Analisi di un guasto
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Potrei non aver compreso il quesito iniziale, ma volevo chiedere: i differenziali di quadro sono intervenuti, oppure è stato solo intervento magnetico?
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Non ho disponibile ora l’alimentatore bruciato. Ecco comunque un paio di foto. A parte l’annerimento del contenitore dietro il trasformatore, non si notano componenti danneggiati, esternamente almeno
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Azzardo una riflessione.
Se nel collegamento non sono stati coinvolti conduttori attivi verso massa, non dovrebbero essere intervenuti gli eventuali differenziali che garantiscono l'apertura immediata per le dispersioni.
Collegando male l'alimentazione al dispositivo, si è configurato un guasto con impedenza non nulla che dipende ovviamente dal dispositivo passivo coinvolto e dal tipo di connessione errato.
Ipotizziamo che questa connessione errata non abbia originato un corto netto, quindi non ci è stato alcun intervento magnetico, quello più tempestivo che garantisce l'apertura più rapida, ma che richiede correnti dell'ordine di qualche volta In (per il tipo C, almeno 5 volte se non ricordo male).
Potrebbe essersi originata una corrente di guasto e, se l'impedenza di guasto non è sufficientemente bassa, detta corrente non raggiunge il valore di intervento immediato (magnetico) del curva C. Al di sotto dell'intervento magnetico, l'intervento termico tarda in proporzione della corrente rilevata. In pratica vede il guasto come fosse un carico elevato.
Contestualmente però la tensione della fase collegata male subisce un'alterazione, un abbassamento. Il valore delle fasi non interessate dalla connessione errata si innalzano (non raggiungeranno mai 1,73 altrimenti sarebbe scaturito un corto netto e di conseguenza un intervento magnetico dell'interruttore) per tutto il tempo che richiede l'intervento termico, magari sufficiente a 'cuocere' i dispositivi collegati sulle fasi sane.
Ho avuto modo di leggere dei grafici di curve originate da oscilloperturbografi durante eventi di guasto e la mia fantasia ha fatto questo volo pindarico nei meandri delle tarature dei dispositivi.
Ho esagerato, al limite di un copione da film thriller dell'elettricità, ma giusto per offrire qualche spunto di riflessione
Se nel collegamento non sono stati coinvolti conduttori attivi verso massa, non dovrebbero essere intervenuti gli eventuali differenziali che garantiscono l'apertura immediata per le dispersioni.
Collegando male l'alimentazione al dispositivo, si è configurato un guasto con impedenza non nulla che dipende ovviamente dal dispositivo passivo coinvolto e dal tipo di connessione errato.
Ipotizziamo che questa connessione errata non abbia originato un corto netto, quindi non ci è stato alcun intervento magnetico, quello più tempestivo che garantisce l'apertura più rapida, ma che richiede correnti dell'ordine di qualche volta In (per il tipo C, almeno 5 volte se non ricordo male).
Potrebbe essersi originata una corrente di guasto e, se l'impedenza di guasto non è sufficientemente bassa, detta corrente non raggiunge il valore di intervento immediato (magnetico) del curva C. Al di sotto dell'intervento magnetico, l'intervento termico tarda in proporzione della corrente rilevata. In pratica vede il guasto come fosse un carico elevato.
Contestualmente però la tensione della fase collegata male subisce un'alterazione, un abbassamento. Il valore delle fasi non interessate dalla connessione errata si innalzano (non raggiungeranno mai 1,73 altrimenti sarebbe scaturito un corto netto e di conseguenza un intervento magnetico dell'interruttore) per tutto il tempo che richiede l'intervento termico, magari sufficiente a 'cuocere' i dispositivi collegati sulle fasi sane.
Ho avuto modo di leggere dei grafici di curve originate da oscilloperturbografi durante eventi di guasto e la mia fantasia ha fatto questo volo pindarico nei meandri delle tarature dei dispositivi.
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Non ho assistito al guasto, ma chi lo ha provocato mi ha detto che non appena ha dato tensione al dispositivo di misura con le connessioni errate, l'intervento degli interruttori è stato immediato.
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quel piccolo annerimento è dovuto alla polvere che si è posata precedentemente al guasto.
Nelle foto non noto alcun segno di anomalia o di guasto.
Forse F2 è una protezione a ripristino automatico che non si è ripristinata.
Ciao
Mario
Mario Maggi
https://www.evlist.it per la mobilità elettrica e filiera relativa
https://www.axu.it , inverter speciali, convertitori DC/DC, soluzioni originali per la qualità dell'energia
Innovazioni: https://www.axu.it/mm4
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mario_maggi
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admin ha scritto:... A parte l’annerimento del contenitore dietro il trasformatore, non si notano componenti danneggiati, esternamente almeno ...
Ciao, se per annerimento intendi l'alone piu scuro che si vede sulla plastica dove (probabilmente) c'era il trasformatore, a me non sembra affatto il risultato di un guasto o di un corto, ma solo la solita polvere depositata in anni di funzionamento dalla convezione creata dal trasformatore caldo (se passandoci un dito viene via, come sembra abbia fatto dove si vedono quelle che sembrano ditate, allora non e' il risultato di un guasto)
Di solito gli aloni "da guasto" (in genere da cortocircuito e componente bruciato) sono o di particelle carbonizzate sparate dall'esplosione del componente (punti o frammenti bruciacchiati), o di metallizzazione del rame (hanno riflesso metallico), ed in entrambi i casi sono piuttosto difficili da togliere dalla plastica perche' vi sono stati depositati con una temperatura piuttosto alta (a volte sono fusi con la plastica addirittura)
Come dice mario-maggi, il componente siglato F2 potrebbe anche essere un PTC che si e' danneggiato e quindi non funziona piu, sarebbe da sostituirlo con un fusibile, anche saldato al volo, e testare se il trasformatore e' ancora buono, se si, basta rimpiazzarlo ... purtroppo da quell'immagine non si riesce proprio a vedere se il trasformatore e' guasto, il filo non sembra presentare alcun punto scolorito o danneggiato, per quel poco che se ne vede (sarebbe anche da provare col tester se il primario ha ancora continuita', prima di fare altri test)
"Sopravvivere" e' attualmente l'unico lusso che la maggior parte dei Cittadini italiani,
sia pure a costo di enormi sacrifici, riesce ancora a permettersi.
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Etemenanki
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Il mio parere è che uno dei morsetti dove vengono collegati i TA sia connesso volutamente al PE (da verificare con altro componente), quindi è stata collegata una fase a terra e si è spostato il centrostella, quel tanto che basta per bruciare l alimentatore.
Altrove. .Volutamente Anonimo
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