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Candy » 2 nov 2014, 22:30
Non ho mai visto retromarce nelle norme. Piuttosto una migrazione da un sistema chiuso, italiano, verso un sistema prima armonizzato e poi internazionalizzato.
Sicuramente, sono felicissimo del fatto che l'impostazione del DPR 547/55 e di tutte le regole italiane che davano carta bianca al funzionario di turno siano andata perse. Ormai anche i vari enti che negli ulti venti anni hanno cambiato casacca parecchie volte, si sono abituati a ragionare in modo più umano.
Si possono fare tante cose. Cito un esempio banale. Il progettista "stupido" realizza un sistema di protezioni mobili a sarcofago. LA macchina è bene segregata. Peccato che non serva ad un fico secco così, perché ha continuamente bisogno di interventi dell'operatore. Ai tempi io fui tanto brillante da fare in modo che il programma controllasse, per talune operazioni, se un certo riparo veniva realmente aperto ed il modulo di sicurezza cadeva. Il finimondo, quasi non mi volevano pagare il lavoro.
Eppure è la cosa più stupida di questo mondo capire che, se progetto un sarcofaco, od un sistema di protezioni inadeguato alle operazio che si dovranno fare, la prima cosa che si farà sarà l'eluzione delle protezioni. Oggi ho 42 anni, è da almeno 25 anni che ce lo diciamo: le protezioni vanno progettate in modo da non invogliarne l'elusione, eppure, per quttro soldi e rubarsi il lavoro un con l'altro, si fanno mega macchini racchiusi nel sarcofago. (Il mio è un esempio), ma non poco comune.
Però sto andando OT. Quello che io volevo dire nell'intervento prevedente invece è diverso.
Senza dilungarmi troppo, fate mente locale alla complessita del sistema di protezione di cui sono dotate le macchina moderne: elettricamente ci mettiamo di tutti dentro i quadri e bordo macchina per fare sicurezza: doppio canale, contatti a strappo, circuiti elettrici separati, tanti e tanti di quei relè ridondanti, controllati, logiche programmabili, dichiarate, certificate... Insomma, migliaia e migliaia di euro, per poi dire: "ebbene, affidiamoci a due viti non svitabili per garantire che il riparo mobile non è manomissibile". A me viene la pelle d'oca al solo pensarci.
Un macchinario dura almeno 5 anni, come minimo, se produce parti legati a mercati stagionali. Altrimenti dura per dei decenni. Ed il micro switch sul riparo mobile lo montiamo con due vitine anti svitamento? Cioè, abbiamo riempito la macchina di migliaia di euro di sicurezza, affidata a due vitine con la testa taroccata che, piantandogli dentro il cacciavite si deforma e si svitano comunque?
Il bypass elettrico è meno comune, è vero, ma solo perché smontare il riparo mobile è più pratico per persone che non conoscono il circuito elettrico. Ma io resto dell'idea che, per un macchinario ed il relativo sistema di sicurezza che deve resistere anni e decenni non ci si possa affidare a delle vitine o rivetti.
E' un poco come progettare le casseforti: non sono mai inviolabili.
Sarebbe invece più utile, in Italia ed in Europa, introdurre alcune correzioni importanti al sistema costruzione macchine:
- istituire dei controlli sistematici da parte di enti terzi, periodici, come si fa per gli impianti di terra. (Non è stranamente sconvolgente che un impianto poco soggetto ai guasti ed alle manomissioni come quello di terra sia sottoposto ad obbligo di verifica e le sicurezze delle macchine no?)
- ma prima ancora, la responsabilità penale perenne del costruttore, finché non si operano modifiche, e soprattutto in mano alla giustizia ordinaria, perché oggi, ricordiamocelo sempre, il costruttore è responsabile praticamente mai. (Restando nel tema della D.M, dietro a tutto questa storia c'è un ministero a Roma che ha il dovere di vigilare). Un ministero? a Roma? PEr vigilare sull'applicazione della D.M.? Con la mole di costruttori che abbiamo in Italia? E dico il costruttore perché se nelle aziende ormai ci sono figure preposte un poco per tutti, questi invece non vengono controllati da nessuno, e fanno le peggio porcherie di questo mondo.