brabus ha scritto:Sono certamente limitato nel mio pensiero, ma non riesco a capire quale sia il problema.
Il concetto stesso di "autocertificazione fasulla" mi è estraneo. Che senso ha la presentazione di una autocertificazione fasulla?
Il produttore o l'importatore rischiano molto di più con una certificazione fasulla rispetto al costo di una serie di test, che va dai tre ai quattro zeri.
Credo sia legato alla mentalità italiana di "trovare la scappatoia". Serve un'autocertificazione, quindi io che sono "più furbo degli altri" certifico che è tutto ok, così ho meno rogne (nel breve periodo, poi chissà, vedremo, qualcuno risolverà. Magari basta una mazzetta...).
Tanto che vuoi che sia fare un'autocertificazione falsa. Sarà mica reato il solo fatto di averla compilata! (invece si, anche se durante il Covid ne ho sentite di cotte e di crude in merito)
Credo che a molti italiani manchi proprio il concetto di "firmare una carta = rogne se quello che ho firmato è falso o sbagliato"
Che poi, voglio vedere fino a che punto basta l'autocertificazione e quando invece servano risultati di test di laboratorio fatti da organismi accreditati, ma è un altro discorso.
Etemenanki ha scritto:Come, ad esempio, gli (ir)responsabili mediatici della gdf, coadiuvati dal giornaliota di turno, che "si vantano" in TV (perche' e' quello, che fanno) di aver "salvato gli Italiani" sequestrando "pericolosissimi carichi" di merci "dannose per la salute" poiche non riportavano il marchio CE, quando poi aprendo moltissimi oggetti regolarmente venduti nei negozi (quindi che riportano il marchietto) mi accorgo che sono della stessa qualita', molte volte identici, e spesso anche peggio realizzati ed ancora piu pericolosi (realmente, stavolta) delle tante "cinesate" senza marchietto vendute al mercato, ma di cui assolutamente nessuno parla (perche', ovviamente, hanno il marchio, quindi non "fanno notizia" piu di tanto)
Esempio stupido: arriva un container di giocattoli di plastica cinesi. Senza marchi, senza documenti, senza nessuna specifica di sicurezza.
Puoi dire con certezza che non contengono sostanze dannose, vietate in Europa, ma magari diffusissime in Cina?
Non puoi, a meno di non fare costosi esami di laboratorio (e non vedo perché dovrebbe farli lo stato italiano, quegli esami). Quindi quel prodotto non è sicuro. Da "non sicuro" a "pericoloso" la differenza è minima, per un giornalista, però la seconda parola attrae molto più l'attenzione...
Almeno l'itagliano sallo...