Purtroppo ancora oggi le prese e le spine elettriche per uso domestico sono i dispositivi che ancora non hanno subito alcuna forma di unificazione soprattutto a causa delle resistenze dei diversi paesi ad abbandonare il proprio sistema. Quasi tutti i paesi hanno il proprio sistema nazionale di prese e di conseguenza di spine, l’elenco aggiornato delle prese in uso nei vari paesi del mondo è consultabile sul sito: http://www.iec.ch/worldplugs/map.htm.
Per le prese di uso domestico, al contrario di quelle industriali unificate secondo la norma CEI EN 60309, l’Unione Europea non è mai stata capace fino ad ora, di imporre una normativa di unificazione, ne deriva che sono esonerate dalla direttiva bassa tensione e di conseguenza non portano la marcatura CE.
A causa di questa mancata unificazione, in tutti i paesi europei proliferano gli adattatori di ogni tipo: semplici, multipli, prese ad accettazione multipla, con la creazione spesso di situazioni di estremo pericolo. Per quanto riguarda il nostro paese le prese e le spine domestiche sono trattate dalla norma CEI 23-50 “Prese a spina per usi domestici e similari”, la norma fornisce prescrizioni che riguardano le prese e le spine per uso domestico e similare fisse e mobili per la sola corrente alternata, con o senza contatto di terra, con tensione nominale al di sopra di 50 V ma non superiore a 440 V e con corrente nominale non superiore a 32 A (la corrente nominale è limitata a 16 A per le prese fisse con morsetti senza vite), utilizzate sia in ambienti interni che in quelli esterni. Inoltre fornisce indicazioni circa le prescrizioni di messa a terra, in particolare stabilisce che i contatti relativi alla messa a terra devono effettuare il contatto con il relativo collegamento di terra della presa, prima dei poli della spina sui quali è esercitata la tensione elettrica; ne deriva che estraendo la spina dalla presa sarà prima interrotto il collegamento dei poli attivi e per ultimo sarà interrotto il collegamento di terra.
Lo standard italiano annovera:
le prese P11 in grado di accettare le corrispondenti spine a pettine da 10 A 250 V con spinotti cilindrici di diametro 4 mm e passo 19 mm
le prese P17 in grado di accettare le corrispondenti spine a pettine da 16 A 250 V con spinotti cilindrici di diametro 5 mm e passo 26 mm
le prese P17/11, più genericamente definite bipasso, in grado di accettare entrambe le spine.
Un altro modello di presa molto diffuso è la Schuko, di origine tedesca, che in Italia è stata standardizzata come presa P30 ed è in grado di accogliere sia la spina Schuko sia la spina italiana da 10 e 16 A dotata di messa a terra centrale (la presa Schuko originale tedesca è priva dell’alveolo centrale e non accetta spine italiane con terra).
In mancanza di un accordo per l’adozione di una presa unificata a livello mondiale, la Schuko si è imposta come standard in buona parte dell’Europa soprattutto da quando la corrispondente spina è stata adottata, quasi universalmente, come standard dai costruttori di elettrodomestici. In realtà la spina utilizzata per gli elettrodomestici europei è una spina mista tedesca/francese, infatti la presa francese molto simile alla Schuko tedesca, si distingue perché la messa a terra è ottenuta con uno spinotto asimmetrico sporgente che la rende polarizzata, fase e neutro non si possono invertire.
L’ultima edizione della norma CEI 64-8 al capitolo 37 “ambienti residenziali, prestazioni dell’impianto” raccomanda l’installazione di prese Schuko in cucina e per la lavatrice con l’evidente obiettivo di limitare l’uso di adattatori soprattutto in caso di collegamento di elettrodomestici di elevata potenza.
La presa Schuko è stata inventata dal venditore di materiale elettrico tedesco Albert Bűttner nel 1926 ed è caratterizzata dai contatti laterali per la messa a terra e dal bordo che impedisce il contatto con gli spinotti durante l’inserzione della spina, il termine Schuko, infatti, altro non è che la contrazione del termine tedesco “Schutzkontakt”che significa appunto “contatto di sicurezza”.
Un’altra spina molto diffusa in Europa è la Europlug l’unica definita da una norma europea la EN 50075, si tratta di una spina priva di terra con la caratteristica forma di esagono allungato utilizzabile per una corrente massima di 2,5 A, adatta solo per l’alimentazione di piccoli apparecchi isolati in classe II quali televisori, hi-fi, piccoli elettrodomestici. La spina Europlug, che è molto simile alla spina italiana da 10A senza spinotto centrale di terra, è stata disegnata nel 1963 con la sigla CEE 7/16, dalla IECEE (InternationalCommission on Rules for the Approval of Electrical Equipment) in modo da poter essere inserita nella maggior parte delle prese nazionali europee già esistenti, tranne par la britannica per la quale esistono però particolari adattatori.
Nel 1986 la IEC (International Electrotechnical Commission) con la norma IEC60906-1 ha definito un nuovo sistema di prese 250 V-16 A per uso domestico, destinato a diventare lo standard universale unificato. La nuova presa IEC60906-1 tipo N è simile alla Europlug ma non compatibile, utilizza spinotti di diametro 4,5mm, lunghezza 19 mm, interasse 19 mm e lo spinotto centrale di terra è fuori asse in modo da garantire l’irreversibilità della spina. La presa risulta incassata come la schuko per cui gli spinotti attivi non risultano accessibili durante l’inserzione e l’estrazione, inoltre i fori possono essere forniti di appositi schermi retrattili al fine di evitare possibili inserimenti di fili metallici o altri oggetti soprattutto da parte dei bambini, è utilizzabile per correnti fino a 16 A e tensione massima alternata di 250 V. Purtroppo, fino ad oggi, soltanto due nazioni hanno adottato la presa IEC 60906-1 il Brasile con due versioni da 10 A e da 20 A e il Sudafrica con la versione integrale 16 A 250 V.