ciclingman ha scritto:Simpatico "babus" bravo! Ti sei proprio dato il soprannome giusto
Sì lo ammetto, la battuta faceva schifo.
Vediamo di portare qualcosa di costruttivo alla discussione.
ciclingman ha scritto:Buongiorno a tutti, ho realizzato un alimentatore da banco, con tensione variabile da 1,2 a 32 volt 5 A mediante l'integrato LM338k. Nel momento delle prove, ho inserito un carico, una lampadina da 12 volt 40 watt, che dovrebbe assorbire meno di 4 ampere; ecco che l'integrato si è immediatamente bruciato. Ho letto che ha internamente una protezione contro i cortocircuiti; mi piacerebbe sapere se ho sbagliato qualcosa. Allego lo schema che ho utilizzato. Grazie anticipatamente per l'attenzione. Fabrizio
Lo schema che hai postato mostra un trasformatore da 24 V alternati, che raddrizzati e livellati diventano ben:

Il carico in questione è descritto come una lampadina da 12V 40W, possiamo stimare a regime una corrente di circa

Avendo alimentato la lampadina a freddo, assumiamo un margine di 10 nello stimare la corrente di spunto, ottenendo circa

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Ora, per come è disegnato l'LM338K, non è possibile ottenere uno spunto di oltre 30A. Il circuito integrato è dotato di un limitatore interno, che porta la corrente massima a 12A per un breve periodo di tempo, in modo da consentire la connessione di carichi con spunti particolarmente elevati.
Il condensatore da 4700uF posto all'uscita (il valore è decisamente elevato) viene visto come un cortocircuito al momento dell'accensione: se l'alimentatore è stato acceso più volte senza problemi possiamo escludere questo fattore.
Ecco il mio sospettato numero 1: il trasformatore. Come vediamo, l'ingresso è specificato a 220 V con uscita a 24 V, come tutti i classici trasformatori da 24 V che siamo abituati a conoscere. Ma cosa succede se abbiamo tra le mani un vecchio trasformatore 220-->24 V e lo colleghiamo alla rete domestica a 230V?
Otteniamo una tensione d'uscita di

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Abbiamo guadagnato qualche volt, portandoci pericolosamente vicini alla massima tensione differenziale ammessa dall'integrato, pari a 40V. Al momento della connessione della lampadina, l'integrato vede zero volt all'uscita e quasi 40V all'ingresso: condizioni troppo vicine al limite massimo di lavoro.
Direi di fare due cose:
- Misurare la tensione ai capi del condensatore da 10.000uF; se siamo vicini ai 40V abbiamo individuato il problema;
- Alimentare il circuito passo dopo passo: prima con ingresso a 12V e uscita a 5V, carico massimo 1A. Da qui si può salire;
- LM338K a 50 centesimi? Qualcosa puzza... magari con una foto dell'IC incriminato possiamo vedere se è contraffatto.
Anzi, sai che c'è: la prova del nove puoi farla subito. Taglia con un seghetto il cappello dell'LM338K scoppiato, fai una foto A FUOCO del chip interno e gli diamo un'occhiata. Con un po' di fortuna riusciremo a capire se è contraffatto o no.
Alberto.