Salve, ho una domanda da porre sul funzionamento del generatore asincrono tramite magnetizzazione residua.
Se chiudo lo statore di un generatore asincrono su di una resistenza senza l'uso di un banco di condensatori, può funzionare? Faccio ruotare il rotore con una sua magnetizzazione residua , che induce corrente nello statore e questo induce corrente nel rotore. Nel circuito rappresentativo ho una induttanza di magnetizzazione che viene magnetizzata, ma se non ho i condensatori nel circuito con chi scambierà la propria potenza reattiva?
Generatore asincrono magnetizzazione residua
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SandroCalligaro
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Vorrei modificare il messaggio sopra per aggiungere delle domande, ma non sapendo come si fa le scrivo in questo.
Un generatore asincrono privo di magnetizzazione residua che non sia attacco alla rete, ma che sia collegato a un carico resistivo e a un banco di condensatori scarichi, e in grado di funzionare ? Oppure sono richieste altre condizioni, come ad esempio che i condensatori siano carichi e/o che il rotore abbia una magnetizzazione residua?
Scusate per le infinite domande
Un generatore asincrono privo di magnetizzazione residua che non sia attacco alla rete, ma che sia collegato a un carico resistivo e a un banco di condensatori scarichi, e in grado di funzionare ? Oppure sono richieste altre condizioni, come ad esempio che i condensatori siano carichi e/o che il rotore abbia una magnetizzazione residua?
Scusate per le infinite domande
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FraD ha scritto: ...Vorrei modificare il messaggio sopra per aggiungere delle domande, ma non sapendo come si fa...
Semplicemente non puoi più, se non si è moderatori si hanno trenta minuti di tempo dalla pubblicazione per poter modificare i propri post trascorsi i quali tale opzione decade automaticamente.

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claudiocedrone
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Occorre la magnetizzazione residua, e collegarlo a dei condensatori carichi (sempre che contengano energia a sufficienza) corrisponderebbe a magnetizzarlo, di fatto.
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SandroCalligaro
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Puoi dare un'occhiata anche ad una antica risposta presente nel sito.
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Grazie! Un'ultima domanda alla quale non trovo risposta:
Se al generatore asincrono avente magnetizzazione residua collegassi un carico senza il banco di condensatori, può funzionare? (In tal caso si dice funzionamento in isola, vero?)
Ho questo dubbio perché tento di fare un'analogia con il suo funzionamento, anziché in isola, attaccato alla rete:
attaccato alla rete , genera potenza attiva e scambia continuamente la reattiva con la rete. In isola senza condensatori, con chi scambia la reattiva? Grazie in anticipo per eventuali risposte
Se al generatore asincrono avente magnetizzazione residua collegassi un carico senza il banco di condensatori, può funzionare? (In tal caso si dice funzionamento in isola, vero?)
Ho questo dubbio perché tento di fare un'analogia con il suo funzionamento, anziché in isola, attaccato alla rete:
attaccato alla rete , genera potenza attiva e scambia continuamente la reattiva con la rete. In isola senza condensatori, con chi scambia la reattiva? Grazie in anticipo per eventuali risposte

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Con il carico?
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claudiocedrone
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Se il carico fosse resistivo-induttivo, non si potrebbe generare una tensione più alta di quella indotta dal campo residuo, e quindi far crescere la magnetizzazione del rotore.
Si tratterebbe di un sincrono a magneti "permanenti", ma con un magnete molto molto debole e quindi tensioni molto molto basse
.
Se il carico fosse capacitivo... verrebbe a cadere un'ipotesi.
Si tratterebbe di un sincrono a magneti "permanenti", ma con un magnete molto molto debole e quindi tensioni molto molto basse
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SandroCalligaro
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Perché ?
Io immagino il ferro del rotore avente un minimo di magnetizzazione residua e che, facendolo ruotare fornendogli energia meccanica (applicando una coppia motrice), induce una fem nello statore. Lo statore, ora percorso da corrente, induce a sua volta una fem nel rotore, e questo quindi risulterà percorso da corrente. A causa dei campi magnetici creati dalle due correnti nascerà una coppia sviluppata dalla macchina, ma se io dall'esterno fornissi la potenza meccanica sufficiente per vincere tale coppia resistente, la macchina continuerà a funzionare. Inoltre, se fornissi ulteriore potenza meccanica portando il rotore a una velocità angolare ancora maggiore, la corrente nel rotore aumenterà, e di conseguenza anche quella nello statore. In questo modo non ho limiti sulla potenza elettrica che posso generare, purché ceda al rotore una potenza meccanica sufficiente. Sbaglio qualcosa?
Io immagino il ferro del rotore avente un minimo di magnetizzazione residua e che, facendolo ruotare fornendogli energia meccanica (applicando una coppia motrice), induce una fem nello statore. Lo statore, ora percorso da corrente, induce a sua volta una fem nel rotore, e questo quindi risulterà percorso da corrente. A causa dei campi magnetici creati dalle due correnti nascerà una coppia sviluppata dalla macchina, ma se io dall'esterno fornissi la potenza meccanica sufficiente per vincere tale coppia resistente, la macchina continuerà a funzionare. Inoltre, se fornissi ulteriore potenza meccanica portando il rotore a una velocità angolare ancora maggiore, la corrente nel rotore aumenterà, e di conseguenza anche quella nello statore. In questo modo non ho limiti sulla potenza elettrica che posso generare, purché ceda al rotore una potenza meccanica sufficiente. Sbaglio qualcosa?
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A questo tema avevo risposto in data 24/06/2014.
Quando la macchina funziona come generatore-eccitato da condensatori va osservato che ciò non può avvenire da uno stato senza tensione, ma le condizioni iniziali indispensabili per un possibile funzionamento devono essere procurate in modo speciale, ad esempio, per mezzo del magnetismo residuo nella macchina a induzione oppure, per mezzo dell’applicazione per breve durata di una tensione. In tal modo hanno origine nello statore tre circuiti oscillanti con le capacità e le induttività nel ferro, accoppiati magneticamente tra loro e col rotore e le oscillazioni permangono non smorzate anche quando viene tolta l’eccitazione iniziale; il generatore funziona, come si dice, autoeccitato e può fornire potenza alla rete. Quando la corrente di eccitazione fosse fornita da un condensatore e nessuna macchina sincrona fosse collegata alla rete, la macchina asincrona potrà ugualmente funzionare come generatore, ma in tal caso la frequenza della corrente da esso generata varierà con la velocità della macchina.
Il generatore asincrono può trovarsi in due configurazioni di funzionamento: allacciato a una rete già in tensione a frequenza costante per la presenza di altri generatori prevalenti, oppure funzionante autonomamente, collegato a un carico isolato.
Affinché la macchina funzioni da generatore deve verificarsi le seguenti condizioni: 1) mediante un motore primo il rotore deve essere posto in rotazione nello stesso verso e con velocità maggiore di quella del campo rotante, in modo da avere scorrimento s=(n0 – n)/n0 negativo; il motore primo fornirà la coppia motrice e la potenza meccanica all’ingresso del sistema. 2) le fasi statoriche devono essere collegate alla rete o al carico, cui forniscono la potenza elettrica attiva in uscita; in ogni caso, per avere la creazione del campo magnetico rotante, alla macchina deve essere fornita potenza reattiva induttiva, di tipo magnetizzante, altrimenti il funzionamento non avviene. Nel caso della macchina collegata alla rete, la potenza induttiva è fornita dalla rete stessa, che vede il generatore asincrono come un carico reattivo induttivo; nel funzionamento da generatore isolato si devono inserire dei condensatori collegati al circuito statorico che, assorbendo potenza reattiva capacitiva Qc. è come se fornissero alla macchina potenza reattiva induttiva QL.
[1] Eccitazione motore asincrono come generatore in isola
da menu » 24/06/2014, 22:44
Salve a tutti, scusate se mi servo di questo argomento non da me creato, ma mi trovo alle prese anche io con un generatore asincrono in isola e volevo qualche consiglio su come eccitare al meglio il rotore ,alcuni mi parlano di accumulatori ,altri di autoeccitazione; qual è la soluzione più valida e migliore da seguire? Grazie anticipatamente.
Quando la macchina funziona come generatore-eccitato da condensatori va osservato che ciò non può avvenire da uno stato senza tensione, ma le condizioni iniziali indispensabili per un possibile funzionamento devono essere procurate in modo speciale, ad esempio, per mezzo del magnetismo residuo nella macchina a induzione oppure, per mezzo dell’applicazione per breve durata di una tensione. In tal modo hanno origine nello statore tre circuiti oscillanti con le capacità e le induttività nel ferro, accoppiati magneticamente tra loro e col rotore e le oscillazioni permangono non smorzate anche quando viene tolta l’eccitazione iniziale; il generatore funziona, come si dice, autoeccitato e può fornire potenza alla rete. Quando la corrente di eccitazione fosse fornita da un condensatore e nessuna macchina sincrona fosse collegata alla rete, la macchina asincrona potrà ugualmente funzionare come generatore, ma in tal caso la frequenza della corrente da esso generata varierà con la velocità della macchina.
Il generatore asincrono può trovarsi in due configurazioni di funzionamento: allacciato a una rete già in tensione a frequenza costante per la presenza di altri generatori prevalenti, oppure funzionante autonomamente, collegato a un carico isolato.
Affinché la macchina funzioni da generatore deve verificarsi le seguenti condizioni: 1) mediante un motore primo il rotore deve essere posto in rotazione nello stesso verso e con velocità maggiore di quella del campo rotante, in modo da avere scorrimento s=(n0 – n)/n0 negativo; il motore primo fornirà la coppia motrice e la potenza meccanica all’ingresso del sistema. 2) le fasi statoriche devono essere collegate alla rete o al carico, cui forniscono la potenza elettrica attiva in uscita; in ogni caso, per avere la creazione del campo magnetico rotante, alla macchina deve essere fornita potenza reattiva induttiva, di tipo magnetizzante, altrimenti il funzionamento non avviene. Nel caso della macchina collegata alla rete, la potenza induttiva è fornita dalla rete stessa, che vede il generatore asincrono come un carico reattivo induttivo; nel funzionamento da generatore isolato si devono inserire dei condensatori collegati al circuito statorico che, assorbendo potenza reattiva capacitiva Qc. è come se fornissero alla macchina potenza reattiva induttiva QL.
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StefanoSunda
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