Meiko ha scritto:Ora 2083Hz, per l'elettronica non è poi quel gran ché come frequnenza siamo ampimente dentro le basse frequnze, nel campo audio, non vi pare? Altrimenti come farebbe il vostro PC ad andare a qualche GHz e il micro della centralina di iniezione dell'auto a girare tra i 12MHz e i 50MHz?
Purtroppo il paragone diretto coi MHz del micro non si può fare così, dritto per dritto.
Quasi tutti i motori moderni per applicazioni spinte sono trifase o multifase, sincroni a magneti permanenti.
Bisogna considerare quindi che di mezzo c'è un inverter che lavora a commutazione.
Per applicazioni di bassa potenza (sempre che l'efficienza non interessi molto), potrebbe essere sufficiente controllare in "Brushless-DC", cioè commutare 4 volte a periodo elettrico, su ciascuna fase, con una logica relativamente semplice. E' quello che si fa nelle ventole per PC e in molti motori per modellini. Lo svantaggio è che non si sfrutta bene il motore e si generano vibrazioni in più, rispetto al controllo "sinusoidale".
Per poterli controllare "come Dio comanda", e quindi applicare le tecniche assodate per il controllo di motori trifase (o multifase), cioè FOC (Field-Oriented Control), in un periodo elettrico devono esserci possibilmente una ventina di periodi di switching (PWM) e di controllo (le due cose solitamente corrispondono)... in questo modo arriviamo a 40 kHz. Già così occorre tener conto di qualche accorgimento dal punto di vista del controllo, ma niente di straordinario.
Sempre dal punto di vista del controllo, andare a 40 kHz corrisponde ad eseguire un certo numero di operazioni (conversioni A/D e calcolo) in 25

s, cosa non fattibile col primo microcontrollore che passa il convento (e forse nemmeno col secondo, infatti ci sono micro pensati per il controllo di motori/convertitori).
Se si vuole abbassare il rapporto frequenza di switching (e di controllo) vs. frequenza fondamentale del motore, occorre iniziare ad uscire dalle tecniche standard.
Va poi considerato che ci deve essere un inverter che lavora a quella frequenza, cosa relativamente facile per potenze piccole (sotto 1 kW, per dire un valore), molto meno per potenze (e tensioni) alte, specie se il costo è importante.
Dimenticavo di dire che motori "brushless" a 2 poli praticamente non ce ne sono, si hanno almeno 4 poli, il che significa raddoppiare la frequenza fondamentale.
Dal punto di vista anche meccanico, pensando allo sviluppo, non mi pare che allestire un banco prova per motori che girano oltre i 100 krpm sia così facile, anche perché tutto va bilanciato per bene. Anche avere un carico controllabile a quelle velocità non è facile (già oltre i 25-30 krpm non lo è, specie per potenze alte).
Quindi, che un motorino piccolo come quello del Dyson vada a oltre 100 krpm non mi stupisce più di tanto, mentre che ci siano applicazioni industriali a quelle velocità, per potenze alte, è un altro discorso!
Le applicazioni sui turbo si sono viste in Formula 1 e in pochi altri casi (come ha detto
brabus, io non lo sapevo).