su questo aveva ragionela differenza è di 6 A nominali,
ora nessuno in un appartamento residenziale con 3 kW di potenza sta a fare calcoli di coordinamento tra la sezione dei fili, il riempimento dei tubi, il tipo di isolante del cavo, la modalità di posa, i fattori di declassamento e la relativa taglia dell'interruttore di protezione,
quanto meno non li fa in maniera ragionata,
che sia un bene o un male lo lascio stabilire ad altri, sta di fatto che normalmente a prescindere dai calcoli, in questi casi si utilizzano sezioni "spannometricamente standardizzate" che vedono solitamente le dorsali prese (e quelle per circuiti energivori) da 4 mm^2 con derivazioni da 2,5 mm^ e le dorsali luci da 2,5 mm^2 con derivazioni da 1,5 mm^2
alla luce di queste "convenzioni", un interruttore automatico curva C da 10 A, protegge adeguatamente il circuito luci (sezione 2,5 / 1,5 mm^2), al contrario uno da 16 A potrebbe [sottolineo il condizionale] non garantire l'ottimale protezione del cavo in caso di sovracorrenti
gli impianti nel residenziale, per come spesso realizzati sono un grandissimo controsenso in termini di efficienza, ma è così in quelle cose che si fa prima a farle che non a pensarle
Ragioniamo in questi termini:--
"" Non esistono metodi "Spannometrici", sono solo attuali metodi semplificati di analisi e progetto, che l'installatore può adottare in certi ambiti di installazione, ove potenze e superificie sono dettate entro certi canoni.
Fatto salvo casi in cuiè presente una line aper illuminazione esterna di svariate decine di metri od un Gem a 300 metri dalla resisdenza, casi in cui l'instalaltore porrà in essere due calcoli o una simulaizone con software..il resto è coerentemente armonizzato con la norma tecina inerente i principi della sicurezza e le arltre normativce correlate come le connessioni utenze in BT.
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Semmai, quello che non condivido, sono certi metodi rudimentali e vetusti di lavoro ad opera degli installatori meno qualificati, dei loro luoghi comuni ..e di certe altre cose ...ma è un altro discorso.
Di converso, dobbiamo anche prendere atto che, alla fine l'installatore deve fare i conti con l'oste ...ovvero chi paga, quanto vuole investire, e se paga .....

