Goofy ha scritto:maxco ha scritto: La richiesta è quella di illuminare l'area di manovra, punto, progettista/impiantista devono dimenticarseli i box.
A mio avviso è una richiesta sbagliata e non prenderei l'incarico come progettista e neppure come installatore, se fossi tale.
Ricorda poi anche che per l'esodo il DM 3/8/2015 impone l'illuminazione di sicurezza che dovrebbe rispondere alla UNI EN 1838.
Sono io che non darei mai l'incarico a chiunque affermi una bestialità del genere

.
Perché non è possibile in alcun modo illuminare decentemente i box dall'area di manovra, infatti anche mettendo plafoniere da centinaia di watt ovunque, il basculante del box schermerebbe tutto.
Anche senza basculante cambierebbe poco, sarebbe impossibile garantire un minimo di uniformità da un'altezza di 3,20m su una superficie larga 16.
Per l'esodo sta scritto tutto del COPI:
"Durante l’esodo, l’impianto di illuminazione di sicurezza deve assicurare un illuminamento orizzontale al suolo sufficiente a consentire l’esodo degli occupanti, in conformità alle indicazioni della norma UNI EN 1838 e comunque ≥ 1 lx lungo la linea centrale della via d’esodo."
proprio a ricordare che non dobbiamo inventarci nulla, se il progetto fosse obbligatorio ci sarebbe scritto chiaramente.
Goofy ha scritto:maxco ha scritto:
Nei box entrerà pure un po' di luce quando viene aperto
Quanta? Se l'illuminamento non è sufficiente l'impianto non è a regola d'arte.
Il calcolo illuminotecnico esula dal progetto dell'impianto elettrico ma qualcuno deve prendersi la responsabilità: in assenza di progetto questa ricade sull'installatore che ha certamente altro da fare e fa bene a rifiutare l'incarico a meno che il committente paghi tanto.
Nel box non c'è nessun impianto, la sua illuminazione è un problema del proprietario, per quanto riguarda l'illuminazione dell'area di manovra, trattandosi di autorimessa privata e quindi non soggetta ad alcuna prescrizione di legge, andrà bene quella voluta dal committente e infatti nessun impiantista ha fatto storie, anzi, alcuni hanno redatto preventivi molto ben dettagliati, ma sono stati indotti dai loro ingegneri a credere che con cpi o terra c'è obbligo di progetto.
Tra l'altro ho trovato ottimizzazioni con DIALux che nessun progettista farà mai, altro che calcolo illuminotecnico.
Mike ha scritto:I VVF non entrano nel merito del DM 37/08, non è di loro competenza. Una circolare ministeriale in ogni caso non vale nulla, la questione potrà essere risolta solo in caso di contenzioso o infortunio da un giudice e solo per quel caso specifico. Io non faccio testo, fosse per me e se fossi al posto del titolare dell'attività farei il progetto visto che "non mi costa nulla", ovvero i benefici futuri sono superiori ai costi attuali. Capisco che spendere dei soldi per un mero aspetto burocratico scoccia notevolmente e sono anche d'accordo. Qualsiasi attività che non produce valore ma serve solo per avere delle autorizzazioni da parte di un ente sono effettivamente soldi buttati. Comunque, ripeto, il problema non sarà tuo, ma dell'installatore, che per gli impianti non ricadenti nel art. 5 comma 2, come Responsabile Tecnico diventa progettista. Non credo ci sia nemmeno il rischio di culpa in eligendo visto che sei una persona fisica e puoi ignorare aspetti normativi specifici, mentre l'installatore che esercita una professione riservata per legge non ha scusanti.
Circolari e pareri potevano essere utili per venire a capo di questo dubbio interpretativo, che per me non esiste, perché la 37/08 l'unica volta che parla di cpi è per dire letteralmente che non serve neppure per l'obbligatorietà del progetto dell'impianto antincendio. Non so perché sia stato scritto così, ma così è scritto:
h) impianti di cui all'articolo 1, comma 2, lettera g), se sono inseriti in un'attività soggetta al rilascio del certificato prevenzione incendi e, comunque, quando gli idranti sono in numero pari o superiore a 4 o gli apparecchi di rilevamento sono in numero pari o superiore a 10
Il giudice non potrà fare altro che applicare la legge e riconoscere che questo obbligo non esiste e che non era neppure intenzione del legiglatore imporlo. Ho discusso con molti addetti ai lavori e nessuno ha provato neppure a dimostrare il contrario (a parte le arrampicate sugli specchi di Goofy

), non avrei nessun problema ad assumermi questa responsabilità perché non solo non c'è obbligo, ma siamo molto sotto qualsiasi limite che impone l'obbligo.