lillo ha scritto:amici miei, dovremmo ormai convenire che questa storia delle valutazioni sembri più un giochino per
far uscire il risultato più comodo in base alla situazione
concordo solo parzialmente con quanto scritto da
lillo:
è sicuramente vero che, in in contesto bizantino nel quale progetto e documenti tecnici sono richiesti in quanto adempimenti burocratici, il famoso foglio di carta è tutto quello che serve al committente per ottenere il suo scopo primario, ossia non farsi rompere le palle dal burocrate di turno.
Ma ciò è svilente, tanto per un progettista quanto per un committente serio, che dovrebbero mirare a valutare il rischio a regola d'arte.
Ciò premesso, analizziamo la situazione, da un punto di vista un po' più ampio rispetto al problema specifico.
Per calcolare il numero di fulmini che impattando la struttura occorre affrontare una serie di difficoltà comuni a tutti i problemi che includono fenomeni aleatori/ statistici (fulmini, terremoti, coordinamento dell'isolamento, ecc...).
Il problema di determinare il numero di fulmini /km2/anno (Ng) nella zona di interesse è sicuramente uno molto sentito dai professionisti. Per anni si è andati avanti con una mappa basata su dati ENEL, RAI e, soprattutto, influenzata dal lavoro di Bossolasco della prima metà del 20° secolo. Tali dati avevano dato origine alla famosa mappa della CEI 81-3. Quella mappa era largamente arbitraria, ma forse proprio per questo andava bene a tutti ("tanto me lo dice la norma" era il commento più comune).
L'incertezza di quei dati era tanto nota agli esperti del settore quanto trascurata dagli utenti della norma.
Con la diffusione ed il consolidamento dei sistemi di localizzazione dei fulmini LLS (da anni '90 in poi) si è avuto un quadro molto più complesso della situazione; l'introduzione dei sistemi LLS ha fatto sì che le mappe basate sul numero dei guasti ENEL/RAI e delle giornate temporalesche (Bossolasco) non potesse più essere considerato lo stato dell'arte.
Tutti i comitati del settore, a partire dall'IEC fino ai comitati nazionali, hanno quindi indicato nelle normative di settore che il valore di Ng dovesse essere preso, quando disponibile dai sistemi LLS.
Uno dei sistemi LLS che copre il territorio Italiano è il Sistema Italiano Rilevamento Fulmini (SIRF ) del CESI. In base ad un accordo commerciale il CEI fornisce a pagamento accesso al sistema SIRF mediante il portale PRODIS.
Ciò non toglie la possibilità al progettista di usare un database differente (NASA, TNE ecc..), se lo ritiene conforme allo stato dell'arte (alcuni di questi database sono tra loro coerenti, altri meno).
Ma, al di là di questo aspetto ben noto ci sono molte altre fonti di incertezza sulla stima dei fulmini incidenti su una struttura.
I parametri del modello elettrogeometrico determinano il raggio di captazione per una data corrente. Per tali parametri esistono decine di formulazioni differenti. La normativa 62305 indica i parametri del modello elettrogeometrico di Love come quelli da adottare, coerentemente con una bella fetta (ma non certo la totalità ) della letteratura tecnica sull'argomento.
Poi però semplifica alquanto la trattazione ed usa un metodo molto semplificato (e cautelativo) per il calcolo dell'area di raccolta.
Quello di cui, come tecnici, dobbiamo essere consapevoli è la confidenza, relativamente bassa, che si ha sul valore calcolato.
Il che non vuol dire " far tornare il numero", ma agire in base a quanto oggi rappresenta lo stato dell'arte.
Teniamo anche conto del fatto che i vari coefficienti di rischio che introduciamo per passare dal numero di fulmini incidenti sulla struttura al rischio di perdita vite umane sono completamente arbitrari e differiscono tra comitato nazionale 81 e comitato IEC, anche di un fattore 10: non mi preoccuperei quindi solo della stima di Ng.