Programma.
Resoconto dell'invito agli Anunnaki ad un soggiorno in Toscana
È ormai consuetudine della nostra organizzazione preparare per la fine di marzo una conferenza, un congresso, per illustrare e dibattere i risultati ottenuti nel corso del precedente esercizio, in quanto noi, seguaci del ritmo delle stagioni, abbiamo sincronizzato il nostro esercizio annuale a partire dal primo di aprile, vero inizio dell'anno con lo sbocciare dellaprimavera.
L'anno precedente abbiamo presentato la scoperta e la descrizione della città fondata da alieni, extraterrestri chiamati Anunnaki, che circa 150mila anni prima della nostra era hanno visitato il nostro pianeta e a nostra conoscenza hanno alterato il DNA di un gruppo di primati per adattarli ai loro obiettivi rendendoli simili e in molti aspetti compatibili a loro anche per usarli in attività ricreative e di divertimento personale. Con questa azione agevolarono lo sviluppo dell'homo sapiens.
Purtroppo per i primi visitatori, gli Anunnaki, noi umani ci siamo rivelati per quello che siamo, abbiamo inventato la musi-ca, volevamo sempre più bir-ra, usavamo senza chiedere permesso le cose degli altri, approfittavamo di ogni distrazione degli alieni per occupare le loro case e insidiare, peraltro con molto successo, le loro ragazze che si divertivano molto a ballare e a bere bir-ra, così per gli Anunnaki arrivò l'ordine di rinunciare al tentativo di colonizzazione e di rientrare al loro sistema solare abbandonandoci al nostro destino.
Un anno fa eravamo molto pessimisti sul fatto di poter aver nuovamente contatti con gli Anunnaki, ma non avevamo fatto i conti con le capacità tecniche, diplomatiche e relazionali di Rimpol Perai, il capo indiscusso della nostra comunità scientifica e tecnologica.
La nostra scoperta.
Siamo riusciti a leggere quasi completamente la loro lingua, o meglio la lingua che è stata usata per i quasi tutti i documenti ed i monumenti.
La lingua è ideografica molto simile ai geroglifici egiziani più antichi. In un primo momento non avevamo alcuna idea del modo di pronunciare la lettura di quei simboli da parte degli alieni, avevamo solo la possibilità di leggere il loro scritto e di scrivere frasi abbastanza complesse. Non ci era noto il significato di meno del 10% del linguaggio.
In oltre tre mesi di lavoro abbiamo catalogato e tradotto migliaia di documenti, anche testi scientifici molto complessi. In particolare su un monumento scolpito nella pietra locale era chiaramente indicato un sistema solare con evidenziato il quarto pianeta ed abbiamo intuito che fosse il sistema di provenienza della comunità aliena.
Abbiamo attentamente esaminato molti documenti di tipo scientifico, e siamo stati in grado di leggere anche testi di algebra e matematica che sembra essere un linguaggio universale e naturale anche per specie aliene a noi terrestri.
Da l'esame di schemi e mappe di stelle abbiamo stabilito con estrema certezza che la provenienza degli Anunnaki è la stella che noi chiamiamo Tau Ceti visibile ad occhio nudo nella costellazione della Balena distante 11,9 anni luce dal sistema solare.
La tecnologia di contatto.
Ci siamo subito chiesti in quale modo potevano entrare in in contatto e andare e tornare in tempi relativamente brevi dal loro pianeta di origine. Il mistero è stato fitto a quando non abbiamo trovato il modo di visionare un insieme di memorie, forse un libro di fisica per studenti di alto livello che ci ha permesso di capire caratteristiche dei viaggi nello spazio.
È importante notare che la scrittura delle formule fisiche e matematiche è abbastanza simile ai nostri sistemi, anche se la grafica dei numeri è diversa la loro numerazione è stranamente su base decimale come la nostra. Anche nei loro testi lo zero è un cerchio vuoto.
In breve tempo abbiamo imparato che i cunicoli spazio-temporali intra-universo connettono una posizione con un'altra dello stesso universo. Un tunnel gravitazionale si connette tra punti distanti nell'universo per mezzo delle deformazioni spazio temporali, permettendo così di viaggiare fra loro in minor tempo rispetto ad un normale viaggio.
Nella nostra fisica terrestre è definito il ponte di Einstein-Rosen, detto anche cunicolo spazio-temporale o wormhole, in italiano letteralmente buco di tarlo, come un'ipotetica caratteristica topologica e relativistica dello spazio tempo. Questa singolarità gravitazionale possiede almeno due estremità, connesse ad un'unica galleria o cunicolo così la materia viaggia da un estremo all'altro passandovi attraverso.
Il wormhole lasciato dagli Anunnaki.
Come abbiamo detto in precedenza abbiamo trovato moltissimi documenti ed alcuni testi in cui si discuteva dei wormhole e cercando attentamente abbiamo trovato il punto di ingresso del cunicolo gravitazione lasciato dagli Anunnaki ed il modo di far transitare per questa regione dello spazio gli oggetti forse per arrivare nel loro sistema solare o forse direttamente sul loro pianeta di origine.
Era fine maggio, noi abbiamo costruito un piccolo veicolo con un motore a spinta laser e lo abbiamo inserito, come descritto nei documenti trovati, nel tunnel gravitazionale.
Non avevamo messo alcuna indicazione della provenienza ma solo un piccolo trasmettitore di segnale video ad altissima frequenza. Il veicolo appena fatto partire è letteralmente sparito senza lasciare traccia ed anche il segnale radio è immediatamente cessato. Grande sorpresa quando il nostro radiotelescopio ha ricevuto il segnale del veicolo dopo dodici giorni e ci è apparso sullo schermo un pianeta che abbiamo stimato distante poche centinaia di chilometri.
Abbiamo atteso ancora una decina di giorni per vedere se si ricevevano riscontri, ma assolutamente niente, solo un pianeta che ruotava sotto il nostro veicolo molto primitivo e troppo distante per rilevare segni di qualsiasi attività. Eravamo entusiasti, nel massimo riserbo abbiamo lavorato moltissimo in quanto convinti che potevamo tentare un primo livello di comunicazione.
Il comunicatore.
Ci siamo chiesti come fare a comunicare con il sistema solare Tau Ceti, ammesso la civiltà che crediamo esistesse sul quarto pianeta sia ancora presente.
Avendo studiato e sperimentato la tecnologia dei wormhole siamo stati spinti a studiare un sistema di comunicazione adeguato.
Non conoscevamo quale metodologia di comunicazione dispongano, ma sapevamo scrivere nella lingua che avevano quando visitarono la terra 150 mila anni fa. Una civiltà con individui la cui vita media è di oltre mille anni terrestri, se è ancora presente è auspicabile che non abbia dimenticato una antica scrittura.
Avendo sperimentato che il viaggio usando il wormhole durava sei giorni terrestri, sapevamo che potevamo pianificare attività abbastanza veloci.
Basandosi su questa certezza, abbiamo costruito un veicolo che poteva scendere in atmosfera con un paracadute. All'interno del veicolo era stivato uno schermo apribile molto grande su cui un raggio laser proiettava il messaggio che riportiamo.
Siamo gli abitanti del pianeta terra che avete aiutato a diventare sapiens, vogliamo entrare in contatto con voi. Inviate un messaggio tramite il wormhole che voi stessi avete realizzato.
Il nostro veicolo appena arrivato al termine del viaggio nel wormhole e in prossimità del pianeta, avrebbe percorso un orbita a spirale abbastanza veloce fino all'ingresso in atmosfera ove avrebbe aperto il paracadute e sarebbe sceso molto lentamente dispiegando lo schermo e proiettandovi sopra il messaggio che avevamo preparato.
Durante la discesa si apriva una piccola stiva contente alcune migliaia di foglietti di metallo con serigrafato lo stesso messaggio. Questi piccoli oggetti in alluminio leggerissimi venivano fatti cadere sperando che fossero raccolti da qualche individuo interessato e capace di rispondere alla nostra domanda.
Lavorando sodo sotto la direzione di Rimpol Perai alla fine di giugno il veicolo era pronto e il 15 luglio fu immesso nel wormhole.
La risposta
Sembra incredibile ma risposta ci arrivò il 28 di agosto, un lunedì, ed era un misto di curiosità sorpresa e timore. Era il nostro stesso veicolo che era stato mandato indietro, avevano sostituto il motore e messo nel contenitore dei foglietti serigrafati un messaggio scritto nella loro antica lingua.
Non siamo riusciti a tradurlo completamente, mancano alcune parole, ma il testo è molto comprensibile.
Popolo della terra o della terza ruota come noi vi chiamavamo. Avete usato un lingua nota solo a studiosi del tempo lontano. Pochi .............. la conoscono e abili di leggerla. Quanti siete ora abitanti della terza ruota? Avete ancora la musi-ca e bevete la bir-ra. Noi siamo venuti via perché molto spesso dormivate e ci rubavate le donne giovani, poi con la musi-ca i nostri ragazzi non studiavano e scappavano per ........... con la musi-ca. Non eravamo più capaci di cambiarvi. Eravate scappati nelle foreste cacciando animali e cucinandoli pur di non lavorare.
La cosa più importante era che con il nuovo motore, di cui non capivamo niente nonostante un disegno dettagliato, il viaggio era durato un poco meno di tre giorni.
Mediazione e comunicazione
La velocità di comunicazione tramite il wormhole ci permise di interloquire con il popoli degli Anunnaki molto facilmente e ci venne spontaneo invitarli sulla terra per vedere i progressi che i terrestri avevano fatto.
Sulle prime questa richiesta venne semplicemente ignorata, noi insistemmo sul fatto che avevamo esplorato e rispettato la loro antica città e ormai non vivevamo più di espedienti e ci eravamo dati regole di vita e parlammo di leggi. Non eravamo sicuri che la nostra conoscenza della loro lingua fosse sufficiente, ma avemmo la sensazione che ci conoscessero meglio di quanto noi pensassimo.
Inviammo anche delle immagini, non filmati dato che non sapevamo se la loro fisiologia era compatibile con la nostra tecnologia dei filmati digitali.
L'invito
La risposta ci arrivò una settimana dopo verso il 10 novembre e ci stupì notevolmente.
Il messaggio, anche questo scritto nella lingua ideografica, rispondeva positivamente alla richiesta di un incontro, che doveva avvenire sulla terra dato che noi non disponevamo della tecnologia dei viaggi umani interstellari.
Non riportiamo il testo completo ma solo la parte, a dir poco sorprendente, che riguarda la risposta alla richiesta di contatto. Lo esponiamo senza commenti data la sua semplicità e chiarezza.
....... Noi siamo mancati dalla terza ruota molte ere ma ogni periodo .... mandavamo veicoli ......... di spionaggio. Continuavamo a seguire un gruppo di umani che ci erano particolarmente cari. Quando la pioggia è mancata hanno attraversato il mare e sono andati nella terra verde. Vorremmo vedere i discendenti, vedere la loro terra che loro hanno chiamato etru-ria. Sappiamo che ci hanno ........... con le ali e ci hanno chiamato Lase. .......
Nel nostro gruppo non sono presenti né storici né esperti del popolo etrusco, così abbiamo mandato un nostro mediatore ad acquistare alcuni ettari di terreno nel cuore della Toscana, in una zona isolata per non creare troppo clamore per l'arrivo degli Anunnaki. La zona è situata nei pressi della cittadina di Pomarance, un'area dove l'antico popolo etrusco è vissuto per almeno un millennio.
Con il wormhole attivo abbiamo scambiato diversi messaggi con gli Anunnaki con una frequenza di cinque/sei giorni, abbiamo concordato una loro visita ma con alcune ben precise condizioni.
- Nella massima discrezione.
- Nessuna presenza di mezzi di comunicazione.
- Poche persone presenti.
- In Etru-ria
Una grande sorpresa fu un messaggio di gennaio ricevuto dopo aver concordato l'incontro di cui riportiamo una frase.
Non preoccupatevi per il cibo, siamo molto più compatibili tra noi e voi di quanto possiate immaginare.
La tavola rotonda di Pomarance
Nei pressi della cittadina di Pomarance in un paesaggio di rara bellezza toscana, si è tenuta il 21e il 22 la tavola rotonda da noi organizzata per l'incontro epocale, dopo 150 mila anni, tra Anunnaki e terrestri.
Noi avevamo preparato una tensostruttura che poteva contenere qualche centinaio di persone e una piccolissima sala stampa per ospitare due operatori di una emittente locale a cui avevamo detto che potevano documentare un evento importante ma non potevano assolutamente comunicare con il resto del mondo.
Potentissimi jammer isolavano i telefoni cellulari ed ogni altro sistema di comunicazione basato su onde elettromagnetiche.
Nella tensostruttura avevamo sistemato alcune riproduzioni dei Lase, che sono rappresentati con indosso una tunica e dotati di lunghe ali piumate.
I Lase erano solitamente intesi di sesso femminile anche se sono ci sono diverse raffigurazioni di Lase di sesso maschile, quasi sempre erano dotati di strumenti per scrivere, si ritiene che a loro fosse demandata la funzione sacra di fissare con i caratteri della scrittura sacra la vita di ogni essere umano. Forse erano una memoria tramandata del fatto che gli Anunnaki avevano insegnato la prima scrittura ideografica agli umani.
La struttura costruita era completamente ecologica riscaldata e condizionata con l'energia geotermica patrimonio naturale di quella parte della Toscana.
Gli Anunnaki arrivarono la mattina del 21 febbraio, ora in cui la temperatura dell'aria era molto simile a quella del loro pianeta. Mentre il sole stava sorgendo sopra le colline toscane e dipingeva il cielo con sfumature rosa e arancione nel piazzale preparato si materializzò un cilindro di circa cinquanta meri di diametro alto una trentina di metri con un numero notevole di oblò lungo tutto il perimetro della astronave.
La porta dello strano veicolo si aprì, rivelando esseri bipedi, non molto alti, con abiti leggermente luminescenti e berretti che probabilmente nascondevano sistemi di comunicazione. La missione degli Anunnaki stava portando un messaggio di pace e collaborazione nella nostra tavola rotonda anche se nella loro memoria collettiva era presente il ricordo della precedente avventura che molto tempo prima era finita in un modo a dir poco problematico.
Furono accolti dalla nostra delegazione guidata dal Prof. Rimpol Perai. Per la prima volta sentimmo il suono della lingua di cui conoscevamo solo la scrittura, ma onestamente, se non avessimo avuto il traduttore portato dagli Anunnaki, non saremmo stati in grado di capire niente. Il capo delegazione si presentò come Michel, commodoro spaziale.
L'accoglienza fu molto informale, come se ci fossimo incontrati tra vecchi amici dopo un breve periodo di separazione. Notammo subito che la delegazione, un centinaio di individui erano equamente distinti tra maschi e femmine ed i giovani erano in prevalenza, infatti avremmo saputo che il viaggio verso la terra era stato pensato come una gita premio per i migliori allievi delle università Anunnache.
La piattaforma di arrivo distava poche decine di metri dalla tensostruttura, lo spazio fu percorso in pochi minuti. Tralascio di riportare i discorsi che furono fatti sia da parte dei terrestri che degli Anunnaki. Furono i soliti saluti, vogliamoci bene, come siete bravi, no siete meglio voi, ecc. discorsi che in ogni incontro importante si fanno per non rivelare cosa esattamente si pensa.
Io posso solo dire che tutti guardavano con cupidigia i tavoli del pranzo in piedi che avevamo preparato. Eravamo certi che le spie automatiche che i visitatori alieni avevano mandato pro tempore a sorvegliare la terra avevano riferito che nel cibo e nelle bevande i terrestri, e soprattutto i toscani, avevano fatto incredibili progressi.
Cinque o sei interventi e a mezzogiorno in punto ci fu quasi una corsa verso i tavoli dove erano ammassate notevoli quantità di cibo.
Primi a sparire furono i crostini toscani, poi la ribollita fredda con cotenne di maiale. Un ospite chiese timidamente dove fosse la bir-ra, al che gli fu risposto che in quel pranzo era servito del Brunello di Montalcino assai migliore della bevanda chiesta.
L'ospite ne prese mezzo bicchiere, e dopo averlo annusato lo tracannò in un solo fiato dimostrando un gradimento molto elevato. Tutta la delegazione vedendo l'espressione di quello che secondo noi era stato scelto come cavia si gettò sulle bottiglie di Brunello, dimostrando con le espressioni del viso, facili da interpretare, che il liquido rosso e profumato era assai più apprezzato che la bir-ra.
I lavori ripresero alle quindici, con un documentario che avevamo preparato sulla Toscana e suoi abitanti, dagli etruschi ai butteri. Poi un paio di altri discorsi equamente divisi tra terrestri e ospiti..
Gli Anunnaki esaltarono la bellezza struggente delle colline che circondavano la tensostruttura, si stupirono per i progressi del popolo etrusco, e si complimentarono per i cibi e per le bevande.
Alle diciassette si chiuse l'incontro e ci preparammo per la cena di gala, ma notammo che i giovani degli Anunnaki e quelli della nostra delegazione avevano famigliarizzato e parlavano fitto fitto tra loro anche senza i traduttori, sicuramente erano arrivati preparati.
Un gruppo di giovani Anunnaki parlò con Michel e chiese di non partecipare alla cena di gala e di andare, con il gruppo dei giovani umani a ballare e sentire la musi-ca in una struttura nel vicino paese di Pomarance.
Avuto il parere favorevole organizzammo la gita con tre autobus e dotando gli ospiti di vestiti umani che comprammo in un centro commerciale della zona prima che chiudesse.
Così noi anziani rimasti, una trentina di persone, ci accingemmo alla cena, cibi e bevande erano presenti in abbondanza dato che avevamo preparato per oltre duecento invitati.
La cena di gala.
Poco da riferire sulla cena di gala se non che i nostri ospiti, mano a mano che procedevano nel mangiare e nel bere diventavano sempre meno timidi e sempre più loquaci. Notammo che Michel amava particolarmente sorseggiare il Brunello che avevamo scelto per accompagnare pappardelle al cinghiale e bistecca alla brace.
Avevamo anche messo a disposizione una generosa scorta di bir-ra, ma nessuno la preferì al Brunello.
Al termine gli Anunnaki impiegarono in certo tempo a raggiungere la loro astronave e sembravano molto contenti della esperienza, del cibo e delle bevande.
La serata in discoteca.
I tre autobus portarono gli oltre 150 ragazzi ad una discoteca di Pomarance che eravamo riusciti ad affittare in esclusiva. Avevamo mandato nostro personale al bar del locale ed avevamo organizzato un perfetto servizio di sicurezza per evitare problemi.
Avevamo notato che i ragazzi avevano familiarizzato e ormai nessuno usava più i traduttori automatici.
Dalla relazione del nostro servizio di sicurezza si ebbe la certezza che gli alieni erano entusiasti di ballare, di ascoltare la misi-ca di bere la bir-ra. Ci relazionarono che i giovani avevano famigliarizzato in molti modi. non si notava una grande differenza tra terrestri e Anunnaki.
La partenza.
La partenza era fissata per le sette della mattina successiva, ma l'andatura non proprio ferma di Michel e degli altri anziani e il rientro verso le cinque della mattina dei giovani fece slittare questo evento verso mezzogiorno.
Ma la sorpresa fu che Michel dovette ricevere una delegazione dei giovani che gli comunicarono che tutti, meno due, si rifiutavano di tornare nel quarto pianeta di Tau Ceti, non volevano lasciare le sensuali colline toscane, non volevano rinunciare alla musi-ca, alla bir-ra e al Brunello.
A niente valsero le minacce di Michel, alla fine Michel ci fece giurare che avremmo accolto, ospitato ed aiutato ad inserirsi in Toscana i giovani Anunnaki.
Una rapida consultazione con Rimpol Perai e decidemmo di donare al gruppo dei nuovi arrivati l'intera nostra proprietà toscana con una congrua dotazione finanziaria.
Rassicurato Michel, forse ancora su di giri per le bevute della sera precedente, non oppose altra resistenza. Alle tredici meno qualche minuto la grande nave aliena si sollevò dalla sua base di arrivo ed in breve sparì nel cielo.
La chiusura della conferenza.
È un grande onore avere il compito di chiudere questa conferenza del primo aprile del 2024, e lo faccio con un pensiero. Speriamo che da questo giorno esca una certezza: gli essere viventi sono tutti forti e deboli allo stesso tempo a seconda delle circostanze. Sono curiosi, vogliono imparare e comunicare, amano stare in compagnia e tutti hanno una grande speranza, vivere in pace e in amicizia,
Gli Anunnaki sono arrivati, alcuni non hanno voluto ripartire, altri sono già tornati al loro sistema solare. Purtroppo gli Anunnaki che non hanno preferito rimanere a vivere su questo meraviglioso lembo di terra quando hanno attraversato il wormhole lo hanno disattivato così hanno chiuso. per il momento, il tunnel gravitazionale che permetteva le comunicazioni tra il sistema solare e Tau Ceti.
Gli Anunnaki che sono rimasti si sono integrati benissimo con la popolazione locale e non sapremmo riconoscerli se non per un leggero accento strascicante nella loro parlata.
Chi non è rimasto prima di partire parlando con Rimpol Perai ha dichiarato che il maggiore pericolo per la loro società è la rilassatezza dei costumi che ci contraddistingue, la facilità con cui si balla e si ascolta la musi-ca. Il capo delegazione Michel ha detto che non riusciva a togliersi il cerchio di dolore alla testa dovuto alla ingestione di notevoli quantità di quel liquido rosso e profumato che noi chiamiamo Brunello. Poi ci ha chiesto
- Ma se il Brunello è di Montalcino perché lo beviamo tutti?
Abbiamo evitato di rispondere, ma ho visto che tra gli oggetti che Michel ha portato con se aveva alcune bottiglie di Morellino di Scansano, io non gli ho detto che Scansano è un bellissimo borgo non lontano da Pomarance.
Un ricordo di questa giornata.
-È ormai usanza consolidata dare a ciascuno di voi un piccolo omaggio, omaggio, non ha alcun valore economico, ma ci auguriamo che per un lungo tempo ed ogni volta che lo terrete tra le mani, vogliamo sperare che ricordiate questa giornata passata tra le colline toscane nel posto ove, un paio di mesi fa, abbiamo vissuto un evento che poteva rappresentare la pietra miliare delle relazioni intergalattiche.
- Bene signori congressisti, chiudiamo i lavori, salute a tutti e appuntamento al 31 marzo 2025.