E bravo
carloc che ha tirato fuori il teorema pisano

(su mia istigazione, ci siamo sentiti per telefono qualche giorno fa). Gli ho promesso che avrei postato la soluzione usando Rosenstark e GFT.
Prima pero` voglio far osservare che il circuito e` molto semplice, ad esempio essendo nulla l'impedenza di uscita del secondo operazionale, i conti si semplificano non poco, anche quelli che ha postato
banjoman, che mi ricordano il dolore di quando ero studente di dover usare quegli "accrocchi" di ripristinare l'impedenza
Rosenstark
Qualcosa su Rosenstark l'avevo scritto
qui, ma senza andare troppo nel dettaglio. Lo riprendo velocemente. Si trova una spiegazione piu` completa
quiIl guadagno di un sistema retroazionato puo` essere trovato scegliendo un parametro

qualunque della rete, ad esempio il valore di un componente, il guadagno di un generatore pilotato, l'amplificazione di un blocco amplificatore che sia all'interno dell'anello di retroazione, calcolando poi questi tre parametri
Amplificazione

quando

e lo chiamiamo

Amplificazione

quando

e lo chiamiamo

Rapporto di ritorno rispetto a

, usando il suo valore proprio, e lo chiamiamo

I primi due conti sono facili, il terzo spiego nel seguito come si fa. Come parametro

conviene usare ad esempio il guadagno

di un transistore oppure

e conviene che il generatore pilotato con guadagno

sia collegato a ground: questo semplifica molto i conti di

.
Nel circuito proposto ci sono degli operazionali, si potrebbe pensare di prendere come parametro

il guadagno differenziale uno dei due operazionali. Essendo pero` degli operazionali ideali si ha gia` in partenza

e non si riesce a usare in modo semplice questo metodo, dato che infinito non e` un numero e bisognerebbe tirarsi dietro dei limiti per tutti i conti.
Meglio considerare, come e` gia` stato fatto in messaggi precedenti, il fatto che il secondo stadio, con la sua retroazione locale, e` un amplificatore con guadagno pari a 6.
Uso quindi come

il guadagno di questo secondo amplificatore. Il circuito risulta il seguente.
Se si manda a infinito il guadagno del generatore pilotato di tensione, si ha questa situazione
Per qualunque tensione (finita) di uscita, essendo il guadagno del secondo stadio tendente a infinito, la sua tensione di ingresso

e` nulla. Con tensione di uscita del primo stadio nulla, essendo anche l'ingresso invertente del primo stadio a potenziale zero (V- insegue V+, vedere
qui), la corrente che passa attraverso la R da 50 kΩ e` nulla, e quindi anche all'ingresso del primo operazionale localmente retroazionato non entra corrente.
In pratica si ha un operazionale ideale equivalente, disegnato in rosso, per il quale in guadagno ad anello chiuso vale

Il valore di

viene calcolato ponendo a zero il guadagno

del generatore pilotato di tensione. In pratica il generatore pilotato di tensione diventa un cortocircuito, come in figura
e quindi la tensione di uscita e` nulla e pertanto

e questo semplifica la vita. In molti circuiti reali il segnale di ingresso riesce a raggiungere l'uscita passando "contromano" nella rete di retroazione e il valore di

non e` piu` nullo.
Per trovare il rapporto di ritorno si usa questa procedura. Si annulla il generatore di ingresso e si sostituisce il generatore pilotato con un generatore di test dello stesso tipo (V o I) e con la stessa polarita`, in questo caso un generatore che genera una tensione

. Si calcola la tensione

generata dal generatore originale con il suo guadagno proprio. Il rapporto di ritorno vale

Nella resistenza da 10kΩ non passa corrente perche` e` collegata fra due punti allo stesso potenziale, quindi il circuito ridisegnato "srotolato" si riduce a
Da cui si ricava immediatamente che il rapporto di ritorno vale

dove il primo segno negativo deriva dalla definizione di

, il secondo, dentro la parentesi, deriva dalla configurazione di ampli invertente del primo stadio.
Il guadagno retroazionato e` dato dalla formula

Il GFT un'altra volta, dato che su questo circuito viene una forma degenere del tipo

e dividere per zero porta molto male! Magari provo a usarlo su un circuito un po' piu` complicato in cui si veda bene come funziona.