
Terre rare
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[12] Re: Terre rare
ThEnGi ha scritto:PS. non so chi ti ha messo i punti negativi e soprattutto non capisco perché
Nemmeno io ma non farci caso, non hanno nessuna importanza. Importanti sono altri giudizi (che non si possono dare di nascosto)

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[13] Re: Terre rare
Piercarlo ha scritto:oltre all'impatto ecologico dovuto alla loro produzione, hanno pure quello del consumo di carburante.
ricordiamo che ora andiamo con il carbone per permetterci di accenderete la TV ed il frigorifero.
giustissimo.ThEnGi ha scritto:Quello che mi fa piangere però è quando si fanno riforme per prendere voti sapendo già che sarà un disastro (vedi es. 110 e RdC).
ed in questo caso è lampante che la colpa ricade anche sugli Italiani, "alcuni", da 50 anni continuano imperterriti a dare il voto sempre a quelli, anche se sono appena scesi dal governo e non hanno fatto nulla di buono, come sempre.
sicuramente non revirebbe a niente, ma sarebbe un bel segnale se un governo sceso dalla poltrona, senza avere fatto riforme "sensate", non prendesse neanche un voto alle elezioni successive.
Ci meritiamo questo!
saluti.
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lelerelele
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[14] Re: Terre rare
Colgo l'occasione di partecipare a questa conversazione per ritornare qui dopo diversi anni, ma devo dire, senza mai aver dimenticato il piacere di leggere da questo sito.
In verità la sostenibilità è un problema complesso verso cui solo ora ci stiamo affacciando. In più la sostenibilità dell'industria elettrica ed elettronica è ancora più difficile da affrontare e gestire. Qui infatti sono utilizzati numerosi materiali molto diversi fra loro, spesso in piccole o piccolissime quantità che però sono tuttora molto importanti perché insostituibili. Le terre rare sono fra questi, ma in un Apparecchio Elettrico ed Elettronico (AEE) ci sono mediamente 50-60 materiali diversi e quando un AEE arriva a fine vita e diventa un Rifiuto da AEE (RAEE) se ne recuperano al massimo 8-10! Tutti gli altri vanno persi per sempre, specialmente tutti quelli più importanti presenti in piccole quantità che annidati dentro svariati componenti sono difficili da individuare e riciclare. Questo vuol dire che se continueremo così, da un lato dovremmo andare avanti a scavare per estrarre di nuovo materie prime (per loro natura finite) e sopportare i pesantissimi impatti di tipo ambientale, sociale, ed economico dovuti alla loro purificazione e, dall'altro, butteremo via sempre enormi risorse già pronte per essere riutilizzate.
Se necessario scaviamo pure per approvvigionarci di ciò che manca, ma prima di tutto suggerirei di valorizzare al meglio i nostri RAEE: vere e proprie miniere inesauribili di materiali critici a portata di mano.
In verità la sostenibilità è un problema complesso verso cui solo ora ci stiamo affacciando. In più la sostenibilità dell'industria elettrica ed elettronica è ancora più difficile da affrontare e gestire. Qui infatti sono utilizzati numerosi materiali molto diversi fra loro, spesso in piccole o piccolissime quantità che però sono tuttora molto importanti perché insostituibili. Le terre rare sono fra questi, ma in un Apparecchio Elettrico ed Elettronico (AEE) ci sono mediamente 50-60 materiali diversi e quando un AEE arriva a fine vita e diventa un Rifiuto da AEE (RAEE) se ne recuperano al massimo 8-10! Tutti gli altri vanno persi per sempre, specialmente tutti quelli più importanti presenti in piccole quantità che annidati dentro svariati componenti sono difficili da individuare e riciclare. Questo vuol dire che se continueremo così, da un lato dovremmo andare avanti a scavare per estrarre di nuovo materie prime (per loro natura finite) e sopportare i pesantissimi impatti di tipo ambientale, sociale, ed economico dovuti alla loro purificazione e, dall'altro, butteremo via sempre enormi risorse già pronte per essere riutilizzate.
Se necessario scaviamo pure per approvvigionarci di ciò che manca, ma prima di tutto suggerirei di valorizzare al meglio i nostri RAEE: vere e proprie miniere inesauribili di materiali critici a portata di mano.
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[15] Re: Terre rare
Giustissimo
Aggiungo che dovremmo smettere di produrre oggetti che dopo qualche anno devono essere buttati
roscappo ha scritto:. Questo vuol dire che se continueremo così, da un lato dovremmo andare avanti a scavare per estrarre di nuovo materie prime (per loro natura finite) e sopportare i pesantissimi impatti di tipo ambientale, sociale, ed economico dovuti alla loro purificazione e, dall'altro, butteremo via sempre enormi risorse già pronte per essere riutilizzate.
Se necessario scaviamo pure per approvvigionarci di ciò che manca, ma prima di tutto suggerirei di valorizzare al meglio i nostri RAEE: vere e proprie miniere inesauribili di materiali critici a portata di mano.
Aggiungo che dovremmo smettere di produrre oggetti che dopo qualche anno devono essere buttati
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SediciAmpere
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[16] Re: Terre rare
SediciAmpere ha scritto:Giustissimo
Aggiungo che dovremmo smettere di produrre oggetti che dopo qualche anno devono essere buttati
Aggiungo anche che la gente comune, dovrebbe smettere di farsi infinocchiare da qualcuno, cambiando spesso apparecchi che fanno il loro lavoro, solo per avere in mano l'ultima uscita, questo solo per piacere e non per strette esigenze lavorative!
saluti.
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lelerelele
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[17] Re: Terre rare
roscappo ha scritto:... ma prima di tutto suggerirei di valorizzare al meglio i nostri RAEE: vere e proprie miniere inesauribili di materiali critici a portata di mano.
C'e' da considerare anche il costo e l'impatto del recupero, probabilmente i materiali che non vengono recuperati dai RAEE sono quelli per i quali le lavorazioni necessarie sarebbero tanto costose ed inquinanti da superare i costi di estrazione "dal nuovo".
Penso ad esempio al silicio dei semiconduttori,le quantita' sono esigue, le impurita' da eliminare durante il trattamento enormi in proporzione al valore del materiale recuperato , e cosi via, anche per altri materiali e' la stessa cosa, non e' semplice come recuperare plastiche o metalli.
SediciAmpere ha scritto:Aggiungo che dovremmo smettere di produrre oggetti che dopo qualche anno devono essere buttati
Qui con me sfondi una porta aperta, io "riciclo" praticamente tutto il possibile gia di mio

Ma all'industria ed agli industriali questa idea proprio non va giu, altrimenti non potrebbero spennare tutti

Bisognerebbe avere norme tipo quelle della "vecchia" Unione Sovietica (non l'idiozia che e' adesso), dove per legge i prodotti dovevano avere una "vita minima" garantita, e si parlava di tanti anni, tipo 10 anni per le auto, 15 anni per gli elettrodomestici, e cosi via

"Sopravvivere" e' attualmente l'unico lusso che la maggior parte dei Cittadini italiani,
sia pure a costo di enormi sacrifici, riesce ancora a permettersi.
sia pure a costo di enormi sacrifici, riesce ancora a permettersi.
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Etemenanki
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[18] Re: Terre rare
Leggo solo ora e condivido quanto detto da Piercarlo.
Riguardo le terre rare e altri materiali "rari" avevo scritto un articolo ormai 6 anni fa, tanto per ricordare che certi materiali li usiamo da sempre e ovunque, ricordarsene solo per dare "contro" le auto elettriche è strumentale.
A differenza di tanti altri usi, le auto elettriche, i motori elettrici in generale, le pompe di calore e la cosiddetta "elettrificazione" dei consumi per lo meno contribuiscono fortemente a ridurre (potenzialmente annullare) l'uso di combustibili fossili e l'inquinamento.
Secondo me sarebbe meglio valutare se ridurre o eliminare altri prodotti che non danno grossi vantaggi, anzi.
Alcuni esempi al volo?
- la domotica con l'eccessiva automazione di funzioni che possono essere svolte tranquillamente usando pochi muscoli, per esempio la motorizzazione delle tapparelle (a meno ovviamente di problemi fisici seri)
- l' acquisto e l'uso di monopattini o e-bike per percorsi ridicoli per i quali basterebbe una bici muscolare: io mi sono fatto una e-bike ma per farci 14+14 km al giorno... vedo ragazzini usare i monopattini elettrici per fare poche centinaia di metri in paese
- l'acquisto di auto sempre più grosse e pesanti, anche per girare in città
ce ne sono tanti altri, ma è giusto per dare uno spunto
Riguardo le terre rare e altri materiali "rari" avevo scritto un articolo ormai 6 anni fa, tanto per ricordare che certi materiali li usiamo da sempre e ovunque, ricordarsene solo per dare "contro" le auto elettriche è strumentale.
A differenza di tanti altri usi, le auto elettriche, i motori elettrici in generale, le pompe di calore e la cosiddetta "elettrificazione" dei consumi per lo meno contribuiscono fortemente a ridurre (potenzialmente annullare) l'uso di combustibili fossili e l'inquinamento.
Secondo me sarebbe meglio valutare se ridurre o eliminare altri prodotti che non danno grossi vantaggi, anzi.
Alcuni esempi al volo?
- la domotica con l'eccessiva automazione di funzioni che possono essere svolte tranquillamente usando pochi muscoli, per esempio la motorizzazione delle tapparelle (a meno ovviamente di problemi fisici seri)
- l' acquisto e l'uso di monopattini o e-bike per percorsi ridicoli per i quali basterebbe una bici muscolare: io mi sono fatto una e-bike ma per farci 14+14 km al giorno... vedo ragazzini usare i monopattini elettrici per fare poche centinaia di metri in paese
- l'acquisto di auto sempre più grosse e pesanti, anche per girare in città
ce ne sono tanti altri, ma è giusto per dare uno spunto
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[19] Re: Terre rare
richiurci ha scritto:... la domotica ... monopattini o e-bike per percorsi ridicoli ... auto sempre più grosse ...
Eh, ma vuoi mettere quanto "fa figo" far vedere a tutti che puoi spendere e spandere ed avere cose che gli altri non si possono permettere ? (fino a volte ad arrivare, in alcuni casi, a fare i debiti per averle, ma qui si parla di un'intero altro livello di idiozia

"Sopravvivere" e' attualmente l'unico lusso che la maggior parte dei Cittadini italiani,
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Etemenanki
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[20] Re: Terre rare
Etemenanki ha scritto:Ma all'industria ed agli industriali questa idea proprio non va giu, altrimenti non potrebbero spennare tuttigli imbeci polli esistenti ogni pochi mesi vendendogli "modelli nuovi" delle stesse vecchie ciofeche fetide impacchettati in nuove confezioni a prezzi sempre piu da rapina a mano armata![]()
Bisognerebbe avere norme tipo quelle della "vecchia" Unione Sovietica (non l'idiozia che e' adesso), dove per legge i prodotti dovevano avere una "vita minima" garantita, e si parlava di tanti anni, tipo 10 anni per le auto, 15 anni per gli elettrodomestici, e cosi via
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SediciAmpere
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