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gill90 » 16 apr 2024, 12:58
Da un punto di vista formale ha senso parlare di stato solo in caso di sistemi dinamici, cioè in cui l'uscita a un certo istante dipende anche dai valori pregressi (informazione condensata negli stati).
Se il sistema è statico non ha senso parlare di stato, perché l'uscita sarà semplicemente una combinazione lineare degli ingressi.
Detto ciò, mi pare che in questa discussione stiamo mischiando questi concetti in maniera impropria: stiamo cioè pretendendo di trattare come statico un circuito che ha senso solo se inteso come dinamico.
cianfa72 quando dici che per caratteristica statica intendi "quando si suppongono tutti gli effetti dinamici reali completamente smorzati" stai implicitamente già supponendo che il sistema abbia delle connotazioni dinamiche, e queste ultime fanno sì che si possa parlare di evoluzione (nel senso di moto temporale degli stati) e, di conseguenza, di punti di equilibrio stabili/instabili.
Se pretendi di trattare il sistema come intrinsecamente statico, inteso però NON come "conclusione dei transitori", ma come "relazione ingresso-uscita degli inverter immediata", allora ti troverai sempre gli stessi 3 punti di lavoro teorici, a cui però non potrai associare nessun moto o evoluzione (e di conseguenza nessuna caratteristica di stabilità), semplicemente il tuo sistema ideale potrà trovarsi solo in uno di quei 3 punti operativi che sono tutti ammessi come soluzioni statiche.
A questo punto o il tuo obiettivo è trovare i possibili punti di lavoro statici, oppure valutarne la loro evoluzione (e quindi come dici giustamente occorre introdurre elementi dinamici di memoria e/o ritardo).