- Gli ultimi articoli di clavicordo
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Beethoven amava l'elettricità
pubblicato 12 anni fa, 1.622 visualizzazioni
Non essendomi dimenticato dell'invito di Admin a parlare di musica, dopo aver detto qualcosa su J.S. Bach e su W.A. Mozart, che sono riuscito a legare a temi di genere matematico, più adatti a un blog come questo, adesso mi sono lanciato con Beethoven. Qui il legame si fa difficile ... Comunque l'inizio tenta un'attinenza con l'elettricità che, forse non casualmente, chissà, ha cominciato a essere studiata proprio ai tempi del grande musicista, cui l'energia creativa, pur tra mille sofferenze, non viene mai meno e, per il modo in cui la manifesta in musica, mostra una certa affinità con quella elettrica.
Luigi Magnani riporta che Beethoven aveva detto a Bettina Brentano, una famosa scrittrice tedesca sua amica:
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Efficienza e sensibilità degli altoparlanti
pubblicato 12 anni fa, 3.645 visualizzazioni
Noto che l'argomento altoparlanti e affini si presta spesso a fraintendimenti. Certo, non è un argomento dei più semplici, forse anche perché implica tre discipline quali acustica, meccanica ed elettronica, e scusate se è poco, come direbbe Piero Pelù (ma anche la maggior parte dei toscani). Allora, nel tentativo di chiarire un po' le idee prima di tutto a me stesso, ho pensato di scrivere qualcosa sull'altoparlante dal punto di vista del rapporto tra potenza elettrica e potenza acustica, restando però sulle generali, evitando di entrare in dettagli costruttivi. Per farlo ho abbondantemente utilizzato il sito http://www.sengpielaudio.com/index.html in cui si trovano spiegati con una certa diligenza (anche se con molte ripetizioni) questo e altri generi di argomento. Mi scuso in anticipo se dirò cose ovvie per molti.
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Mozart, simmetria e asimmetria - 3a parte
pubblicato 12 anni fa, 1.063 visualizzazioni
La tonalità è il regno della quasi-simmetria, o simmetria approssimativa. Con questo termine intendo una situazione che possiede alcune caratteristiche tipiche di una simmetria, ma non sufficienti a definirla tale in senso matematico classico (a meno di non introdurre varie complicazioni). La quasi-simmetria conserva molti caratteri dell’oggetto iniziale o li varia tutti insieme secondo una stessa regola, e quindi produce una sensazione di “familiarità”, di conservazione del senso; al tempo stesso introduce elementi di novità che aprono verso un movimento o una variazione qualitativa.
Sembra che la quasi-simmetria sia la situazione più fruttifera in campo artistico e forse non solo in quello. Mentre la simmetria completa può rivelarsi troppo statica, la quasi-simmetria realizza una tensione verso una simmetria ideale che, nello stimolare il movimento, lascia aperte molte possibilità.
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Mozart, simmetria e asimmetria - 2a parte
pubblicato 12 anni fa, 712 visualizzazioni
Riprendiamo il discorso sulla simmetria in musica, esaminando ora un’asimmetria che caratterizza la maggior parte della musica che ascoltiamo normalmente.
La più importante successione ordinata di suoni è la cosiddetta “scala maggiore”, direttamente derivata dagli armonici naturali e chiamata dai Greci diatonica. In seguito all’importanza che vennero assumendo i problemi di trasposizione in altezza (“pitch”) dei cantanti e degli strumenti a note fisse, fu introdotto il sistema di generazione delle note detto temperamento equabile su 12 note (12TET = 12 Tones Equal Temperament), in base al quale il semitono, minima distanza tra una nota e la successiva, ossia minimo rapporto di frequenza tra le due, divenne unico, di valore uguale a 21 / 12. Prima di questo sistema i semitoni non erano tutti uguali; esistevano il semitono diatonico e quello cromatico, secondo che si trovasse rispettivamente tra due note di nome diverso o tra una nota e la stessa alterata.
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Mozart, simmetria e asimmetria - 1a parte
pubblicato 12 anni fa, 1.775 visualizzazioni
Accogliendo l’invito di Admin a scrivere di musica, mi lancio adesso su Mozart prendendolo come spunto per ritornare su un argomento a me caro: la simmetria, qui cercata nella musica. Pur volendo essere sintetico mi sono ritrovato un articolo un po’ lungo; lo pubblicherò quindi in due parti. Mi scuso se alcune parti dovessero risultare un po’ troppo “specialistiche”.
Ricordo bene quando, all’età di 10 anni, ho avuto in dono il primo volume delle Sonate per pianoforte di W.A. Mozart. Studiavo lo strumento da solo un anno ma alcune di quelle pagine non mi sembravano così difficili (anni dopo mi sarei ricreduto abbondantemente!). Ci trovavo alcuni simpatici motivetti che potevo “isolare” e suonare con piacere, cosi che nella mia fantasia di bambino sentivo Mozart molto vicino, una sorta di amico della mia età o poco più grande, allegro e giocherellone.
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IPv6: una transizione indolore?
pubblicato 12 anni fa, 767 visualizzazioni
Una domanda che gira nelle menti di alcuni o molti di noi è questa: se e per quanto l’Internet potrà rimanere “libera” e a basso costo e soprattutto così ben funzionante. Ogni tanto arrivano infatti preoccupanti notizie di oscuramenti informativi da parte di alcuni governi. Siamo anche diventati molto Internet-dipendenti, quasi come per il telefono e l’energia elettrica, tanto che se l’Internet si fermasse molti di noi si troverebbero in grandi ambasce. Mentre da una parte questa libertà di comunicare qualsiasi cosa ha i suoi contro, pericolosi o imbarazzanti, dall’altra ormai la sentiamo come irrinunciabile e l’idea di una sua restrizione genera in noi una leggera e strisciante inquietudine.
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Da RFID a NFC: il tocco magico
pubblicato 13 anni fa, 3.825 visualizzazioni
Il giornale interno di un’azienda per la quale lavoro riporta un articolo sulla Near Field Communication (NFC), “il nome di una delle tecnologie destinate ad avere l’impatto maggiore sulla nostra vita quotidiana, perché ci permetterà di dematerializzare del tutto – privandole addirittura del contatto diretto – molte azioni comuni, come quella di pagare o quella di esibire il biglietto d’ingresso ad un evento.”
Potremmo dire che non c’è niente di nuovo sotto il sole, perché la tecnologia RFID, dalla quale la NFC deriva direttamente, esiste da più di 20 anni ed è stata protagonista di un’evoluzione a detta di molti “esponenziale”. Come dice il nome stesso, la NFC fornisce connettività wireless bidirezionale a corto raggio (fino ad un massimo di 10 cm). “Quando due apparecchi NFC (l’Initiator e il Target) vengono accostati entro un raggio di 4 cm, viene creata una rete peer-to-peer tra i due ed entrambi possono inviare e ricevere informazioni. L’NFC può essere realizzato direttamente tramite un chip integrato oppure tramite l’uso di una speciale scheda esterna che sfrutta le porte delle schede SD o micro SD” riporta lo stesso giornale.
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La fine dei supporti audio e i formati
pubblicato 13 anni fa, 1.071 visualizzazioni
Dopo il CD, prima osannato e poi vituperato (o viceversa), quali saranno i supporti audio del futuro? La risposta sembra essere: nessuno. Il che vuol dire semplicemente che la registrazione audio darà luogo a file che non disporranno più di un supporto specifico ma utilizzeranno i supporti di memoria generici dell’informatica, sperabilmente senza la necessità di parti in movimento. Ognuno di noi si rende conto giornalmente che con la diffusione di Internet sta diminuendo fortemente anche il numero dei CD/DVD non audio/video in circolazione. Poiché questa diminuzione avviene in favore della sostituzione dell’hardware (i dischi) con il software (i file) può essere interessante dare un’occhiata ai formati e alle tecniche informatiche tuttora in uso nel mondo audio: in ogni caso, sia che rimangano gli stessi sia che ne vengano introdotti altri, dei formati non si potrà fare a meno, almeno finchè l’informatica rimarrà quella che conosciamo.
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Un velo armonico permanente
pubblicato 13 anni fa, 793 visualizzazioni
Finora, per quanto ne so io, il nesso tra elettrostatica e acustica si evidenzia in modo eclatante solo nel fulmine e, in misura enormemente più contenuta, quando si produce una brusca ionizzazione dell’aria, causata ad esempio dal picco di tensione che si può generare all’apertura di circuiti percorsi da corrente. Si produce infatti un rumore, fortissimo per il fulmine, poco intenso ma comunque secco e udibile negli altri casi. Accade che la ionizzazione fa salire improvvisamente la temperatura dell’aria: ciò genera nei dintorni un’onda di pressione e quindi un evento acustico. Fin qui tutte cose note.
Ma c’è un altro fenomeno acustico che di recente è stato associato con l’elettrostatica e ora cercherò di descriverlo.
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Rinascita del vinile?
pubblicato 13 anni fa, 1.361 visualizzazioni
Da tempo continua il mio sconcerto nel constatare una sorta di rinascita del vinile come supporto di memoria musicale. I vecchi LP che tanto mi facevano penare fin da ragazzo non erano mai abbastanza puliti, la puntina del giradischi non era mai abbastanza buona, la testina che la accoglieva, nemmeno, il sistema Hi Fi non era mai abbastanza acusticamente disaccoppiato. Il disagio prodotto dal non poter ascoltare in pace qualcosa di “pulito”, esente da crepitii e distorsioni improvvise in perenne agguato, sembrava non poter finire mai. Si costruivano giradischi sempre più pesanti, sempre più precisi nella velocità, sempre meno rumorosi, con errore di tangenzialità tendente a zero (fino al mio meraviglioso Revox B790 con braccio servocontrollato), sempre più costosi, simili a sculture degne del newyorkese Museum Of Modern Art. Un vero appassionante incubo.
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Chi sono
clavicordo - profilo
Nome: Claudio Bonechi
Bio: sono un ing elettronico di telecomunicazioni, laureato al Politecnico di Torino; sono anche diplomato in pianoforte, con alle spalle una discreta attività concertistica. Dopo aver fatto per vari anni il progettista in campo TLC telefonia sono passato alle reti informatiche e poi ad argomenti vari. La matematica mi è sempre piaciuta. Ho lavorato anche nel campo della musica elettronica dai secondi anni '60, quando era ancora in fase pionieristica, con E. Zaffiri, al Conservatorio di Torino.
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