Potrebbero essere una scelta interessante (e forse costosa) ma la tensione di saturazione sembra essere superiore ai 2V.
Per alcuni impieghi potrebbe non andare bene.
Dipende dalle specifiche e dal tipo di utilizzo.
Io preferirei avere una tensione di saturazione inferiore a 0.5V utilizzando sempre transistor con la configurazione descritta al messaggio [40].
viewtopic.php?f=1&t=84665&start=30#p896116
Avevo Ipotizzato di utilizzare 5 prefinali npn BD139 e 10 finali pnp D45H11.
Massima tensione 60V massima corrente 20A .
Ciao
Carico elettronico
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Ma se si utilizza un Darlington da 300A dubito che si intenda misurare carichi importanti a tensioni sotto i 2V. Ma qui volevano usare addirittura i mosfet. E a bassa tensione come avrebbero lavorato quei mosfet?
Comunque ho letto tutta la discussione del progetto che hai linkato ma il risultato è un nulla di fatto.
Tutto sommato questo sembra essere l’unico circuito a Darlington che è stato collaudato. Ovviamente io sostituirei tutti quei finali con il 1DI300D-100.
Comunque ho letto tutta la discussione del progetto che hai linkato ma il risultato è un nulla di fatto.
Tutto sommato questo sembra essere l’unico circuito a Darlington che è stato collaudato. Ovviamente io sostituirei tutti quei finali con il 1DI300D-100.
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jumpi ha scritto:Ma qui volevano usare addirittura i mosfet. E a bassa tensione come avrebbero lavorato quei mosfet?
Senza problemi.
Le mie perplessità per il 1DI300D-100 sono più che altro progettuali: il datasheet è ridotto all'osso, non so che banda si possa raggiungere per avere un controllo decente e per zone a bassa corrente non ci è dato sapere come si comporta; quindi personalmente non mi arrischierei a proporre una soluzione con sufficiente cognizione di causa.
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Io ne ho 4 esemplari di quei Darlington. Li ho smontati da una macchina per risonanza magnetica da demolire. Al carico attivo non ho mai pensato però avendo tempo potrebbe essere un’idea. Per provarli ho utilizzato una vecchia scheda di un alimentatore di Nuova Elettronica con L123. Ho eliminato il Finale e ho collegato i miei per provarli uno alla volta. Ho utilizzato due batterie piombo da 12V 80A in serie ma il problema è stato trovare un carico. Ho utilizzato un numero che non ricordo di lampadine per auto tutte in parallelo e ho ottenuto in uscita più di 60A ma ad una tensione massima di 13V per non bruciare le lampadine.
Uno alla volta li ho provati tutti per un’ora l’uno e sono risultati tutti funzionanti. Purtroppo scendendo di tensione scendeva anche la corrente ma non avendo i carichi adatti mi sono accontentato.
In un primo momento ho pensato di utilizzarne uno per costruire un alimentatore ma utilizzare un Darlington che lavora fino a 1.000V per un alimentatore che arriva al massimo a 40V mi è sembrato un po’ assurdo, poi non avevo un trasformatore del valore giusto. Il riferimento alla banda non lo capisco se si utilizza il finale in un circuito a corrente costante. Forse potrebbe non scendere sotto i 2V ma con i mosfet penso sarà difficile scendere sotto i 5V.
Uno alla volta li ho provati tutti per un’ora l’uno e sono risultati tutti funzionanti. Purtroppo scendendo di tensione scendeva anche la corrente ma non avendo i carichi adatti mi sono accontentato.
In un primo momento ho pensato di utilizzarne uno per costruire un alimentatore ma utilizzare un Darlington che lavora fino a 1.000V per un alimentatore che arriva al massimo a 40V mi è sembrato un po’ assurdo, poi non avevo un trasformatore del valore giusto. Il riferimento alla banda non lo capisco se si utilizza il finale in un circuito a corrente costante. Forse potrebbe non scendere sotto i 2V ma con i mosfet penso sarà difficile scendere sotto i 5V.
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corneliofallaci
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Come già accennato dipende da cosa devi fare.
Io di solito ho a che fare con alimentatori e batterie con tensione 3 - 50V e corrente tra 0 e 35A.
Poi ovviamente le batterie Ni-mh LiPo LiIon Lifepo4 Pb ecc.
Qui si deve coprire senza problemi da 0.8V a 54V.
Al momento, come già detto, utilizzo saltuariamente questo accrocchio decisamente basico realizzabile con i componenti che molti appassionati hanno di sicuro a disposizione.
Il suo pregio maggiore è che fa il suo dovere senza utilizzare alcun componente particolarmente complesso, funziona discretamente tra 10 e 15 V.
Il bello dei progetti di elettronica a livello amatoriale è che ognuno può fare come vuole in base alle sue preferenze ispirazioni disponibilità ecc.
Naturalmente un minimo di teoria può aumentare le probabilità di ottenere un progetto più o meno affidabile e duraturo a prescindere dal costo e dalla qualità dei singoli componenti.
Ciao
Io di solito ho a che fare con alimentatori e batterie con tensione 3 - 50V e corrente tra 0 e 35A.
Poi ovviamente le batterie Ni-mh LiPo LiIon Lifepo4 Pb ecc.
Qui si deve coprire senza problemi da 0.8V a 54V.
Al momento, come già detto, utilizzo saltuariamente questo accrocchio decisamente basico realizzabile con i componenti che molti appassionati hanno di sicuro a disposizione.
Il suo pregio maggiore è che fa il suo dovere senza utilizzare alcun componente particolarmente complesso, funziona discretamente tra 10 e 15 V.
Il bello dei progetti di elettronica a livello amatoriale è che ognuno può fare come vuole in base alle sue preferenze ispirazioni disponibilità ecc.
Naturalmente un minimo di teoria può aumentare le probabilità di ottenere un progetto più o meno affidabile e duraturo a prescindere dal costo e dalla qualità dei singoli componenti.
Ciao
600 Elettra
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Bello quel carichetto. Potrei realizzarlo con uno solo dei miei Darlington. Però forse è un po' troppo semplice.
Edit:
solo per segnalazione, il simbolo del BDX53 è errato, è un Darlington.
Edit:
solo per segnalazione, il simbolo del BDX53 è errato, è un Darlington.
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corneliofallaci
1.005 1 4 7 - Frequentatore
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- Iscritto il: 10 mag 2018, 18:43
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corneliofallaci, io sarei intenzionato a provare a costruire un carico a corrente costante e vorrei utilizzare il 1DI300D-100. Poiché hai scritto di averne alcuni esemplari ti chiedo se sei disposto a venderne uno oppure se mi puoi indicare dove acquistarlo. Grazie.
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corneliofallaci ha scritto:Il riferimento alla banda non lo capisco se si utilizza il finale in un circuito a corrente costante
La banda ti aiuta a mantenere stabile la corrente nel caso di disturbi o variazioni. Idealmente il carico è sì in continua però ci possono essere sia disturbi indotti sull'uscita, sia variazioni imposte dal riferimento di ingresso.
Può succedere che la tensione di uscita salga per qualche motivo, che ci sia un disturbo all'uscita dell'OPAMP o che un aumento di temperatura faccia salire la corrente di uscita: se il sistema non risponde abbastanza velocemente il carico può danneggiarsi (o magari può assorbire per un istante più corrente di quella che la sorgente può erogare e rompere quella).
corneliofallaci ha scritto:Forse potrebbe non scendere sotto i 2V ma con i mosfet penso sarà difficile scendere sotto i 5V.
Se intendi la tensione minima drain-source, direi di no, a massimo carico si può riuscire a stare sotto il volt.
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Mah, scusa la testa dura ma continuo a non capire. In dc a corrente costante l’impostazione la fa l’operatore. Regola un potenziometro fino a quando ottiene il carico voluto. Comunque non insisto, probabilmente capirei meglio facendo qualche prova, anche perché non sono convinto che la banda per questa funzione sia una componente fondamentale in DC. Per il resto vedremo cosa riusciranno a realizzare.
No jumpi, perdona la risposta ma non li vendo. Non credo di poterne reperire altri e ci tengo a quei componenti.
Li puoi trovare sulla “Baya” o sul noto sito cinese ma se fossi in te li comprerei qui, il sito è più affidabile e costano praticamente come acquistare direttamente dai cinesi.
No jumpi, perdona la risposta ma non li vendo. Non credo di poterne reperire altri e ci tengo a quei componenti.
Li puoi trovare sulla “Baya” o sul noto sito cinese ma se fossi in te li comprerei qui, il sito è più affidabile e costano praticamente come acquistare direttamente dai cinesi.
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corneliofallaci
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[100] Re: Carico elettronico
Io ho alcuni IGBT di potenza CM300DY-12 che però erano utilizzati in commutazione a triplo ponte per un inverter industriale 48 -> 380 V.
Non ho idea del loro comportamento in zona lineare ne di eventuali problematiche in caso di forte dissipazione continuativa.
Qualcuno ci ha mai pensato o provato?
Ciao
Non ho idea del loro comportamento in zona lineare ne di eventuali problematiche in caso di forte dissipazione continuativa.
Qualcuno ci ha mai pensato o provato?
Ciao
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