6.000 A per il dispositivo immediatamente a valle del punto di consegna. La disposizione vale solo per i nuovi impianti e in caso di aumento della potenza contrattuale, ma se devi sostituire l'interruttore, tanto vale metterne uno in regola con la norma più recente.
I due magnetotermici differenziali da 10 A non sono un po' piccoli ? [...] Se metto un 16 A perdo solo il vantaggio che possa staccare prima del contatone Enel ?
Dalla mia riposta precedente si deduce che un magnetotermico da 10 A regge quasi 2.600 watt a 230 volt, senza contare che per qualche tempo può reggere ancora di più. Inoltre non sappiamo se la linea è dimensionalmente adatta per sopportare gli oltre 4 kW consentiti da un 16 A (a parte il fatto che a tale potenza probabilmente interverrebbe il limitatore del contatore).
Sto trovando difficoltà a trovare in rete un magnetotermico differenziale da 0,01 A, dove posso trovarlo (in rete) ?
In effetti i differenziali da 10 mA si trovano più facilmente nella configurazione "pura", ossia senza la parte magnetotermica. Però in tal caso è necessario abbinarci un altro interruttore magnetotermico (subito a monte oppure a valle), e non è detto che nel centralino ci sia posto sufficiente.
Non mi fido dell'impianto di terra, pertanto volevo la migliore soluzione per ovviare a qualche mal funzionamento e/o assenza della terra in attesa di una ristrutturazione totale.
Non mi sento di darti consigli in merito. Nel campo della sicurezza per me non esistono soluzioni temporanee. L'impianto dev'essere sicuro e basta. Il pericolo è sempre in agguato, l'incidente può capitare quando meno te lo aspetti, e la prevenzione è l'unica arma a disposizione.
E inoltre troppe volte ho constatato la validitù del detto "Niente è più definitivo di quel che è provvisorio".
Big fan of ⋮ƎlectroYou
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Sinceramente differenziali con Idn = 0.01 A vanno previsti in locali come sale operatorie. Li vedo eccessivi per una civile abitazione, anche se devi proteggere dai contatti indiretti nel locale Bagno. Riguardo alla corrente di cto cto dei magnetotermici 4500 A sono la corrente di corto nominale Icn. Mentre 6000 A sono la corrente di corto estrema (quella di cresta) Icu. L'interruttore è sempre lo stesso in sostanza. Per applicazioni civili interruttori con Icn = 4,5 kA vanno bene. La fornitura enel nel punto di consegna con contratto da 3 kW non ti darà piu di tale valore.
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SanVincenzo85
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