Ho letto questo articolo in cui si parla di un brevetto italiano
https://quifinanza.it/green/arriva-la-batteria-a-co2-una-rivoluzione-tutta-italiana/698047/
Vorrei comprendere meglio il ciclo termodinamico descritto.
CO2 Battery
Moderatori: sebago,
mario_maggi
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[2] Re: CO2 Battery
E' un ciclo Stirling, almeno così mi sembra di capire dalle (poche) informazioni disponibili.
Comunque non mi sembra una novità.
Comunque non mi sembra una novità.
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PietroBaima
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[3] Re: CO2 Battery
Un amico mi ha chiesto un parere, ma ho subito risposto che non ne so nulla.
Ho visto che è stato realizzato un impianto sperimentale in Sardegna.
Non ho trovato considerazioni quantitative ed io attualmente non so proprio farle.
Ho però deciso di aprire una discussione per vedere cosa ne pensa EY.
Qui l'animazione della startup che ha realizzato l'impianto sperimentale.
https://youtu.be/LXSSH6ZuOWk?si=kX7XheaOLGjwGT5R
Ho visto che è stato realizzato un impianto sperimentale in Sardegna.
Non ho trovato considerazioni quantitative ed io attualmente non so proprio farle.
Ho però deciso di aprire una discussione per vedere cosa ne pensa EY.
Qui l'animazione della startup che ha realizzato l'impianto sperimentale.
https://youtu.be/LXSSH6ZuOWk?si=kX7XheaOLGjwGT5R
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[4] Re: CO2 Battery
Qual quadra non mi cosa....
La CO2 (o comunque qualsiasi "cosa"
) non si "raffredda" (assorbe energia dall'ambiente) per cambiare di stato liquido - gas ?
La proposta quale è tenere in storage CO2 liquida calda ?

La CO2 (o comunque qualsiasi "cosa"

La proposta quale è tenere in storage CO2 liquida calda ?

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[5] Re: CO2 Battery
Sembra una delle forme di accumulo basate su compressione adiabatica, cambiamento di stato, ed accumulo termico.
In sintesi, se ho capito bene, si comprime la CO2 in modo adiabatico, portando ad un aumento notevole di temperatura. La CO2 viene quindi raffreddata, accumulando il calore sottratto e portandola a liquefazione.
Questo processo assorbe energia elettrica dalla rete e la "accumula" sotto forma di calore nel sistema di accumulo termico (ed anche come calore latente, nella CO2 liquefatta).
Durante la fase di evaporazione ed espansione viene generata energia elettrica; durante le fasi di evaporazione ed espansione viene utilizzata l'energia termica precedentemente accumulata nel sistema di accumulo termico.
Il rendimento è ovviamente limitato a quello del ciclo di Carnot utilizzato: temo quindi non abbia grandi applicabilità per accumuli di rete.
In sintesi, se ho capito bene, si comprime la CO2 in modo adiabatico, portando ad un aumento notevole di temperatura. La CO2 viene quindi raffreddata, accumulando il calore sottratto e portandola a liquefazione.
Questo processo assorbe energia elettrica dalla rete e la "accumula" sotto forma di calore nel sistema di accumulo termico (ed anche come calore latente, nella CO2 liquefatta).
Durante la fase di evaporazione ed espansione viene generata energia elettrica; durante le fasi di evaporazione ed espansione viene utilizzata l'energia termica precedentemente accumulata nel sistema di accumulo termico.
Il rendimento è ovviamente limitato a quello del ciclo di Carnot utilizzato: temo quindi non abbia grandi applicabilità per accumuli di rete.
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[6] Re: CO2 Battery
Quindi, in pratica, l’energia accumulata in fase di carica è il calore trasferito dalla CO2 che liquefa dopo essere stata compressa e riscaldata, utilizzando energia elettrica in eccesso, nell’accumulatore di calore, calore che poi viene utilizzato in fase di scarica per far evaporare la CO2 ed azionare con tale vapore la turbina del generatore.
In pratica una variante dei sistemi già esistenti di accumulo adiabatici ad aria compressa denominati CAES, che usa la CO2 invece dell'aria.
In pratica una variante dei sistemi già esistenti di accumulo adiabatici ad aria compressa denominati CAES, che usa la CO2 invece dell'aria.
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[7] Re: CO2 Battery
salve
admin,
io la ho capita come dici tu.
Credo che uno dei vantaggi sia nel fatto che, pur ad alta pressione, la CO2 può essere liquefatta a temperatura ambiente, a differenza degli altri gas atmosferici che necessitano di temperature criogeniche per la liquefazione.
Un altro punto positivo che vedo è l'impiego di macchinario elettromeccanico, che può fornire potenza di corto circuito ed inerzia alla rete, oltre che regolazioni di potenza reattiva/tensione.
edit: vedo che dichiarano un'efficienza round-trip del 75%. Non mi aspettavo valori così elevati, se confermati sarebbero di grande interesse.

io la ho capita come dici tu.
Credo che uno dei vantaggi sia nel fatto che, pur ad alta pressione, la CO2 può essere liquefatta a temperatura ambiente, a differenza degli altri gas atmosferici che necessitano di temperature criogeniche per la liquefazione.
Un altro punto positivo che vedo è l'impiego di macchinario elettromeccanico, che può fornire potenza di corto circuito ed inerzia alla rete, oltre che regolazioni di potenza reattiva/tensione.
edit: vedo che dichiarano un'efficienza round-trip del 75%. Non mi aspettavo valori così elevati, se confermati sarebbero di grande interesse.
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[8] Re: CO2 Battery
Grazie Francesco. Ho provato a riprendere in mano un testo di termodinamica per vedere se ero in grado di impostare qualche calcolo, per capire quale sia la convenienza, ma ho dimenticato troppi concetti.... 

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[9] Re: CO2 Battery
Anche io non riesco a farmi tornare quei valori di rendimento termodinamico.
Sul sito dell'ansaldo la pagina del progetto risponde con un errore 404, ma tramite la webcache di google è sempre possibile recuperare qualche informazione.
Pare che l'idea sia integrarlo con un ciclo a gas:
Sul sito dell'ansaldo la pagina del progetto risponde con un errore 404, ma tramite la webcache di google è sempre possibile recuperare qualche informazione.
Pare che l'idea sia integrarlo con un ciclo a gas:
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[10] Re: CO2 Battery
Leggendo su Wikipedia non mi trovo con il fatto che afferma che la compressione arriva a 70 bar con la temperatura che raggiunge i 400 gradi. Poi la CO2 viene raffreddata cedendo il calore all'accumulatore di calore (che non so come sia realizzato) finché liquefa come fluido supercritico e come tale viene immagazzinata. Però guardando il grafico di stato dell'anidride, mi pare che il fluido supercritico a temperatura ambiente richieda una pressione di 100 bar. Da dove saltano fuori quei 30 bar in più?
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