Ciao a tutti, provo a dire qualcosa sul parallelo degli LM317.
E' vero, provai a realizzare un alimentatore con ben dodici LM317 collegati brutalmente in parallelo che funzionò perfettamente ma è rimasto un montaggio volante, non l'ho messo in "bella copia" ed è ancora lì che aspetta e chissà per quanto tempo ancora.
Gli LM317 sono intrinsecamente limitati in corrente e protetti da sovratemperatura e per questo funzionano bene anche in parallelo e inoltre, di conseguenza, contrariamente a quanto è stato detto qui, sopportano senza rompersi qualsiasi carico, anche il cortocircuito netto in qualsiasi condizione.
Quello che succede quando sono collegati in parallelo si dovrebbe riuscire a capire facilmente dal seguente grafico riportato nei datasheet:
Il grafico fa vedere i valori di corrente massima entro i quali l'LM317 si comporta da generatore di tensione e oltre i quali la corrente inizia ad essere limitata.
Si vede subito che la curva si modifica relativamente poco con la temperatura e che il valore di corrente dove inizia la limitazione dipende essenzialmente dalla distanza VIN-VOUT.
Gli LM317 hanno una tensione di riferimento tipica di 1.25V e, ovviamente, non sono tutti identici e, come riportano i datasheet, tale valore può variare da un minimo di 1.2V a un massimo di 1.3V.
A causa di questa differenza, collegando due o più LM317 in parallelo, succede che la corrente si distribuisce male e, probabilmente, fintanto che il valore della corrente non supera i valori del grafico, finisce per scorrere tutta o quasi in uno soltanto dei regolatori ed è quello con tensione di riferimento di valore più basso a sobbarcarsi di tutto o quasi tutto il lavoro.
Fin qui però non c'è nulla di male perché il valore della corrente è al di sotto del limite oltre il quale il regolatore che sta funzionando entra in limitazione.
Se il valore della corrente aumenta e supera il limite succede che il regolatore funzionante smette di comportarsi da generatore di tensione ed inizia a comportarsi da generatore di corrente, quindi la tensione di uscita smette di rimanere costante e aumenta di quel poco fino a che entra in funzione il secondo regolatore, quello con il valore di tensione di riferimento più basso degli altri ma più alto di quello che stava funzionando fino a quel momento... e così via.
Il prezzo da pagare è quello di avere una tensione di uscita che varia al massimo di circa il 8% tra funzionamento a vuoto e funzionamento a pieno carico.
Ovviamente questa percentuale è una condizione limite che capita quando la differenza tra VREFmax e VREFmin dei vari regolatori impiegati è quella massima di 0.1V su 1.25V
Il vantaggio che si ottiene a collegare in parallelo gli LM317 è che il livello di protezione da sovraccarico rimane quello tipico degli LM317, invece con il transistor in parallelo occorre fare attenzione perché il transistor non è protetto da nulla.
Nell'alimentatore che realizzai sfruttai gli LM317 in parallelo solo come elementi di potenza, cioè non utilizzai la loro tensione di riferimento per la regolazione ma utilizzai un riferimento esterno e un paio di operazionali con i quali implementai anche una regolazione di corrente, in questo modo mi svincolai da quella variazione della tensione di uscita di cui ho detto sopra.