Buonasera a tutti.
Avrei un quesito apparentemente semplice: quale tipo di interruttore differenziale è meglio utilizzare per proteggere un impianto con presa per ricarica auto EV (quella con il caricatore Shucko da 13A 220 V) ?
Sono indeciso tra uno di tipo A ed uno tipo F.
Escluderei i tipo AC perché ormai si usano sempre meno ed il tipo B perché non ho un impianto trifase con grossi motori.
Grazie.
Quale differenziale per impianto di ricarica auto EV?
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MASSIMO-G
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L'argomento è trattato nella sezione 722 della CEI 64-8 (che tra l'altro è in revisione).
Se si carica della "presa standard" questa deve essere individualmente protetta da un RCD 30 mA almeno di tipo A. Poi è chiaro che il tipo F è meglio non fosse altro perché è immune agli scatti intempestivi.
Se si carica della "presa standard" questa deve essere individualmente protetta da un RCD 30 mA almeno di tipo A. Poi è chiaro che il tipo F è meglio non fosse altro perché è immune agli scatti intempestivi.
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Grazie mille.
Mi vado a leggere subito la parte suggerita.
Visto che la differenza di prezzo tra tipo A e tipo F non è enorme propenderò per un Tipo F 30mA ad intervento immediato (anche se il modello siemens 5SV3312-3 che ho visto lo definisce "con breve ritardo" come tutti i differenziali tipo F di Siemens).
Ne esistono però che "sentono" anche le correnti DC 6mA ma il mio caricatore è di tipo 1 e la norma prevede il controllo delle correnti continue solo per il tipo 3 (cioè le colonnine in CC).
Sarebbe quindi superfluo nel mio caso ?
Grazie.
Mi vado a leggere subito la parte suggerita.
Visto che la differenza di prezzo tra tipo A e tipo F non è enorme propenderò per un Tipo F 30mA ad intervento immediato (anche se il modello siemens 5SV3312-3 che ho visto lo definisce "con breve ritardo" come tutti i differenziali tipo F di Siemens).
Ne esistono però che "sentono" anche le correnti DC 6mA ma il mio caricatore è di tipo 1 e la norma prevede il controllo delle correnti continue solo per il tipo 3 (cioè le colonnine in CC).
Sarebbe quindi superfluo nel mio caso ?
Grazie.
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paologronchi
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Sarebbe superfluo.
C'è qualche confusione tra modo e tipo, modo 3 e 4.
Questo mio vecchio articolo potrebbe essere utile.
https://www.electroyou.it/6367/wiki/n-a
C'è qualche confusione tra modo e tipo, modo 3 e 4.

Questo mio vecchio articolo potrebbe essere utile.
https://www.electroyou.it/6367/wiki/n-a
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6367 ha scritto:Se si carica dalla "presa standard" questa deve essere individualmente protetta da un RCD 30 mA almeno di tipo A.
Ma i cosiddetti "carichini", in dotazione con la vettura, non prevedono già questa protezione?
Nel libretto d'istruzioni della mia Tiguan eHybrid non c'è alcuna indicazione in tal senso, c'è scritto solo di collegare il caricabatteria - originale Volkswagen - ad una presa tipo schuko, con la proibizione di utilizzare adattatori e/o prolunghe. L'assorbimento è di 2.300 watt, riducibili a 1.840 watt.
P.S.
Comunque, in base alle indicazioni avute nel Forum, per precauzione ho a suo tempo sostituito il magnetotermico differenziale ABB di tipo "AC", 30 mA, dedicato alla sola presa di ricarica (+ illuminazione cantina) con un ABB di tipo "A", di uguale portata di corrente (ma da 6 kA anziché 4,5 kA, in quanto la ditta che l'aveva installato l'ha posto immediatamente a valle del contatore - a circa 3 metri di distanza).
Ho anche utilizzato una presa schuko Mennekes, catalogata come tipo industriale.
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Franco012 ha scritto:Ho anche utilizzato una presa schuko Mennekes, catalogata come tipo industriale.
Hai fatto bene
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SediciAmpere
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Franco012 ha scritto:6367 ha scritto:Se si carica dalla "presa standard" questa deve essere individualmente protetta da un RCD 30 mA almeno di tipo A.
Ma i cosiddetti "carichini", in dotazione con la vettura, non prevedono già questa protezione?
Bella domanda.
La sezione 722 della CEI 64-8 o della IEC richiede sempre che se una presa AC è destinata alla ricarica sia individualmente protetta da un differenziale 30 mA almeno di tipo A. Del resto la presa Schuko oggi carica in modo 2 con un "carichino", domani carica in modo 1 una Citroën AMI. Di fatto il carico è indistinguibile.
In altri paesi hanno anche previsto un logo per identificare le prese che sia pure standard sono idonee alla ricarica dei veicolo elettrici, in modo 2 o in modo 1, e in teoria solo da lì si potrebbe caricare.
D'altro canto la norma dei carichini, la CEI EN 62752, richiede ugualmente una protezione differenziale interna perché può capitare di caricare dalla presa "sconosciuta".
Aggiungo che sul mercato dei carichini si trova di tutto, solo quelli conformi alla IEC 62752 hanno con certezza una protezione differenziale integrata (a meno di conformità mendaci).
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È anche vero che la Citroën Ami ha un pacco batterie da 48V.
Al contrario la maggior parte dei veicoli hanno tensioni tra i 200 e i 400V.
Ciao
Al contrario la maggior parte dei veicoli hanno tensioni tra i 200 e i 400V.
Ciao
600 Elettra
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stefanopc ha scritto:È anche vero che la Citroën Ami ha un pacco batterie da 48V.
Si ma il primario del caricabatteria è a 230 V.
Per altro, per le auto elettriche il circuito a 400 o 800 V è separato elettricamente dall'alimentazione (come un sistema IT) e con caratteristiche del doppio isolamento.
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