Buongiorno a tutti,
lavoro presso una ditta che costruisce macchine automatiche, scrivo questo post per chiedere alcuni chiarimenti in relazione alla Direttiva 2006/42/CE.
Nello specifico mi servirebbe, se qualcuno ne è a conoscenza, qualche conferma in merito all'articolo 1.2.4.2 (Arresto operativo).
Cit.:
Arresto operativo
"Se, per motivi operativi, è necessario un comando di arresto che non interrompe l'alimentazione degli azionatori. la condizione di arresto deve essere monitorata e mantenuta."
Passiamo ora alla pratica.
Le nostre macchine vengono fabbricate in maniera tale che aprendo un carter di protezione, avviene:
1) Lo stop immediato della macchina
2) L'interruzione delle alimentazioni
Per alcune tipologie di macchine, però, diventa problematico in quanto necessitano di un rifasamento, in modo particolare quando si utilizzano degli assi elettrici con la mera funzione di posizionatori.
Quindi la mia domanda è:
Posso, aprendo un carter, fare in modo che la macchina si fermi in fase e mantenendo tutta la pneumatica attivata? Magari, mettendo degli interblocchi nel programma in maniera tale da passare dalla modalità automatica a quella manuale.
In questo modo, sarei coerente con i criteri di sicurezza richiesti per quanto concerne l'arresto operativo?
Vi ringrazio in anticipo per ogni eventuale risposta.
P.s.
Complimenti per il sito e il forum veramente ben fatti.
Teo
Arresto operativo
Moderatore: Guerra
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Io direi proprio di NO.
L'apertura del riparo è l'ultima azione di una sequenza diversa:
1. Arresto operativo, in fase o no;
2. Segnalazione condizione di arresto con mantenimento in potenza.
3. Eventuale apertura con rimozione di potenza.
Se c'è il rischio che il carter venga aperto senza rispettare la sequenza, si montano delle serrature interbloccate tali che non permettano l'apertura del riparo involontaria.
L'apertura del riparo è l'ultima azione di una sequenza diversa:
1. Arresto operativo, in fase o no;
2. Segnalazione condizione di arresto con mantenimento in potenza.
3. Eventuale apertura con rimozione di potenza.
Se c'è il rischio che il carter venga aperto senza rispettare la sequenza, si montano delle serrature interbloccate tali che non permettano l'apertura del riparo involontaria.
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Candy
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È possibile arrestare la macchina senza rimuovere potenza agli azionatori, ad esempio per consentire una ripartenza più rapida del ciclo di lavoro interrotto.
Le condizioni per l’arresto operativo sono illustrate chiaramente nella guida all’applicazione della direttiva “macchine” 2006/42/CE della Commissione Europea Imprese e Industria (seconda edizione, giugno 2010):
§201 Arresto operativo
Il punto 1.2.4.2 contempla anche la possibilità che, per motivi operativi, ad esempio consentire una rimessa in moto più facile o rapida della macchina, sia necessario dotare la macchina, oltre al comando di arresto normale previsto al punto 1.2.4.1, di un comando di arresto che non interrompe l’alimentazione degli azionatori. Poiché in questo caso un’avaria al sistema di comando potrebbe causare un avviamento involontario, il sistema di comando deve comprendere i mezzi di controllo delle condizioni di arresto per garantire che la macchina rimanga in posizione di arresto fino al momento in cui non venga rimessa in moto intenzionalmente tramite il comando di avviamento. La parte del sistema di comando relativa al controllo deve essere considerata come un componente di sicurezza del sistema di comando e dotata di un adeguato livello di prestazioni.
È quindi possibile non rimuovere potenza agli azionatori all’apertura di un riparo mobile interbloccato, ad esempio lasciare l’alimentazione pneumatica in modo da non perdere la posizione dei vari elementi della macchina, purché si realizzi un circuito che monitorizzi la condizione di arresto.
In pratica bisogna fare in modo da controllare con opportuni sensori che gli elementi pericolosi a cui viene lasciata l’alimentazione di potenza non si muovano; nel caso in cui invece, ad esempio per un’anomalia dei circuiti di comando, tali elementi si muovano, si deve fare in modo che la condizione pericolosa cessi, normalmente rimuovendo l’alimentazione di potenza.
Il circuito che effettua il monitoraggio della condizione di arresto e agisce in caso non sia mantenuta è un circuito avente funzioni di sicurezza e deve quindi raggiungere un adeguato livello di prestazione (PL) in accordo alla norma UNI EN ISO 13849-1:2008 o un SIL sufficiente secondo la norma CEI EN 62061:2005.
Il blocco dei ripari, invece, serve nel momento in cui non si voglia consentire l’accesso ad una zona finché permangono condizioni pericolose; questo potrebbe essere, ad esempio, il caso in cui elementi in movimento hanno un’inerzia elevata (e quindi non si arrestano nei tempi stabiliti dalla norma UNI EN ISO 13855:2010).
Il circuito che individua la cessazione della condizione pericolosa (ad esempio l’effettivo arresto degli organi pericolosi) e che consente l’apertura dei ripari è un circuito avente funzioni di sicurezza e deve quindi raggiungere un adeguato livello di prestazione (PL) in accordo alla norma UNI EN ISO 13849-1:2008 o un SIL sufficiente secondo la norma CEI EN 62061:2005.

Le condizioni per l’arresto operativo sono illustrate chiaramente nella guida all’applicazione della direttiva “macchine” 2006/42/CE della Commissione Europea Imprese e Industria (seconda edizione, giugno 2010):
§201 Arresto operativo
Il punto 1.2.4.2 contempla anche la possibilità che, per motivi operativi, ad esempio consentire una rimessa in moto più facile o rapida della macchina, sia necessario dotare la macchina, oltre al comando di arresto normale previsto al punto 1.2.4.1, di un comando di arresto che non interrompe l’alimentazione degli azionatori. Poiché in questo caso un’avaria al sistema di comando potrebbe causare un avviamento involontario, il sistema di comando deve comprendere i mezzi di controllo delle condizioni di arresto per garantire che la macchina rimanga in posizione di arresto fino al momento in cui non venga rimessa in moto intenzionalmente tramite il comando di avviamento. La parte del sistema di comando relativa al controllo deve essere considerata come un componente di sicurezza del sistema di comando e dotata di un adeguato livello di prestazioni.
È quindi possibile non rimuovere potenza agli azionatori all’apertura di un riparo mobile interbloccato, ad esempio lasciare l’alimentazione pneumatica in modo da non perdere la posizione dei vari elementi della macchina, purché si realizzi un circuito che monitorizzi la condizione di arresto.
In pratica bisogna fare in modo da controllare con opportuni sensori che gli elementi pericolosi a cui viene lasciata l’alimentazione di potenza non si muovano; nel caso in cui invece, ad esempio per un’anomalia dei circuiti di comando, tali elementi si muovano, si deve fare in modo che la condizione pericolosa cessi, normalmente rimuovendo l’alimentazione di potenza.
Il circuito che effettua il monitoraggio della condizione di arresto e agisce in caso non sia mantenuta è un circuito avente funzioni di sicurezza e deve quindi raggiungere un adeguato livello di prestazione (PL) in accordo alla norma UNI EN ISO 13849-1:2008 o un SIL sufficiente secondo la norma CEI EN 62061:2005.
Il blocco dei ripari, invece, serve nel momento in cui non si voglia consentire l’accesso ad una zona finché permangono condizioni pericolose; questo potrebbe essere, ad esempio, il caso in cui elementi in movimento hanno un’inerzia elevata (e quindi non si arrestano nei tempi stabiliti dalla norma UNI EN ISO 13855:2010).
Il circuito che individua la cessazione della condizione pericolosa (ad esempio l’effettivo arresto degli organi pericolosi) e che consente l’apertura dei ripari è un circuito avente funzioni di sicurezza e deve quindi raggiungere un adeguato livello di prestazione (PL) in accordo alla norma UNI EN ISO 13849-1:2008 o un SIL sufficiente secondo la norma CEI EN 62061:2005.

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ErnestoCappelletti
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Faccio una domanda, credo qui più peretinente.
Una curiosità sulle centraline di sicurezza (utilizzabili al posto di plc sicurezza). Come mai i contatti interni del dispositivo eccitano bobine per contatti di relais ausiliari? Non è possibile utlizzare direttamente i contatti interni al dispositivo per aprire le stesse linee aperte dai relais ausiliari?
E continuo con una seconda domanda.
In esempi in giro si trovano sempre soluzioni con un motore o un azionamento.
Nel caso di più azionamenti e la funzione di sicurezza deve essere attivata da un solo pulsante di emergenza, si possono usare gli stessi relais ausiliari per disalimentare tutti gli azionamenti? la funzione di sicurezza, in tal caso, si applicherebbe contemporaneamente a tutti gli azionamenti insieme o ad ogni singolo azionamento per volta?
Una curiosità sulle centraline di sicurezza (utilizzabili al posto di plc sicurezza). Come mai i contatti interni del dispositivo eccitano bobine per contatti di relais ausiliari? Non è possibile utlizzare direttamente i contatti interni al dispositivo per aprire le stesse linee aperte dai relais ausiliari?
E continuo con una seconda domanda.
In esempi in giro si trovano sempre soluzioni con un motore o un azionamento.
Nel caso di più azionamenti e la funzione di sicurezza deve essere attivata da un solo pulsante di emergenza, si possono usare gli stessi relais ausiliari per disalimentare tutti gli azionamenti? la funzione di sicurezza, in tal caso, si applicherebbe contemporaneamente a tutti gli azionamenti insieme o ad ogni singolo azionamento per volta?
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Una domanda su una funzione simila all'arresto operativo: un accesso locale in sicurezza (per manutenzione su in zona pericolosa di una macchina). La funzione deve prevedere l'alimentazione di una elettroserratura (per sblocco cancelletto accesso).
Se la funzione di sicurezza è realizzata mediante centralina di sicurezza con ingresso finecorsa sicurezza (doppi contatti per ridondanza) e interblocco elettrico per verifica di attivazione dell'arresto emergenza che disalimenta la macchina, si può controllare lo sblocco della serratura solo mediante un relais (non ridondato), ma monitorato?
Infondo la funzione non dovrebbe richiedere una alta categoria (come l'arresto); non mi si sblocca la serratura, non accedo, ma ho sicurezza dell'operatore?
Corretto?
(ovviamente deve essere verificata l'analisi rischio)
Se la funzione di sicurezza è realizzata mediante centralina di sicurezza con ingresso finecorsa sicurezza (doppi contatti per ridondanza) e interblocco elettrico per verifica di attivazione dell'arresto emergenza che disalimenta la macchina, si può controllare lo sblocco della serratura solo mediante un relais (non ridondato), ma monitorato?
Infondo la funzione non dovrebbe richiedere una alta categoria (come l'arresto); non mi si sblocca la serratura, non accedo, ma ho sicurezza dell'operatore?
Corretto?
(ovviamente deve essere verificata l'analisi rischio)
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Andrea454545
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ErnestoCappelletti ha scritto:È possibile arrestare la macchina senza rimuovere potenza agli azionatori, ad esempio per consentire una ripartenza più rapida del ciclo di lavoro interrotto.
.....
Il circuito che effettua il monitoraggio della condizione di arresto e agisce in caso non sia mantenuta è un circuito avente funzioni di sicurezza e deve quindi raggiungere un adeguato livello di prestazione (PL) in accordo alla norma UNI EN ISO 13849-1:2008 o un SIL sufficiente secondo la norma CEI EN 62061:2005.
Quindi l'arresto di un motore a seguito di apertura carter eseguito mediante il solo taglio di enable su inverter (di tipo non safe) non è considerato un arresto operativo? C'è la neceissità di tagliare la potenza anche mediante un contattore ad es. a monte dell'inverter ai fini del rispetto della direttiva macchine?
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Tiigrikutsu
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UtenteCancellatoUtenteCancellato: la saggezza s'è distillata nel tuo post
Due son le cose: o sai maneggiare la marcia/arresto di una macchina o non lo sai fare e se non lo sai fare, spegni tutto che è meglio dacchè se aumenti il numero di cose in una macchina aumenti anche il numero di possibili cause di guasto che devi analizzare e quindi aumenti la tua possibilità di errore.
tutto il resto è teoria
Amen!
Due son le cose: o sai maneggiare la marcia/arresto di una macchina o non lo sai fare e se non lo sai fare, spegni tutto che è meglio dacchè se aumenti il numero di cose in una macchina aumenti anche il numero di possibili cause di guasto che devi analizzare e quindi aumenti la tua possibilità di errore.
tutto il resto è teoria
Amen!
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Tiigrikutsu ha scritto:ErnestoCappelletti ha scritto:È possibile arrestare la macchina senza rimuovere potenza agli azionatori, ad esempio per consentire una ripartenza più rapida del ciclo di lavoro interrotto.
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Il circuito che effettua il monitoraggio della condizione di arresto e agisce in caso non sia mantenuta è un circuito avente funzioni di sicurezza e deve quindi raggiungere un adeguato livello di prestazione (PL) in accordo alla norma UNI EN ISO 13849-1:2008 o un SIL sufficiente secondo la norma CEI EN 62061:2005.
Quindi l'arresto di un motore a seguito di apertura carter eseguito mediante il solo taglio di enable su inverter (di tipo non safe) non è considerato un arresto operativo? C'è la neceissità di tagliare la potenza anche mediante un contattore ad es. a monte dell'inverter ai fini del rispetto della direttiva macchine?
Scusa il ritardo nella risposta ma ultimamente ho pochissimo tempo per visitare il forum ed ho visto la richiesta solo ieri sera.
Non è necessario tagliare la potenza, ma bisogna determinare qual è il livello di prestazione richiesto per la funzione di arresto degli elementi in movimento all’apertura dei ripari. Il livelli di prestazione che normalmente vengono determinati dai rischi presenti sulle macchine industriali (“c”, “d” o “e”) non vengono raggiunti da circuiti che comprendo segnali di enable non sicuri degli inverter; per raggiungere questi livelli di prestazione bisogna utilizzare funzioni di safe torque offe (STO) degli inverter oppure rimuovere l’alimentazione mediante teleruttori.

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ErnestoCappelletti
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Chiaro, e per PL minori a quelli da te citati es. a o b (dove potrebbe bastare una CAT B) potrebbe bastare la rimozione del solo enable non sicuro dell´inverter per la funzione di sicurezza?
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Tiigrikutsu
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