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Messa a terra apparecchio radio

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[1] Messa a terra apparecchio radio

Messaggioda Foto Utentetommy100 » 11 ago 2015, 11:05

Salve,
la mia è una domanda più teorica che pratica.

Perché nelle prime radio, dall'invenzione di Marconi e fino circa agli anni '60
era consigliata la messa a terra tramite un conduttore ?
Successivamente questo collegamento a terra è andato via via scomparendo.

Su una vecchia rivista di elettronica (anni '70) veniva riportato che questo
serviva nei ricevitori in AM ad aumentarne la sensibilità e per la soppressione
dei disturbi.

C'è qualcuno che riesca a chiarirmi le idee ?

grazie.
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[2] Re: Messa a terra apparecchio radio

Messaggioda Foto Utentejordan20 » 11 ago 2015, 11:57

Wikipedia non è certo il massimo, però non ho (ancora) trovato altro: https://it.wikipedia.org/wiki/Radio_a_galena (paragrafo Costruzione e funzionamento).
"Lo scienziato descrive ciò che esiste, l'ingegnere crea ciò che non era mai stato."
(T. von Kármán)
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[3] Re: Messa a terra apparecchio radio

Messaggioda Foto Utentetommy100 » 11 ago 2015, 17:54

Sinceramente, ciò che è riportato nel link non spiega molto ed è poco chiaro.
Le antenne filari hanno bisogno di una buona presa di terra. Ok.
Sembra di capire che quando le frequenze in gioco sono basse, la terra sia
strettamente necessaria, invece con frequenze più elevate, questa sia
meno importante.
Chi mi spiega ? Oppure è tutto errato ?
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[4] Re: Messa a terra apparecchio radio

Messaggioda Foto UtenteMarcoD » 11 ago 2015, 20:11

Dovresti specificare meglio: quale tipo di radio, e frequenza di ricezione.

In linea di massima hai ragione:
la migliore antenna sarebbe un dipolo lungo mezza onda (L onda = 300/ F [MHz])
poi una metà di dipolo (1/4 onda) e l'altro estremo a massa o terra (antenna marconiana)
Se sei in modulazione di frequenza la lunghezza d'onda è 3 metri , il corpo metallico della radio fa da contrappeso (massa) e la massa non serve, poi i segnali sono fortissimi e la sensibilità elevata.
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[5] Re: Messa a terra apparecchio radio

Messaggioda Foto Utentetommy100 » 12 ago 2015, 0:14

Mi riferivo alla gamma delle onde medie dai 500 kHz ai 1500 kHz (circa)
in modulazione di ampiezza. Come tipo di radio direi un supereterodina
a singola conversione.
Cosa succede invece con un ricevitore superreattivo nella stessa gamma di frequenze ?
(che tipo di antenna ? Necessita anche quest'ultimo di una presa di terra ?)
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[6] Re: Messa a terra apparecchio radio

Messaggioda Foto UtenteEcoTan » 12 ago 2015, 8:07

Le considerazioni sull'antenna restano valide anche cambiando il tipo di ricevitore. Naturalmente se questo è molto sensibile può utilizzare un'antenna più approssimativa.
In quanto al superreattivo, questo nella sua versione più semplice ha il difetto di irradiare dei disturbi, e NON gradisce antenne bene adattate perché spegnerebbero la superreazione. Inoltre non lavora bene su onde medie, perché la frequenza di spegnimento risulterebbe troppo vicina alla frequenza radio o alla frequenza audio.
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[7] Re: Messa a terra apparecchio radio

Messaggioda Foto Utentetommy100 » 12 ago 2015, 11:22

Quello che non mi è chiaro è la relazione tra antenna e terra.
Mi permetto di fare degli esempi:

- Nella gamma delle onde medie, la presenza del collegamento a terra pare
sia importante (però le radio in AM degli ultimi decenni, come antenna,
hanno un avvolgimento su su un nucleo di ferrite e nessun collegamento a terra. Boh?)

- In un antenna per il 27 MHz (CB) tipo "Ground plane" il piano di terra sarebbe
costituito dai 3-4 radiali posti in orizzontale rispetto allo stilo centrale verticale
(esistevano però all'epoca, "ricetrasmettiori portatili a 27Mhz, con antenna a stilo
lunghissima, ma ovviamente senza collegamento a terra)

In un telefono cellulare (1800Mhz) c'è l'antenna (interna), ma non sembra ci sia
un piano di terra.

Cosa dice la teoria a riguardo e quali sono i criteri di progetto ?
La terra dovrebbe essere sempre presente ?
Se si, perché alcuni radioricevitori (vedi cellulari, radioline in onde medie ecc) ne sono privi ?
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[8] Re: Messa a terra apparecchio radio

Messaggioda Foto UtenteEcoTan » 12 ago 2015, 12:44

Le antenne marconiane, cioè stilo e derivati, hanno bisogno di un riscontro di terra ma si accontentano piuttosto facilmente di quello che trovano: radiali ben calcolati, inferriata come càpita, conduttore di terra di protezione dell'impianto (meglio tramite un condensatore), massa del radiotelefono eccetera. Ottima terra è il mare.. Poi è chiaro che qualsiasi collegamento di terra troppo lungo rispetto alla lunghezza d'onda è come se non ci fosse a causa della sua reattanza troppo elevata oltre una certa lunghezza.
Quello che posso aggiungere è che su onde medie e lunghe va molto bene anche l'antenna in ferrite, che sfrutta la componente magnetica dell'onda radio, è molto direzionale (nel senso che c'è una direzione da cui non capta nulla) e non ha bisogno di riscontro di terra.
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