Buongiorno a tutti.
Volevo cortesemente chiedervi su come costruire un rocchetto di ruhmkorff in maniera molto economica.
Ho letto di filo di ferro da carpentieri che si trovano nelle ferramenta,ne taglio un bel po' della stessa misura, in un modo o nell'altro li stiro.Poi l'infilo nel tubetto di cartone della carta igienica?
Sopra di esso avvolgerei le spire del primario, poi potrei mettere della carta oleata da cucina, e su di essa,ho sentito dire di un migliao di spire...non c'è un qulche cosa da recuperare in giro, da modificare.
Ciao a e grazie per il tempo che perdete con me.
Rocchetto di Ruhmkorff
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IsidoroKZ
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Filippo2000 ha scritto:......Poi l'infilo nel tubetto di cartone della carta igienica?
........
Cercherei un tubetto di diametro molto inferiore, 25-30 mm.
Sopra di esso avvolgerei le spire del primario, poi potrei mettere della carta oleata da cucina, e su di essa,ho sentito dire di un migliao di spire........
Mi sembrano poche, andrei su 10.000 spire per avere un bell'arco.
E farei un avvolgimento a settori, altrimenti scarica su se stesso.
Alex
https://www.facebook.com/Elettronicaeelettrotecnica
<< vedi di pigliare arditamente in mano, il dizionario che ti suona in bocca,
se non altro è schietto e paesano.
(Giuseppe Giusti) <<
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Fossi in te', seguirei il suggerimento di
EcoTan, tanto per iniziare a sperimentarci sopra ... trovare una vecchia bobina da automobile, magari da qualche sfasciacarrozze o meccanico, aprirla con cura tagliando il bordo ripiegato sull'isolante in mezzo alla curva (per non rischiare di danneggiare i fili, dentro dovresti trovarci in pratica una versione "nuda" del rocchetto, nucleo ed avvolgimenti, che potresti usare per fabbricartene una versione iniziale con cui fare esperimenti ... se poi deciderai di "salire di livello" (con la tensione in uscita), avrai gia un po di esperienza con quello, e smontandolo anche un'idea di come e' costruito.
Comunque si, se dopo vorrai costuirtene uno piu grosso, indicativamente il nucleo puoi realizzarlo con del filo di ferro dolce (non acciaio, che si magnetizzerebbe), che e' decisamente piu facile da trovare del filo o delle barrette in acciaio al silicio con cui di solito fanno i nuclei, serve raddrizzarlo perfettamente (stirandolo, come si faceva per i fili di rame, ma senza rovinarlo), poi impaccandolo con cura all'interno di un tubo di plastica o simile, largo da 2 a 3 cm (la bachelite non la si trova piu) in modo che ce ne stiano il piu possibile, e poi "annegarlo" in resina, con il sistema della goccia o con impregnazione a vuoto se disponibile per renderlo un pezzo unico (va bene la resina per diorami trasparente, che ci mette uno o due giorni per indurire, cosi si riesce a fare l'impregnazione anche a goccia se non c'e' la campana a vuoto) ... dopo andra' pareggiato ai lati, ma sara' da fare a mano e con pazienza, per non cuocere la resina.
Comunque la cosa che ti portera' via piu tempo sara' l'avvolgimento del secondario, perche' se non hai una bobinatrice professionale sara' da fare a mano, con carta da trasformatori (non carta oleata), e se non potrai fare le sezioni andra' avvolto strato per strato, con le spire tutte accostate senza pieghe o accavallamenti, lasciando ai lati uno spazio vuoto proporzionato alla tensione di uscita, mettendo almeno 2, meglio 3, giri di carta per ogni strato (la carta dovra' essere larga un po meno del nucleo, per consentire di fissarlo con i dischi laterali di sostegno alla fine), ed inzuppandoli tutti di vernice isolante lasciata asciugare prima di avvolgere lo strato successivo (o anche meglio, verniciare lo strato appena finito, aspettare che asciughi quasi completamente, poi avvolgere la carta spennellata di lacca isolante, aspettare che sia asciutta in superfice, poi iniziare ad avvolgere lo strato successivo) ... alla fine anche i lati del pacco andranno abbondantemente riempiti di lacca isolante, prima di montare i dischi esterni di sostegno.
Sara' un lungo lavoro che richiedera' molta pazienza ed attenzione soprattutto, perche' se il filo si dovesse rompere non potrai saldarlo nell'avvolgimento (o meglio in teoria si potrebbe, saldando i due fili uno di fianco all'altro con la minore quantita' possibile di stagno e lasciando uno spazio fra le spire intorno alla saldatura perche' possa riempirsi di lacca, ma sarebbe comunque un grosso rischio per l'integrita' dell'isolamento).

Comunque si, se dopo vorrai costuirtene uno piu grosso, indicativamente il nucleo puoi realizzarlo con del filo di ferro dolce (non acciaio, che si magnetizzerebbe), che e' decisamente piu facile da trovare del filo o delle barrette in acciaio al silicio con cui di solito fanno i nuclei, serve raddrizzarlo perfettamente (stirandolo, come si faceva per i fili di rame, ma senza rovinarlo), poi impaccandolo con cura all'interno di un tubo di plastica o simile, largo da 2 a 3 cm (la bachelite non la si trova piu) in modo che ce ne stiano il piu possibile, e poi "annegarlo" in resina, con il sistema della goccia o con impregnazione a vuoto se disponibile per renderlo un pezzo unico (va bene la resina per diorami trasparente, che ci mette uno o due giorni per indurire, cosi si riesce a fare l'impregnazione anche a goccia se non c'e' la campana a vuoto) ... dopo andra' pareggiato ai lati, ma sara' da fare a mano e con pazienza, per non cuocere la resina.
Comunque la cosa che ti portera' via piu tempo sara' l'avvolgimento del secondario, perche' se non hai una bobinatrice professionale sara' da fare a mano, con carta da trasformatori (non carta oleata), e se non potrai fare le sezioni andra' avvolto strato per strato, con le spire tutte accostate senza pieghe o accavallamenti, lasciando ai lati uno spazio vuoto proporzionato alla tensione di uscita, mettendo almeno 2, meglio 3, giri di carta per ogni strato (la carta dovra' essere larga un po meno del nucleo, per consentire di fissarlo con i dischi laterali di sostegno alla fine), ed inzuppandoli tutti di vernice isolante lasciata asciugare prima di avvolgere lo strato successivo (o anche meglio, verniciare lo strato appena finito, aspettare che asciughi quasi completamente, poi avvolgere la carta spennellata di lacca isolante, aspettare che sia asciutta in superfice, poi iniziare ad avvolgere lo strato successivo) ... alla fine anche i lati del pacco andranno abbondantemente riempiti di lacca isolante, prima di montare i dischi esterni di sostegno.
Sara' un lungo lavoro che richiedera' molta pazienza ed attenzione soprattutto, perche' se il filo si dovesse rompere non potrai saldarlo nell'avvolgimento (o meglio in teoria si potrebbe, saldando i due fili uno di fianco all'altro con la minore quantita' possibile di stagno e lasciando uno spazio fra le spire intorno alla saldatura perche' possa riempirsi di lacca, ma sarebbe comunque un grosso rischio per l'integrita' dell'isolamento).
"Sopravvivere" e' attualmente l'unico lusso che la maggior parte dei Cittadini italiani,
sia pure a costo di enormi sacrifici, riesce ancora a permettersi.
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Etemenanki
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Giocare con le alte tensioni è potenzialmente pericoloso.
A cosa ti serve un oggetto del genere?
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PietroBaima
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Ho visto in internet l'uso della bobina di accensione di un auto.
Volevo fare delle prove di trasmissioni con il coesore, in internete ci sono vari video, a quanto pare vanno di moda, manon sono molto espliciti.
Grazie per le pronte risposte.
Volevo fare delle prove di trasmissioni con il coesore, in internete ci sono vari video, a quanto pare vanno di moda, manon sono molto espliciti.
Grazie per le pronte risposte.
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Filippo2000
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Ho personalmente realizzato un sistema a coesione (30 anni fa?) e riuscivo a far accendere una piccola lampadina a circa una decina di metri.
Non ti serve una bobina di un'auto, ma ti basta un semplicissimo accendigas elettrico, non a gas, non piezoelettrico, ma a batteria.
Sono accendigas che, quando premi il pulsante, continuano a fare scintille finché non lo rilasci.
Devi smontare la testa dell'accendigas e realizzare una singola spira di circa 10cm di diametro, che puoi avvolgere sulla periferia di un disco di cartone ritagliato. Interrompi la spira, in un punto qualunque, per circa 1cm, avendo cura di controllare che si inneschi la scintilla quando premi il tasto.
Il TX è pronto.
Per il ricevitore la cosa è più delicata.
Il punto difficile è realizzare un buon coesore.
Dovresti procurarti un oggetto di Nichel. Una volta le monetine da 100£ erano perfette.
Oggi cercherei un rubinetto o qualcosa di nichelato.
Devi procurarti della limatura di nichel molto fine.
Più fine sarà la limatura, più sensibile sarà il coesore.
Procurati un tubetto di gomma per acquari e compra in ferramenta due viti da ferro, due occhielli a cui saldare i fili e due bulloni per stringere vite con occhiello. Inserisci prima una vite, poi la limatura, poi l'altra vite lasciando uno spazio di circa 1cm nel tubetto.
Meno limatura metti più sensibile sarà il coesore, ma devi metterne a sufficienza per realizzare il contatto fra le due viti.
Prima di inserire il tutto lima le viti in fondo, in modo da eliminare ossidi vari.
Il tutto funzionerà per una decina di minuti, poi l'aria ossiderà limatura e vite e dovrai procurarti nuova limatura e dare una nuova limatina alle viti.
L'ideale sarebbe realizzare il coesore Marconi, che era sotto vuoto, ma non so se per te sia possibile fare questo.
Una volta che hai il coesore devi attaccare due fili ad una estremità del coesore: uno è lungo una decina di metri e va teso in verticale, per esempio facendolo penzolare dal balcone di casa, l'altro va al positivo di una batteria di 12V. Se ti accontenti di 1m di portata puoi lasciarlo vagante per casa, meglio se sollevato da terra.
All'altro capo del coesore devi collegare altri due fili. Uno lo colleghi al tubo dell'acqua fredda di casa, oppure ad un tubo del termosifone. Non collegarlo all'impianto di terra di casa!
L'altro filo lo colleghi alla lampadina da 6V e poi al negativo della batteria.
Se hai fatto tutto bene vedrai che quando premi il tasto dell'accendigas si accenderà la lampadina.
Quando rilascerai il tasto la lampadina resterà accesa e finché non darai un colpetto al coesore questa non si spegnerà.
Buon lavoro!

Non ti serve una bobina di un'auto, ma ti basta un semplicissimo accendigas elettrico, non a gas, non piezoelettrico, ma a batteria.
Sono accendigas che, quando premi il pulsante, continuano a fare scintille finché non lo rilasci.
Devi smontare la testa dell'accendigas e realizzare una singola spira di circa 10cm di diametro, che puoi avvolgere sulla periferia di un disco di cartone ritagliato. Interrompi la spira, in un punto qualunque, per circa 1cm, avendo cura di controllare che si inneschi la scintilla quando premi il tasto.
Il TX è pronto.
Per il ricevitore la cosa è più delicata.
Il punto difficile è realizzare un buon coesore.
Dovresti procurarti un oggetto di Nichel. Una volta le monetine da 100£ erano perfette.
Oggi cercherei un rubinetto o qualcosa di nichelato.
Devi procurarti della limatura di nichel molto fine.
Più fine sarà la limatura, più sensibile sarà il coesore.
Procurati un tubetto di gomma per acquari e compra in ferramenta due viti da ferro, due occhielli a cui saldare i fili e due bulloni per stringere vite con occhiello. Inserisci prima una vite, poi la limatura, poi l'altra vite lasciando uno spazio di circa 1cm nel tubetto.
Meno limatura metti più sensibile sarà il coesore, ma devi metterne a sufficienza per realizzare il contatto fra le due viti.
Prima di inserire il tutto lima le viti in fondo, in modo da eliminare ossidi vari.
Il tutto funzionerà per una decina di minuti, poi l'aria ossiderà limatura e vite e dovrai procurarti nuova limatura e dare una nuova limatina alle viti.
L'ideale sarebbe realizzare il coesore Marconi, che era sotto vuoto, ma non so se per te sia possibile fare questo.
Una volta che hai il coesore devi attaccare due fili ad una estremità del coesore: uno è lungo una decina di metri e va teso in verticale, per esempio facendolo penzolare dal balcone di casa, l'altro va al positivo di una batteria di 12V. Se ti accontenti di 1m di portata puoi lasciarlo vagante per casa, meglio se sollevato da terra.
All'altro capo del coesore devi collegare altri due fili. Uno lo colleghi al tubo dell'acqua fredda di casa, oppure ad un tubo del termosifone. Non collegarlo all'impianto di terra di casa!
L'altro filo lo colleghi alla lampadina da 6V e poi al negativo della batteria.
Se hai fatto tutto bene vedrai che quando premi il tasto dell'accendigas si accenderà la lampadina.
Quando rilascerai il tasto la lampadina resterà accesa e finché non darai un colpetto al coesore questa non si spegnerà.
Buon lavoro!

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PietroBaima
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Filippo2000 ha scritto:Ho visto in internet l'uso della bobina di accensione di un auto.
E allora non è più semplice procurarsene direttamente una? O anche un trasformatore EHT di un vecchio televisore a tubo catodico. In ogni caso, prima di andare avanti, chiarisciti MOLTO BENE le idee su tutti i rischi che si possono correre nell'usare l'alta tensione
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Non è vero che generando una scintilla più potente (come molti sostengono) si migliora la trasmissione, perché i sistemi di trasmissione a scintilla hanno una densità di potenza per unità di banda davvero molto modesta.
Di questo se ne era già accorto Marconi stesso, che ha preferito investire il suo tempo per rendere il trasmettitore e il ricevitore più selettivi in frequenza.
Per fare questo però servono ben altri sforzi di quelli che l'OP dovrà fare per costruire quello che gli ho suggerito, e, comunque, ti garantisco che prima di vedere qualcosa di funzionante (limitandosi alla costruzione di quello che gli ho suggerito) dovrà metterci molto impegno.
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PietroBaima
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