Salve a tutti,
riporto in questo mio primo post sul blog di ElectroYou un articolo che sintetizza gli argomenti che si sono discussi nell'ambito della "30° Conferenza Internazionale sulla Protezione da Fulmini".
Anche se non è scritto di mio pugno e non vi ho preso parte, mi farebbe piacere rendervi partecipi di questo evento che si è svolto in 4 giornate, dal 13 al 16 settembre 2010 a Cagliari.
Maggiori informazioni si trovano nel sito ufficiale della conferenza: http://www.diee.unica.it\iclp2010.
Fulmini e saette, tanto affascinanti quanto pericolosi. In Italia provocano una media di 5 morti e 30 feriti all'anno. Nulla a paragone delle cifre dello Sri Lanka o altri Paesi tropicali: 50 morti e 400 feriti. Come difendersi? Cosa fare per evitare di restare folgorati da questi temibili e imprevedibili fenomeni della natura? Duecentosettanta super esperti mondiali ne parlano da oggi e per quattro giorni a Cagliari nel corso della conferenza internazionale organizzata dalle facolta' di Roma, Bologna e Cagliari. Un'occasione per mettere a confronto esperienze e conoscenze sulla fisica dei fulmini e i sistemi di prevenzione sempre piu' sofisticati. "Perche' un fulmine - spiega Fabrizio Pilo, direttore del Dipartimento energia elettrica ed elettronica della facolta' di Ingegneria di Cagliari - puo' creare morte, ma anche distruzione di apparecchiature elettriche ed elettroniche, con danni economici notevoli: basta pensare agli impianti fotovoltaici o eolici costosissimi che per via delle pale altissime diventano un polo di attrazione per le saette".
A richiamare le scariche elettriche e' tutto quanto e' sviluppato in verticale, pali, antenne, cio' che spunta in una massa di oggetti. "Per assurdo chi e' piu' alto rischia di piu' - sottolinea Pilo - L'altezza puo' essere un fattore di rischio solo se ci si trova in zone pianeggianti e non in aree urbane con tanti edifici attorno protetti da parafulmini". La media nazionale e' di 2,5 fulmini all'anno per ogni chilometro quadrato e i dati non si discostano da regione a regione. "Ma si sa, in montagna o al mare i valori sono piu' alti - precisa il ricercatore - E per proteggersi bisogna seguire le regole suggerite dal buonsenso e confermate dalla scienza".
Eccone alcune: in caso di temporale ripararsi in auto o a casa; evitare il telefono fisso, meglio il cellulare; spegnere il pc; mai cercare riparo tra le fronde degli alberi; allontanarsi dalle finestre; avanzare a piccoli passi. Meglio ancora su un solo piede, come fanno i passerotti sui tralicci della luce: avanzano saltellando quasi a zampette unite. Secondo i ricercatori gli esseri umani dovrebbero imitare un comportamento simile, perche' in questo modo non si crea un circuito di corrente. Ancora: mai sdraiarsi, semmai accovacciarsi in posizione fetale evitando di formare spigoli; tenersi a debita distanza dai tralicci. "Per fortuna il fulmine dura pochissimo, e se non si viene colpiti direttamente la corrente scorre lungo il corpo, senza intaccare gli organi interni. Oggi la prevenzione ha raggiunto risultati eccellenti", rileva Pilo. Tra gli studi piu' recenti, quello del professore della Florida Vladimir Rakov, che ha illustrato un metodo sperimentale per provocare i fulmini sparando un razzo da terra, per poi catturare velocemente le informazioni.
Il convegno di Cagliari e' a 360 gradi, dallo studio della fisica del fulmine alle soluzioni tecniche e ingegneristiche per evitare danni a pc e apparecchi elettrici ed elettronici. "Con un'attenzione al business dei parafulmini - sottolinea Vernon Cooray, dell'universita' svedese - Non occorrono nuovi modelli che promettono mari e monti, bastano le tecnologie gia' esistenti". Pericoli a parte, la furia dei fulmini e i disegni che creano le saette quando si scaricano sono un spettacolo a cui assistere con tutta tranquillita' al chiuso dell'auto.