stefanopc ha scritto:Piacenza nata a olio pesante oggi turbogas combinato, potenza da 660 a 850 Mw
Piacenza non è più una centrale ENEL; i nuovi cicli combinati sono di A2A.
Non si tratta di una "trasformazione": la vecchia centrale è stata dismessa e nello stesso sito produttivo sono stati installati due cicli combinati.
La stessa cosa è accaduta a Castel san Giovanni, che è invece rimasta ad ENEL.
La "conversione" è un'altra cosa: come fatto ad esempio a Montalto o Torrevaldaliga si tratta di utilizzare parte del vecchio impianto (turbine a vapore, caldaie, generatori) trasformando il resto per consentire la combustione di gas naturale.
Questa seconda strada si è rivelata in alcuni casi un fiasco (vedi: Montalto), in altri casi ha dato origine ad impianti all'avanguardia (vedi: Torrevaldaliga Nord).
Fortunatamente in Italia di grosse centrali che usano solo olio combustibile ne sono rimaste poche (mi viene in mente S. Filippo del Mela): si tratta di anacronismi sia dal punto di vista tecnico / economico che da quello ambientale. Mantengono una qualche utilità solo in prospettiva di sicurezza dell'approvvigionamento energetico, al pari delle centrali policombustibile, vista la terribile dipendenza energetica italiana dalle importazioni di gas naturale tramite metanodotti.
In effetti la sostituzione dei vecchi gruppi unificati ENEL a olio con moderni cicli combinati a gas naturale è stato uno dei (pochi) effetti veramente positivi dell'unbundling e della liberalizzazione del settore elettrico è stato lo svecchiamento del parco di produzione che, prima del decreto Bersani, era terribilmente obsoleto.
stefanopc ha scritto:Non è il doppio ma non è nemmeno Uguale a prima e soprattutto non e meno di prima.
Certo, ma è solo una delle tante centrali termoelettriche di ENEL: su scala nazionale il trend è chiaramente di dismissione del parco termoelettrico:
qui trovi la lista delle 23 centrali termoelettriche che enel produzione sta dismettendo.
stefanopc ha scritto:Col mio contratto la notte costa meno.
Ed infatti è perfettamente ragionevole che tu carichi di notte, cercando di risparmiare: ad oggi è anche il momento in cui puoi stressare di meno la rete di distribuzione dell'energia elettrica (per la rete di trasmissione problemi non ce ne sono).
Però è anche il momento in cui la produzione marginale è meno sostenibile: se l'obiettivo è la riduzione delle emissioni di CO2 nel suo complesso, la ricarica dovrà essere incentivata nelle ore ad alta produzione da rinnovabili, nelle ore centrali della giornata.