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admin » 30 gen 2019, 19:27
C'è un dato che bisogna sempre tener presente e di cui si parla poco, e cioè che l'atmosfera che avvolge la Terra è estremamente sottile e vulnerabile. Già salendo sull'Everest gli alpinisti respirano con fatica a causa dell'aria rarefatta. A 20.000 metri d'altezza (ma anche molto prima) non si respira più. L'atmosfera contina a rarefarsi, e a circa 100 chilometri d'altezza ci sono solo molecole sparse. Poco sopra orbitano i satelliti. In altre parole, tutto è concentrato nei primi 100 chilometri.
Ora, 100 chilometri sono la distanza tra Roma e Civitavecchia. Se si guarda il globo terrestre, la distanza tra Roma e Civitavecchia è quasi impercettibile, è veramente un trattino minuscolo: ebbene, quello è lo spessore massimo dell'atmosfera che circonda la Terra! Un sottilissimo velo che avvolge il pianeta.
A forza di scaricarvi dentro sostanze inquinanti e gas serra, è evidente che prima o poi accadrà qualcosa. E' difficile fare previsioni precise, perché l'atmosfera è un sistema molto complesso che funziona in modi non esattamente calcolabili, in particolare su tempi lunghi, ma i segnali ci sono tutti.
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"Il mio lungo viaggio" di
Piero Angela.
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EdmondDantes » 4 feb 2019, 22:28
Il moscone sbatte contro il vetro e torna indietro, sbatte una seconda volta contro il vetro e torna di nuovo indietro, sbatte ancora contro il vetro... finché muore con la sua <<aspettazione>> errata. Einstein, invece, fa morire la teoria al posto suo, perché è teso a far tesoro dei propri errori. Egli è stuzzicato dal piacere di trovare un errore nella propria teoria: sa che prima trova un errore, prima mette se stesso e la comunità scientifica nell'urgente necessità di trovare e provare una teoria migliore. Qui sta la ragione per cui la fisica va avanti: <<va avanti perché non sbaglia mai due volte allo stesso modo>> (R. Oppenheimer).
Le fonti della conoscenza e dell'ignoranza, Karl R. Popper, Società editrice il Mulino.
Potremmo parafrasare il concetto e dedicarlo ad alcuni
studentelli (o presunti tali) che soggiornano nel nostro blog-forum...
Tristezza.
Il Conte di Montecristo
Se non studio un giorno, me ne accorgo io. Se non studio due giorni, se ne accorge il pubblico.
La scienza non è democratica e le sue leggi non si decidono per alzata di mano.
Non seguo il metodo Montessori.
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wruggeri » 5 feb 2019, 1:44
Non ricordo se l'ho già proposta... nel dubbio, dato che da stamattina l'ho in mente e proprio non vuole andar via, eccola qui:
[...]Ti vedo stupido, vedo tutti cretini, vedo la stupidità vincere[...]
[...]Distrutti dai nostri giganteschi intelletti: ragionare e ponderare e far niente. Gli idioti comandano, noi straparliamo[...]
Questo è Philip Dick ne "La trilogia di Valis".
Rispondo solo a chi si esprime correttamente in italiano.
Se non conosci un argomento, non parlarne.
Gli unici fatti sono quelli dimostrabili, il resto è opinione.
Non dirò una parola sulla politica e sul M5S, del quale aspetto solo l'estinzione.
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gvee » 7 feb 2019, 11:28
Una delle cose che Ford Prefect aveva sempre trovato difficile comprendere a proposito degli umani, era che questi avevano il vizio di affermare e ripetere cose assolutamente ovvie, come risultava evidente da frasi quali Che bella giornata! o Come sei alto! o Oddio, mi sembra che tu sia caduto in un pozzo profondo nove metri: ti sei fatto male? In un primo tempo Ford si era fatto una sua teoria per spiegare questo strano comportamento. Aveva pensato che le bocche degli esseri umani dovessero continuamente esercitarsi a parlare per evitare di rimanere inceppate. Dopo avere osservato e riflettuto alcuni mesi, Ford aveva abbandonato questa teoria per un’altra. Aveva pensato che se gli esseri umani non si esercitavano in continuazione ad aprire e chiudere la bocca, corressero il rischio di cominciare a far lavorare il cervello. Dopo un po’ aveva abbandonato anche questa teoria, considerandola eccessivamente cinica, e aveva deciso che in fondo gli esseri umani gli piacevano molto, anche se non poteva mai fare a meno di preoccuparsi e disperarsi davanti alla terribile quantità di lacune che le loro conoscenze resentavano.
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gvee
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