Ho trovato l'articolo che descrive il teorema (IEEE TCAS 1, Vol 56, No 9, Sept 2009, p.1949-1959). Se ho tempo lo studio, nel frattempo fornisco qualche suggerimento semplice.
Mettiamo un generatore di prova Vz al posto di R1. La corrente che esce da questo generatore Iz va in parte attraverso R, in parte attraverso R2. L'op amp ha impedenze ideali, quindi non c'e` corrente all'ingresso invertente e la resistenza di carico non influenza il circuito in quanto la resistenza interna di sorgente e` nulla.
La corrente Iz e` quindi data da Iz=IR+IR2. Il valore di IR e` semplicemente Vz/R. La corrente attraverso IR2 vale IR2=(Vz-Vu)/R2
In questo caso e` facile conoscere Vu, perche' Vz e` applicata tutta direttamente agli ingressi dell'operazionale, avendo giustamente cortocircuitato Vs. Quindi Vu=-Vz A dove A e` il guadagno dell'amplificatore, e il segno negativo perche' Vz ha il riferimento sul morsetto invertente dell'op amp.
Quindi IR2=(Vz-(-Vz A))/R2=(1+A)Vz/R2, che e` tanto come dire che R2 dall'ingresso la si vede divisa per un fattore 1+A, e questo e` il teorema di
Miller. Da cui, con arditi passaggi matematici si puo` dire che

che e` tanto come dire R in parallelo a R2/(1+A)
Se vuoi usare il teorema di Pellegrini (peccato che non tu conosca Bruno), mi pare che per trovare una impedenza debba spostare tutti i rami che arrivano al nodo dopo il taglio, e quindi la resistenza Rp dovrebbe essere dopo il taglio, anche se la cosa non mi piace, ma devo ancora studiarmi bene il paper.
Comunque vale sempre la possibilita` di fare una scomposizione piu` semplice: togli R, calcola l'impedenza che vede R1, e poi al risultato rimetti in parallelo la R che avevi tolto prima.