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Quale elettronica?

Elettronica lineare e digitale: didattica ed applicazioni

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[11] Re: Quale elettronica?

Messaggioda Foto UtenteMarcoD » 1 ott 2023, 16:48

Foto Utentegekofive , Le tue considerazioni sono comprensibili.
Se di tuo interesse, prova a rivolgerti a un settore ibrido come la meccatronica.

"" La meccatronica è la disciplina che studia il modo di far interagire tre sottodiscipline – la meccanica, l'elettronica e l'informatica – al fine di automatizzare i sistemi di produzione, semplificando e sostituendo il lavoro umano. È una scienza ingegneristica, con corsi di laurea in ingegneria "".

Dovrebbe esistere anche una disciplina al confine fra biologia ed elettronica, mi pare si chiami bionica. Cerca nel web. O_/

p.s: mi ricordo di una vecchia battuta:
Lo specialista è uno che conosce tutto di niente (moltissimo di un settore molto ristretto).
Il sistemista è uno che conosce un poco di tutto.

Dato che il futuro è incerto, è bene saper fare il sistemista.
Un Ingegnere ( e in parte anche un Perito tecnico) risolve i problemi (tecnici). Se hai una visione ampia, suddividi un problema nelle varie componenti, incarichi i vari specialisti di affrontare le varie componenti e verifichi che le attività procedano sperabilmente come previsto e gestisci le emergenze.
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[12] Re: Quale elettronica?

Messaggioda Foto Utenteelfo » 1 ott 2023, 17:16

Conosci / hai letto:

Silicio di Federico Faggin (il "padre" dello Z80 e molto altro)

Hai PM.
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[13] Re: Quale elettronica?

Messaggioda Foto Utenteesisnc » 1 ott 2023, 18:43

gekofive ha scritto:@esisnc

Non sono riuscito a spiegarmi. Non intendo dire che la pratica vale più della teoria e scemate simili. Intendo dire che se togliamo i casi sporadici nei quali un ingegnere elettronico può mettere a frutto quanto acquisito, nel 99% dei casi e del suo tempo lavorativo si troverà a trascrivere pezzi di schemi dai vari application notes, stando ben attento a non sbagliare il numero del pin del micro e il valore della resistenza.


In elettronica teoria e pratica sono di fatto inseparabili ma non ha senso fare pratica senza una buona base teorica. Se pensi quello che hai scritto sopra del lavoro di un ingegnere elettronico penso che fai bene a lasciare perdere l'elettronica e rivolgerti a un'altra disciplina.
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[14] Re: Quale elettronica?

Messaggioda Foto Utentevenanzio » 1 ott 2023, 20:40

purtroppo sono fuori da tutto ciò, vista la mia età e la voglia non studierò mai elettronica ma lo faccio per hobby e passione...
Io ho fatto peggio di te ho studiato geologia (perché mi piace e mi piaceva) e poi alla fine faccio un lavoro da semi-informatico...

Ma vedila così:
A te piace l'elettronica ? trovati un lavoro decente per campare e poi puoi fare tutto ciò che vuoi...
ma sai quanti problemi veri ci sono da risolvere nel mondo ? e che possono essere risolti elettronicamente ?
costruisci speriementa e brevetta...

oppure:
costruisci e vendi... ha senso ricreare un processore in modo discreto a transistor ? NO, ha senso costruire un computer a valvole ? NO
eppure la gente li compra e li fa per sfizio.

Capisco lo scoramento ma NON e dico NON voler identificare te stesso per forza con i tuoi studi ed il tuo lavoro, la vita è moooolto più ampia
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[15] Re: Quale elettronica?

Messaggioda Foto Utentelemure64 » 2 ott 2023, 0:59

gekofive ha scritto:Adesso ci saranno commenti del tipo, non è vero, ho appena finito di progettare il pimpinatore di pimpogrammi che ho potuto fare solo con decine di stadi a base comune, specchi di corrente, reazioni multiple incrociate e molto di più. Non cambia nulla. La realtà statistica è che l’elettronica è morta: chiunque con una minima preparazione è in grado di leggere un datasheet e di attaccare tra di loro quattro carabattole e realizzare praticamente tutto. Se si attiene ai vari documenti a corredo dei mega circuiti integrati che utilizzerà, non avrà problemi a passare neppure i test EMI, sempre che anche il circuito stampato sia identico a quanto mostrato nelle application notes.

Non credo di voler questo per la mia vita professionale. Ho sbagliato e cambio strada al primo bivio, tra meno di un anno. Oppure no, se qualcuno mi indica una REALE possibilità di affermazione professionale in questo campo, ma credo sia una bella sfida.


Eccolo il qualcuno, io :D

Non credo sia vero, anche se non so progettare né pimpinatori né altro in elettronica. Però è una disciplina su cui ho sempre tenuto un occhio e nella mia limitante pretesa di occuparmi di tutto, a un certo punto della facoltà dopo il biennio comune ci ho fatto un pensiero.

Quello che dici accade dagli albori dell'era industriale. Conoscerai la storia dei primi telai meccanici che ha cambiato la faccia del mondo. Per secoli la filatura della lana era su scala familiare, c'erano mercanti che facevano da intermediari e tutta la filiera restava confinata ad aziende familiari. Poi le macchine hanno permesso la concentrazione del lavoro nelle fabbriche e praticamente tutta l'Inghilterra rurale è stata annientata o meglio ne è stato annientato l'assetto. Ci furono anche reazioni violente, la storia dei luddisti è interessante ancora oggi e sulla scala del generale rintontimento si riaffaccia in forme verbali contro l'AI (e credo non a torto, stavolta). Dicevo che ne è stato annientato l'assetto ma se pure a caro prezzo il mondo è andato avanti.

Questo nuovo assetto ha prodotto i tecnici delle macchine che come figura prima ovviamente non esisteva. Figure professionali sono morte e altre se ne sono create. Certamente i tecnici erano meno della quantità di famiglie che filavano in casa ma qualcuno ce l'ha fatta e ha fatto parte di questa nuova élite professionale.

Ora non è il caso di spingere troppo in là le similitudini ma la storia aiuta sempre a vedere dove va il mondo in cui si è in quel momento. Nel caso dell'elettronica io ho visto da bambino l'età d'oro delle valvole e nemmeno due mesi fa al sesto rifiuto di tutti i laboratori di zona di riparare il mio monitor, ho dissldato gli elettrolitici e tra poco ordino quelli nuovi. Non è valso a nulla dire che pagavo quel che c'era da pagare ma mi piangeva il cuore (non ho usato queste parole ovviamente) a buttare un intero monitor per 10 condensatori che, prendo atto con sgomento, non conviene sostituire. Dove è andato "a finire tutto"? La risposta l'hai data tu: in quegli integrati incredibili che con altri 30 componenti fanno cose complicatissime. Eppure qualcuno li deve progettare e per fare questo serve, suppongo, una vastità di competenze che si è sviluppata in parallelo e in feedback con le richieste degli uffici strategici.

In soldoni: potresti non essere il capo progettista della LeCroy ma potresti benissimo essere un esperto di modellistica di PCB della LeCroy. Aprendo il mio analizzatore di spettro mi sono accorto che i PCB nelle zone di alta frequenza sono pieni di piccoli fori e quando ne ho capito la funzione ne sono rimasto incantato. La vastità di competenze non solo esiste ancora, ma si è moltiplicata. Ha solo preso strade che per motivi storici oggi è più diffcile vedere che in passato. Potresti essere uno dei top 10 che sa dove e come disporre meglio le forature. E così per mille altre cose.

Ultimo, già quasi 40 anni fa quando studiavo l'offerta di corsi alle facoltà di elettronica era enorme. Non so se hai dato un'occhiata non solo alle denominazioni delle discipline ma alle ramificazioni interne. In rete si trovano molte tesi di laurea e dottorato, e vedo una quantità di idee enorme. Certo che se parti volendo fare una cosa specifica senza accettare compromessi, o sei un genio o presumo che non sarà facile. La maggioranza delle persone intanto prende quel che c'è poi piano piano trova un suo spazio.

Io penso che parte del tuo stato d'animo derivi dalla percezione di poter progettare qualcosa nella sua interezza. Inutile dire che la direzione è contraria, ogni progetto è il risultato di sempre più compentenze e se non siamo in grado di accettare questo la vedo difficile trovare una soddisfazione professionale (io sono la prima "vittima" di questo atteggiamento choosy quindi non sto certo a fare la morale a nessuno). Sicuramente guardandoti un po' intorno ci sono buone probabilità che ti iscriva volentieri alla facoltà di elettronica.
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[16] Re: Quale elettronica?

Messaggioda Foto Utenteelfo » 2 ott 2023, 15:26

Un link - su zillions - sui lavori distrutti/creati dall'AI (Intelligenza Artificiale)

We often hear that AI will take our jobs. But what jobs will it create?
https://www.weforum.org/agenda/2023/09/ ... t_least_AI

e il relativo PDF di 34 pagine (World Economic Forum with Accenture) del settembre 2023

Jobs of Tomorrow: Large Language Models and Jobs
https://www3.weforum.org/docs/WEF_Jobs_ ... I_2023.pdf
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[17] Re: Quale elettronica?

Messaggioda Foto UtenteAbateBusoni » 3 ott 2023, 9:03

Ciao Foto Utentegekofive,
commento pochissimo qui sul forum, ma il tuo thread raccoglie una quantità tale di inesattezze che ho sentito quasi il dovere di rispondere. Tuttavia, capisco in parte la tua frustazione e vorrei darti una mano. Quello che non capisco bene è perché nelle risposte precedenti quasi nessuno faccia riferimento alla progettazione di circuiti integrati, alla fine della fiera la risposta ai tuoi dubbi è tutta là.

Sono un docente universitario con esperienza in azienda, credo che possa darti qualche punto di vista interessante. Se vuoi contattami in privato e ne parliamo ampiamente.
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[18] Re: Quale elettronica?

Messaggioda Foto Utentegill90 » 3 ott 2023, 11:27

gekofive ha scritto:Ti ringrazio per il link, anche se alcuni dei post mi hanno confermato i dubbi che avevo:
...
Certo servono anche gli elettronici, ma ormai il mondo è passato di mano. Investire ora altri cinque anni non credo abbia senso. Studiare invece fisica, con alle spalle i cinque anni di elettronica di un Istituto Tecnico, integrati da studio parallelo mirato alle necessità specifiche, credo possa dare più opportunità all'ingresso nel mondo della sensoristica e delle misure.

Da come ti poni secondo me non stai ponderando in egual misura le alternative.

Sembra quasi che, dopo svariate delusioni ricevute durante un corso di studi che non è stato all'altezza delle tue aspettative, tu cerchi di convincerti che l'elettronica sia inutile e che la fisica sia la strada più adatta a te. Senza entrare nel merito di questa decisione per ora, ti metto in guardia sul fatto che stai operando una sorta di bias cognitivo tale per cui dai più credito alla tesi che vuoi sostenere e depotenzi le argomentazioni che sono contro, anche quando queste sono obiettivamente alla pari. E siccome dai tuoi messaggi posso intuire che sei una persona intelligente e che sa ragionare, te lo dico per evitare che questa pratica diventi un'abitudine troppo frequente che rischia di disabituarti a guardare oltre le tue convinzioni.

Personalmente io sono laureato in ingegneria elettronica e lavoro come ricercatore nel settore dell'elettronica di potenza; settore che viene da molti considerato come un successore dell'antica arte dell'analogica a discreti (presente ancora oggi, ma non più percepita come "arte"), e che trova una quantità di applicazioni enorme. E anche se il trend del momento è rappresentato da AI e Data science, le grandi aziende che necessitano di data center o in generale di potenza computazionale cercano sempre più di ottimizzare il consumo e le prestazioni dei loro ASIC con topologie di power innovative ed efficienti. D'altro canto il power è poco "sexy", nel senso che pur essendo imprescindibile per qualunque sistema elettronico è relegato in un angolino e fa il suo senza tanto scalpore (un po' come i bassisti nell'immaginario collettivo).

Come dice Foto UtenteAbateBusoni, i progettisti analogici "puri" oggi trovano la loro massima espressione nella progettazione di IC, che per inciso non è accessibile come lo era una volta con il progetto a discreti su PCB con BJT e Through Hole, ma trova comunque molte applicazioni in realtà aziendali presenti anche sul suolo italiano (e che probabilmente in futuro sarà destinata ad aumentare, come il COVID ci ha insegnato).

Detto questo, non ho abbastanza informazioni per poter dire cosa sia meglio per te e quale sia la tua reale aspirazione lavorativa, ma considera che anche se studi fisica potrebbe succedere la stessa cosa: cioè finire in un'azienda in cui metti sì in pratica quello che hai studiato, ma con poco margine di innovazione.
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[19] Re: Quale elettronica?

Messaggioda Foto Utentelelerelele » 3 ott 2023, 15:50

Io, Foto Utentegekofive, sono l'ultima persona che ti puo aiutare, nella vita ho evidentemeente sbagliato tutto, sono fin da piccolo stato attratto dalla elettricità, quindi il passaggio all'elettronica è stato obbligato, (ed un enorme piacere per me), ero impazione di capire circuiti e componenti che non conoscevo, al solo scopo di "conoscere", mi sono fatte un po di scuole, ed un po di corsi, ma ho passato "quasi" tutta la vita a studiarmi elettronica, come si faceva nei tempi scorsi, con libri, componenti trovati in negozio, (quel che c'era), e tante tante giornate perse a "sperimentare".

Alla fine della storia non ho mai lavorato per nessuna ditta come elettronico, progettista, ma sono comunque molto soddisfatto di quanto appreso, mi limito a discutere, (e spesso risolvere), con ingegneri che progettano le nostre schede, ed hanno probemi di progettazione. Capisco che non sia il massimo, specie per un laureato, ma per mè, da hobbista è un gran bel risultato.

Anche io sono da sempre stato attratto anche dalla fisica, certo che per sapere comprendere sia i componenti nei suoi aspetti piu reconditi, sia la circuiteria elettrica, mi pare d'obbligo partire dalla fisica, e così ho fatto, che nei suoi svariati aspetti regola il mondo intero, certo che qua, sul forum, mi sento estremeamente ignorante in merito, rispetto ad altri che masticano di fisica concetti per me assurdi, però riesco in vari ambiti a conciliare le due cose, ottenendo "nel mio piccolo mondo" ottimi risultati.

Anche però dirigersi verso la fisica, devi poi fare i conti comunque con il mondo del lavoro, in base si alle tue effettive conoscenze, (e capacità), ma anche alle possbilità che riuscirai ad ottenere in questo ambito lavorativo. Rischi comunque anche da laureato in fisica di occuparti di scarichi per lavatrici, (ho fatto un esempio a caso, beninteso).

Alla fine del discorso, credo che tu debba piu che altro pensare cio che ti piace fare, e farlo, sia una direzione o nell'altra, poi cercherai la via che ti permetterà di esprimerti al meglio per le tue conoscenze e le tue competenze, ma è importante anche cio che ti pace fare.

Pensa che io sono anni che per lavoro mi occupo "principalmente" di progettazione CAD 3D meccanico, che non ha niente a che fare con tutto il resto, (o quasi), ma anche qua ho trovato un tipo di lavoro che mi piace un sacco.

Ti auguro di trovare un lavoro che ti piaccia.

saluti.
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[20] Re: Quale elettronica?

Messaggioda Foto UtenteIsidoroKZ » 4 ott 2023, 17:20

Direi che abbia avuto abbastanza punti di vista, per cui aggiungo solo poche osservazioni.

Nessuno, neanche nel passato ha progettato da solo sistemi con centinaia di transistor o di circuiti integrati, e` sempre stato un lavoro fatto da piu` persone.

Sembra che stia considerando la progettazione solo quella a componenti discreti (transistori, integrati "semplici"). In effetti questa progettazione e` sempre meno comune, per le ragioni che dici nel tuo messaggio. Pur essendo meno comune e` sempre piu` difficile perche' i problemi facili li hanno gia` risolti gli altri, con un micro, una tastiera, un alimentatore a commutazione... Pero` questa progettazione, mettere insieme qualche componente complesso, il piu` delle volte e` solo per prodotti consumer o di fascia bassa. Quando i problemi si complicano, meglio avere una buona preparazione se si vuole trovare una soluzione ai problemi.

La progettazione elettronica analogica (e anche sensoristica) e` sempre piu` spostata verso l'integrazione e ho visto tanti neolaureati andare a lavorare per ditte che progettano e fabbricano circuiti integrati.

Se vuoi avere un'idea di che cos'e` l'elettronica analogica attualmente, essenzialmente integrata, prova a guardare questo link https://drive.google.com/file/d/10NrnY0 ... x5YRc/edit
(se il link non funzionasse, cerca on line i "The Thursday Analog Quiz" e scarica la collezione dei primi 100 problemi, trovi il link su LinkedIn e Facebook): come vedi di progettazione analogica a livello di transistor c'e` tanta roba e bisogna usare il cervello.

Noto en passant che secondo me non e` vero che chiunque con una minima preparazione riesce a leggere un datasheet: di preparazione ce ne vuole tanta. Avevo provato a scrivere qualche articolo per ElectroYou su come si legge un datasheet, ma mi sono fermato perche' stavano diventando troppo complicati.

Se ti interessa la sensoristica e la metrologia, sia ingegneria che fisica possono andare bene.

Se l'elettronica non ti piace piu`, fai bene a cambiare. Pero` considera che nell'istituto tecnico non si studia l'elettronica in modo approfondito, voglio dire capendo bene quello che si impara, per cui forse potresti fare questo esperimento (oltre a guardare i quiz di prima). Se hai una buona universita` vicino a dove abiti, vai a seguire qualche lezione di ingegneria: scegli "bene" la materia e il docente e vedi che cosa e come si studia all'universita`.

Se invece vuoi passare a fisica, va bene, ma il rischio di "stufarsi" c'e` anche li`, come ovunque. Ad esempio potresti passare svariati anni a studiare il modello standard, per poi accorgerti che non sta andando da nessuna parte. Non ci sono tracce e neppure indizi di particelle supersimmetriche, e la fisica fondamentale sembra in un punto di "smarrimento".

Oltre all'alternativa ing. elettronica/fisica, suggerisco anche la possibilita` di ingegneria fisica, meno teorica di fisica. Conosco svariate persone che l'hanno fatta e sono soddisfatte. Ma conosco anche molti elettronici che hanno fanno l'elettronico e sono soddisfatti. Visto che tutti usano integratoni che fanno tante cose, qualcuno dovra` pure progettarli, e garantisco che progettare un integrato analogico, anche solo a bassa frequenza, non e` uno scherzo. Li` bisogna usare i cascode, magari spesso "ripiegati" (fai sempre riferimento ai quiz del giovedi`).

Potresti anche dare un'occhiata ai programmi dell'universita` in cui pensi di andare, se hai dei dubbi domanda qui, ci sono svariate persone con buone conoscenze accademiche e lavorative.

Infine ci sono molte realta` anche piccoline che usano (e spremono) i loro ingegneri circuitali mica male, sempre per la serie "i problemi facili li hanno gia` risolti gli altri". Ad esempio parlavo con uno di questi un paio di settimane fa, per un problema pratico che aveva, e siamo finiti sulle funzioni di Bessel per risolvere quel problema.
Per usare proficuamente un simulatore, bisogna sapere molta più elettronica di lui
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