Nel residenziale do per scontato che la linea da 4 sia protetta da un 16A, anche perché essendovi altre prese in cantina non avrebbe senso fare il contrario.
Circa il carico fisso, si è vero fin che non cambia il carico o non amplia il suo impianto luce.
Vista la base da cui partiamo meglio che si derivi con un 2,5 anche per la luce.
Collegamenti da fare su impianto elettrico cantina
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Hermann Hesse - Siddharta
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ZG84 ha scritto:più che altro bisogna sapere che automatico c'è a protezione perché la linea da 1.5 mm² mi sa che l'automatico da 16 A non la protegge
E' da vedere!
Allora allego la scheda tecnica del N07G9-K.
http://www.baldassaricavi.biz/media/schede/sn/02.pdf
Solo perché nella scheda tecnica del N07V-K prescrive 15,5 A a 30°C, però in cantina la temperatura potrebbe essere meno, ma lasciamo stare queste sottigliezze.
"La progettazione, il primo presidio della sicurezza" [Michele Guetta]
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rosino ha scritto:Circa il carico fisso, si è vero fin che non cambia il carico o non amplia il suo impianto luce.
Teniamo presente che superare 10A di linea luci in un box la vedo davvero dura, ma a parte questo aggiungerei che spesso i corpi illuminanti hanno morsetti che difficilmente accettano un cavo da 2,5mmq.
Ovvio poi che se vogliamo attenerci alle varie ipotesi (carico che cambia in modo smisurato o quant' altro) nessuno vieta di predisporre un cavo da 2,5mmq.
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ZG84 ha scritto:più che altro bisogna sapere che automatico c'è a protezione perché la linea da 1.5 mm mi sa che l'automatico da 16 non la protegge. nel dimensionamento bisogna sempre tenere conto della sezione più piccola da proteggere se non mi ricordo male
La linea è da 4mmq a detta dell' utente, la derivazione al punto luce(carico fisso quindi) con relativo comando potrebbe anche essere da 1,5mmq attenzione a non fare confusione

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ZG84 ha scritto:Io per non saper ne leggere ne scrivere cambierei l'automatico da 16 con un 10 e farei l'impianto in cantina da 1.5 mm .
perché?
"La progettazione, il primo presidio della sicurezza" [Michele Guetta]
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Perché se facciamo una considerazione a livello pratico sono d'accordo con MassimoB che tanto neanche se si impegna supera la portata del cavo con un impianto luce...almeno che....la cantina non sia ad Arcore
Ma sinceramente dubito che la normativa contempli l'ipotesi del "carico fisso".
Vado a logica non ho modo di consultare la normativa quindi potrei anche sbagliarmi sto mica giudicando nessuno.

MassimoB ha scritto:La linea è da 4mmq a detta dell' utente, la derivazione al punto luce(carico fisso quindi) con relativo comando potrebbe anche essere da 1,5mmq attenzione a non fare confusione
Ma sinceramente dubito che la normativa contempli l'ipotesi del "carico fisso".
Vado a logica non ho modo di consultare la normativa quindi potrei anche sbagliarmi sto mica giudicando nessuno.
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Cito il buon
attilio.
http://www.electroyou.it/forum/viewtopic.php?t=41494#p370253
Nota personale: stavo considerando che la maggior parte delle risposte ai quesiti che si propongono di volta in volta sono già presenti nel forum, magari non in forma esplicita, per lo meno per il settore impiantistico.

http://www.electroyou.it/forum/viewtopic.php?t=41494#p370253
Attilio ha scritto:In realtà i circuiti luce fanno parte dei circuiti per i quali anche la norma tecnica (rif. CEI 64-8 6^ed. 473.1.2) consente l'omissione della protezione contro i sovraccarichi purché la conduttura sia protetta comunque contro il cortocircuito.
Non credo che la 7^ edizione della norma abbia modificato tale punto, in ogni caso allego il paragrafo in oggetto.
- Codice: Seleziona tutto
473.1.2 Omissione dei dispositivi di protezione contro i sovraccarichi
I vari casi indicati nel presente paragrafo non si applicano, con l’eccezione di quanto indicato
nel seguente punto a), agli impianti elettrici situati in luoghi che presentano maggior rischio in
caso di incendio, né agli impianti elettrici di ambienti ed applicazioni particolari per i quali
vengono prescritte condizioni diverse nella Parte 7.
Non è necessario prevedere dispositivi di protezione contro i sovraccarichi per:
a) le condutture situate a valle di variazioni di sezione, di natura, di modo di posa o di
costituzione, ed effettivamente protette contro i sovraccarichi da dispositivi di protezione
posti a monte;
b) le condutture che alimentino apparecchi utilizzatori che non possono dare luogo a
correnti di sovraccarico, a condizione che queste condutture siano protette contro i
cortocircuiti in accordo con le prescrizioni della Sezione 434 e che non abbiano né
derivazioni né prese a spina;
c) gli impianti di telecomunicazione, comando, segnalazione e simili.
Vengono mostrati qui di seguito esempi di realizzazione delle condizioni a) e b).
a) Esempio della condizione a)
[..]
Il dispositivo P protegge la sezione S2 contro i sovraccarichi.
b) Esempi della condizione b)
b1) Conduttura alimentante un apparecchio utilizzatore che incorpori il proprio dispositivo
di protezione, a condizione che questo dispositivo di protezione protegga la
conduttura stessa contro i sovraccarichi.
L’apparecchio utilizzatore A incorpora il proprio dispositivo di protezione P’ contro i
sovraccarichi.
b2) Conduttura alimentante un apparecchio utilizzatore che non possa dare luogo a
sovraccarichi e che non sia protetto contro i sovraccarichi, quando la corrente di
impiego di questo apparecchio utilizzatore non sia superiore alla portata della
conduttura.
NOTA 1 Esempi di apparecchi utilizzatori che non possono dare luogo a sovraccarichi sono:
- gli apparecchi termici (scaldacqua, cucine, caloriferi, ecc.);
- i motori con corrente a rotore bloccato non superiore alla portata della conduttura di alimentazione;
- gli apparecchi di illuminazione.
NOTA 2 Una presa a spina è un componente a valle del quale è sempre possibile che si producano sovraccarichi.
Nota personale: stavo considerando che la maggior parte delle risposte ai quesiti che si propongono di volta in volta sono già presenti nel forum, magari non in forma esplicita, per lo meno per il settore impiantistico.

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