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Relè

Generalità

Per relè si intende un' apparecchiatura con uno o più contatti elettrici, che vengono azionati per mezzo di un elettromagnete quando la bobina dello stesso viene percorsa da una corrente (cioè quando viene "eccitata").

Il simbolo elettrico del relè è quello riportato nella figura seguente:

Con una prima classificazione si possono distinguere i seguenti tipi di relè:

  • Relè normali: Relè che richiedono l'alimentazione della bobina per tuttto il tempo di funzionamento.
  • Relè ad impulsi: Relè costruiti con caratteristiche tali che il loro funzionamento si ottiene inviando alla bobina impulsi istantanei di corrente. La bobina deve essere alimentata soltanto per il breve periodo di durata dell'impulso.
  • Relè a tempo (temporizzatori):Relè che effettuano automaticamente una determinata manovra elettrica (apertura e/o chiusura di uno o più contatti) dopo un certo intervallo di tempo dall'istante in cui è stata alimentata la bobina o dall'istante in cui è stata tolta l'alimentazione alla bobina.

Un'altra classificazione dei relè è quella che tiene conto del diverso comportamento in condizioni di presenza della tensione di alimentazione della bobina. A questo proposito si distinguono: 

  • Relè bistabili o a ritenuta
  • Relè monostabili o a rilascio

La differenza fra i due tipi si riscontra nel numero di posizioni stabili di funzionamento.

Nei relè bistabili le posizioni di riposo (per esempio, contatti aperti) e di lavoro (per esempio, contatti chiusi) sono entrambe stabili anche in assenza di alimentazione della bobina di eccitazione, e ciascun intervento di apertura e di chiusura dei contatti è ottenuto alimentando la bobina stessa per un breve istante (cioè mediante un "impulso" di corrente). Il mantenimento dei contatti nella posizione di lavoro, anche al cessare dell'alimentazione, è assicurato da un sistema di ritenuta di natura meccanica. A questa categoria appartengono i relè a impulsi.

Nei relè monostabili, invece, è stabile la sola condizione di riposo (per esempio, contatti aperti), cosicché per passare nella condizione di lavoro (per esempio, contatti chiusi) occorre alimentare la bobina di eccitazione e mantenerla alimentata; togliendo l'alimentazione si ha il ritorno nella posizione di riposo. I relè normali appartengono a questa categoria.

Le principali caratteristiche dei relè sono: 

  1. - Tensione di alimentazione della bobina (in volt)
  2. - Tensione dei contatti (in volt)
  3. - Portata dei contatti principali (in ampere)
  4. - Portata degli eventuali contatti ausiliari (in ampere)
  5. - Esecuzione (a giorno, in calotta, ecc.)

2 - Circuiti di comando e di potenza di un relè

Dalla definizione di relè (e dal disegno del suo simbolo elettrico) si ricava che in relè coesistono due tipi di circuiti distinti: 

- Circuito di comando

- Circuito di potenza (o di utilizzazione)

A) Circuito di comando

Il funzionamento dell'elettromagnete di un relè si ottiene realizzando un circuito di comando, attraverso il quale si ottiene l'eccitazione della bobina. La chiusura del circuito di comando si può realizzare, a seconda dei casi, per mezzo di uno o più dispositivi manuali o automatici.

Quelli di uso più comune sono:

 Un'applicazione tipica di questo tipo di comando è quella che realizza l'arresto e l'avviamento di un motore, come nella figura che segue (K3 è il contatto di autoalimentazione o di ritenuta)

Il circuito di comando del relè (nel quale è inserita la bobina di eccitazione) è normalmente indipendente da quello di utilizzazione dove si trovano inseriti i contatti principali che alimentano uno o più carichi. Ciò rende possibile alimentare i due circuiti a tensioni differenti: per ragioni di sicurezza può essere necessario, per esempio, alimentare il circuito di comando a tensione ridotta, oppure, per motivi particolari, alimentare lo stesso circuito in corrente continua.

B) Circuito di potenza (o di utilizzazione)

Il circuito, nel quale sono inseriti i contatti interni di un relè attraverso i quali si comandano uno o più carichi, è considerato il circuito principale e viene denominato, a seconda dei casi, circuito di utilizzazione o circuito di potenza. 

Il comando di uno o più contatti di un relè permette di realizzare in modo semplice circuiti particolari che risulterebbero di difficile attuazione se predisposti con normali apparecchiature di comando manuali.

Il circuito di utilizzazione può differenziarsi da quello di comando sia per la possibilità di funzionare a tensione diversa, sia per i valori delle correnti (e quindi per il dimensionamento dei conduttori e delle protezioni).

A questo proposito c'è da osservare che, mentre la corrente nel circuito di utilizzazione dipende dal carico alimentato attraverso i contatti principali, quella nel circuito di comando rimane, viceversa, sempre la stessa (è cioè, per un determinato relè, indipendente dal carico).

3 - Principali applicazioni dei relè nei circuiti e loro vantaggi

Di seguito vengono riportate alcune applicazioni dei relè ed elencati alcuni vantaggi che permettono di comprendere meglio la funzione dei relè negli impianti elettrici. 

a) Possibilità di realizzare il circuito di comando a tensione ridotta

La separazione fra i due circuiti, di comando e di potenza, offre il vantaggio di poter alimentare il circuito di comando a tensione di sicurezza (per esempio     25 Vca ,50 Vcc).

Ciò permette (vedi figura precedente) di installare organi di comando normali (interruttori e pulsanti) anche in luoghi ed ambienti particolari, quali bagni, lavanderie, ecc., cioè, in generale, in tutti quei luoghi considerati umidi e per i quali è richiesta, per ragioni di sicurezza delle persone, una tensione ridotta.

b) Possibilità di semplificare i circuiti comandati da molti punti (impiego dei relè a impulsi)

È possibile aumentare a piacimento i punti di comando semplicemente inserendo un numero senza limite di pulsanti collegati in parallelo.

Oltre alla semplificazione dell'impianto ciò consente un certo risparmio nella quantità di conduttori necessari per la sua realizzazione; risulta, infatti, minore sia il numero dei con­duttori che arrivano ai pulsanti (due in luogo dei tre o quattro necessari rispettivamente per i deviatori e gli invertitori), sia il numero di quelli che collegano fra di loro le varie scatole di derivazione.  

  c) Possibilità di comandare a distanza un carico

L'impiego di un relè, in questo caso, permette il comando a distanza ("telecomando") di un determinato carico attraverso una linea (circuito di comando) percorsa da una corrente  inferiore a quella del carico (circuito di utilizzazione).

Ciò comporta il vantaggio di poter realizzare la linea di comando con conduttori di sezione ridotta rispetto al circuito di utilizzazione.

Con un comando tradizionale invece, per esempio un interruttore, la corrente che attraversa quest'ultimo è identica a quella del carico e identiche devono essere, pertanto, anche le sezioni dei conduttori.

 In conclusione, gli esempi precedenti evidenziano come l'impiego dei relè nei circuiti elettrici permette il "trasporto" di un segnale da un circuito semplice e di caratteristiche ridotte (qual è il circuito di comando) ad un altro circuito (circuito di potenza) di caratteristiche diverse dal primo, soprattutto per quanto riguarda la corrente ed eventualmente anche la tensione. In altre parole, si evidenzia come con una piccola corrente sia possibile "pilotare" un grosso carico: sotto questo aspetto il relè può essere considerato come un "amplificatore di potenza".

4 - Relè a impulsi

I relè a impulsi vengono normalmente impiegati nei circuiti luce e sostituiscono gli apparecchi di manovra tradizionali (interruttori, deviatori, invertitori, commutatori). Essi vengono anche chiamati "relè ad arpionismo" per la loro ca­ratteristica di funzionamento "passo-passo" ottenuta con l'invio di impulsi elettrici alla bobina di un elettromagnete che agisce su un particolare azionatore solidale all'ancora dell'elettromagnete stesso. Detto azionatore fa ruotare una  rotella a denti di sega ed un eccentrico entrambi imperniati sullo stesso asse. La parte mobile dei contatti è mossa dall'eccentrico e chiude o apre uno o più contatti alternativamente ad ogni impulso inviato alla bobina.

Gli organi di comando utilizzati con i relè a impulsi sono dei pulsanti del tipo "normalmente aperto" (pulsante NA). Un pulsante normalmente aperto viene a trovarsi chiuso solo durante la momentanea manovra di chiusura. Una molla antagonista, infatti, provoca l'immediata apertura del contatto del pulsante non appena cessa la pressione del dito, e il contatto torna così nella posi­zione di normalmente aperto (posizione di riposo). Ciò permette di inserire un numero illimitato di pulsanti in parallelo senza che venga alterato lo stato iniziale dei circuiti.

Esistono due tipi di relè a impulsi:

 - Relè interruttore- Relè commutatore
Gli elementi caratteristici che differenziano i due tipi di relè sono la forma costruttiva dell'eccentrico (o albero a camme) e il numero dei contatti del circuito di utilizzazione.

 - Relè interruttore a impulsi 

Il relè interruttore a impulsi ha, normalmente, un solo contatto di potenza azionato da un unico eccentrico solidale con la rotella a denti di sega. Esso offre molti dei vantaggi considerati in precedenza. In particolare, si presta bene al comando di uno o più utilizzato­ri (disposti in parallelo) comandati da un numero illimitato di punti: applicazioni tipiche sono quelle per impianti luce in locali con molti ingressi (per esempio corridoi). Un altro vantaggio presentato dall'impiego del relè interruttore a impulsi rispetto al tradizionale comando con deviatori e invertitori, è quello di poter realizzare i circuiti di comando e di utilizzazione separati fra di loro e di conseguenza di poter alimentare il primo a tensione ridotta (per esempio 25 V) richiesta in particolari condizioni di installazione. In questo caso il relè presenta quattro morsetti: due per il circuito di comando (alimentazione della bobina a tensione ridotta) e due per il circuito di utilizzazione (alimentazione del carico).

I relè interruttori possono però essere anche a tre morsetti invece che a quattro. Ciò si verifica quando il circuito di comando e quello di utilizzazione funzionano alla stessa tensione (normalmente 220 V): è il caso, per esempio, di quegli impianti dove, non sussistendo particolari condizioni di pericolo, non è richiesta la separazione dei due circuiti con la conseguente possibilità di alimentare il circuito di comando a tensione ridotta. La riduzione a tre morsetti si ottiene collegando fra di loro, internamente al relè, i morsetti in comune.

 

L'aspetto esteriore di un relè interruttore a impulsi a tre morsetti (della ditta FINDER) è il seguente:

Un ulteriore vantaggio del relè interruttore a impulsi è quello derivante dal fatto che la corrente del circuito di comando è in­dipendente dalla corrente del circuito di utilizzazione. Ciò con­sente un dimensionamento ridotto (sezione più piccola) dei condut­tori del circuito di comando (dove sono inseriti i pulsanti) ri­spetto ai conduttori del circuito di utilizzazione (dove sono inseriti i carichi). Con i comandi tradizionali (interruttori, deviatori, invertitori, commutatori), invece, la corrente che attraversa tali apparecchi è la stessa di quella del carico.

- Relè commutatore a impulsi

Il relè commutatore a impulsi è simile, nel principio di funzio­namento, al relè interruttore. L'unica differenza consiste nel fatto che nel relè commutatore si hanno due contatti di potenza azionati da due eccentrici solidali fra di loro e con la rotella a denti di sega. I profili dei due eccentrici sono di forma diversa e tali da realizzare una determi­nata sequenza di apertura e chiusura dei contatti stessi. Lo schema elettrico di un relè commutatore a impulsi è riportato nella figura seguente.

Il suo ciclo di funzionamento può essere rappresentato graficamen­te con una "sequenza" che mette in evidenza la variazione dello stato dei suoi contatti di utilizzazione (aperto/chiuso) ad ogni impulso che viene inviato, tramite un pulsante, alla bobina di eccitazione.

L'analisi della sequenza di funzionamento del relè commutatore mette in evidenza gli inconvenienti che questo tipo di apparecchio presenta rispetto al tipo tradizionale di commutatore realizzato, di solito, con due interruttori.Un primo inconveniente consiste nella macchinosità presentata dal ciclo nella ricerca di una specifica posizione di funzionamento delle lampade. Se, per esempio, si vuole ottenere l'accensione della sola lampada  L2 , partendo da lampade spente, sono necessari due impulsi. Eventuali impulsi dati in più per errore costringono ad una nuova ricerca della posizione desiderata nel ciclo passando attraverso tutte le posizioni intermedie. Un secondo inconveniente che questo dispositivo presenta è quello che talvolta si debba necessariamente passare per la posizione "tutto spento" per ottenere talune variazioni di posizione: per esempio dalla posizione di  L2  accesa a quella di  L1  accesa. Ciò nonostante, il relè commutatore si presenta vantaggioso, per i motivi già esaminati a proposito dei relè interruttori, quando il comando delle lampade deve avvenire da più punti.

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Commenti e note

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di ,

Nota: il sito dell'autore, Enrico Biagi, è elettrotecnica

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di ,

Le domande si fanno nel forum.

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di ,

ciao a tutti !!!!!bel sito!!!!!! volevo chiedere : io ho collegato il relè bipolare ad 1 lampadina (ho usufruito di un solo contatto usandolo come rele unipolare ) volevo chiedere ma perche se io provo a vedere se funziona con il tester non funziona ??? io misuro col tester dalla alimentazione alla lampada(nel morsetto del ritorno della linea) ma non mi da continuita neanche se premo i pulsanti !!!! cosa potrebbe essere ?? è forse perche il rele funziona solo con la corrente ??? solitamente se provo a fare questo controllo con interruttori, deviatori ointerruttori bipolari,invertitorri funziona se si come posso fare a controllare che il rele funzioni ?

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di ,

Salve a tutti, apprendendo che ci sono diversi tipi di relè, vorrei chiedere: prendendo in considerazione la sigla commerciale di un relè, o meglio il suo datasheet, da cosa, da quale voce specifica, ad esempio, si può ricavare l'informazione se si tratti di un relè "normale" o di un relè "ad impulsi". . Forse, per la seconda questione che vorrei porre, si potrebbe anche aprire un argomento sul forum, ma, comunque, la questione sarebbe la seguente: mi è parso di capire, leggendo qua e là, che per un relè, ad esempio dato per 12volt, ci sarebbero, in effetti, tre intervalli di tensione: -il primo riferirebbe di un intervallo di tensione minimo entro il quale il relè NON si ecciterà. -il secondo riferirebbe di un intervallo intermedio entro il quale lo stato del relè sarà considerato "sconosciuto", nel senso, interpreto io, che potrebbe sia essere eccitato, che no. -il terzo riferirebbe di un intervallo massimo entro il quale il relè sarebbe sicuramente eccitato. questo terzo intervallo stabilirebbe anche la tensione massima inviabile alla bobina del relè, ed in genere, salvo ad aver capito male, si tratterebbe di una tensione al 75% di quella nominale: è così? In pratica, un relè dato per 12volt, andrebbe eccitato, al massimo, con una tensione di 9 volt: se così fosse, perché non indicarlo semplicemente come relè da 9 volt? Infine, sempre ammesso che così fosse: quale componente inserire, prima della bobina del relè, per abbassare, senza nessuna penalizzazione, una tensione di 12 volt a quella max di 9 accettata dal relè? Grazie per l'attenzione.

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di Marck,

Salve, ho un quesito da porvi. A me serve un relè da collegare a due circuiti. Uno alimentato da 3.6volt un altro da 9volt. Quando attivo la tensione di 3.6volt ho bisogno di un relè che con questo impulso mi chiuda anche il circuito dovè ci sono 9 volt. Che tipo di relè deo utilizzare?

Nota di redazione: usare il forum per le domande

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di Marco,

qualcuno mi può dire in ke anno furono inventati i primi relè... grazie

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di ,

Alcuni produttori di relè riferiscono le prestazioni al parametro L/R, vorrei chiederLe se mi sa dire di che cosa si tratta e come vengono calcolate le prestazioni. Grazie mille in anticipo.

Ndr: Porre la domanda nel forum

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di ,

Francesco,
relè con due contatti in scambio. Questo della Finder (46.52) ad esempio

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di Francesco,

Salve, mi saprebbe dire che tipo di relè è quello in figura? si tratta di 3 relè K1, K2 e K3. grazie!

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di Redazione di EP,

mao,
per sperare maggiormente in una risposta la domanda va posta nel Forum..

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di mao,

Salve, sono un appassionato di piante carnivore...che come ben si sa hanno perennemente bisogno di qualche cm d'acqua nel sottovaso. qualche tempo fa ho visto in rete la possibilità di inserire due fili in acqua (nel sottovaso) in modo tale che quando il circuito fosse chiuso (penso avvimante a max 12V) si attivasse un relè che a sua volta desse corrente (stavolta 220V) ad una pompa per attingere acqua da un serbatoi e versarla nel mega sottovaso. la mia domanda è questa: è possibile realizzare una cosa del genere o cc'è del rischio...magari si incasina il relè e scarica la 220V nell'acqua?...e poi il relè di che tipo dev'essere per far si che come il livello dell'acqua cala e non tocca più i due fili si apra il circuito e si attivi il relè?...ultima domanda: il relè per quanto tempo rimane in funzione?....non ne esiet un tipo che rimanga attivato sino a quando è alimentato dalla 12V? aspetto ansiosamente risposta!...siccome correrò poi in un negozio di componenti elettronici potrei sapere di preciso come si chiama il tipo di relè che eventualmente dovrei acquistare?? grazie mille in anticipo!

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di ,

Lorenzo, cosa ti si può rispondere? Devi avere pazienza, esercitarti, farti spiegare ed aiutare da chi ti segue, il quale si rende conto di quali siano le tue reali difficoltà. Dire ho difficoltà è troppo generico. Ad ogni modo ogni componete che compare negli schemi funzionali ed i quelli di montaggio ha sicuramente gli stessi terminali. Solo che nel funzionale non compaiono riuniti in un unico blocco, come in quello di montaggio, ma sono sparsi nello schema per rendere più chiara la loro funzione (non per niente si chiamano schemi funzionali). Il vederli riuniti poi in un unico blocco, facilita il montaggio (non per niente si chiamano schemi di montaggio). L'aspetto dei due schemi è sicuramente molto diverso, ma una cosa hanno in comune: i collegamenti dei terminali. Tu non devi far altro che contrassegnarli nello stesso modo nei due schemi ed unirli tra loro nello stesso modo.

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di lorenzo,

salve sono lorenzo e faccio il 2 anno di elettricista,sto facendo i relè undecal e trovo difficoltà dagli schemi funzionali a disegnare gli schemi di montaggio come posso fare?

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di ,

Anonimo, il relè è un amplificatore di potenza. Eccitando la bobina che richiede poca potenza, azioni un contatto che controlla una potenza molto maggiore. Inoltre tiene perfettamente separati, cioè isolati tra loro, i due circuiti: quello di comando e quello di potenza. Ed in più puoi realizzare funzioni logiche: AND (contatti di uscita dei relè in serie); OR (contatti in parallelo). Insomma serve a fare tutto quello che fa: basta leggere questo stesso articolo.

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di Anonimo,

ma fondamentalmente a cosa serve un rele???

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di ,

cris,
se vuoi avere qualche speranza di ricevere una risposta, deve fare la domanda nel forum.

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di cris,

ciao..io dovrei accendere tre lampade con due interruttori.con uno devo accendere la lampada a sinistra e quella in mezzo, con l'altro la lampada a destra e quella in mezzo..praticamente la lampada in mezzo si deve accendere attivando sia l'uno che l'altro interruttore..come posso fare?..che relè devo usare?

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di Andrea,

Complimenti per la descrizione. Vorrei se possibile chiedere una delucidazione. Ho un circuito luci con un relè finder ciclico a 4 posizioni (1, 2, 1+2, 0). Vorrei una spia che mi indicasse lo stato del rele: on nei primi tre casi e off nel quarto. Sono riuscito a farlo utilizzando un secondo rele uguale al primo e comandato dallo stesso pulsante ma con le due uscite unite sulla lampadina spia. Esiste una soluzione più elegante per risolvere questo problema o si fa così. Grazie.

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di nicola,

peccato è per professionisti.

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di Redazione EP,

giorgio p,
le note sono per commenti all'articolo. Se vuoi sperare in una risposta devi postare la domanda nel Forum di Impianti.

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di giorgio p,

salve avrei bisogno di un relè comandato da un pulsante che diseccita un motore di una serranda alimentata a 24 cc . Che tipo di relè posso usare? come inserirlo nel circuito?

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di antonio,

ho acquistato un commutatore perry a 6 contatti per collegare due lampade che accendono una per volta e alla terza volta tutte e due pregasi rappresentare graficamente il tipo di collegamento grazie

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di giuseppetv,

Salve, desideravo chiedere come posso collegare un relè commutatore della Finder per azionare da 5 punti in un corridoio 6 faretti incassati al soffitto secondo la sequenza 2-4 e tutti e viceversa dai due estremi del corridoio. grazie

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di clio tuning,

ciao a tutti. ho un problema ai fendinebbia. pensavo fosse un fusibile ma non lo è. mi hanno detto che forse si tratta di un relè ma io non saprei dove e come intervenire. ho una clio del 99. poi volevo anche dirvi che dovrei mettere 4 fendinebbia.cosa dovrei mettere per fare accendere con un interruttore 2 fendi e con un altro gli altri 2? grazie in anticpo

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di Felice,

Gradirei conoscere quale tipo di relè devo usare per un impianto luce in taverna con n° 3 tesate, ogni tesata una lampada indipendente dalle altre. Punti di accensione n° 3 con pulsanti Grazie

Ndr:Porre tali domande nel Forum

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di ciro,

Che tipo di relè devo usare per avere questa sequenza di accensione con un solo pulsante?: 1- A on B off 2- A on B on 3- A on B off 4- A off B off dove (1234)sono il n° di pressioni del pulsante e (A-B) i contatti

Ndr:Porre tali domande nel Forum

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di ,

L'impedenza diminuisce con la frequenza, quindi assorbe più corrente di quella per la quale è dimensionato l'avvolgimento, quindi si surriscalda e se il surriscaldamento è eccessivo l'isolamento dell'avvolgimento si guasta, le spire vanno in cortocircuito, la corrente cresce ulteriormente evolvendo verso un cortocircuito totale.

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di Angelo,

Come si comporta un relè con frequenza di targa 50Hz se viene alimentato con una frequenza 16Hz e 2/3 ?

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di Giovanni,

ho un relè interruttore che comando tramite un telecomando. il suddetto relè l'ho collegato ad una elettroserratura. vorrei trovare un sistema per rendere il relrelè "pulsante" anziché "interruttore" xché ogni volta che comando l'elettroserratura devo premere 2 volte il pulsante del telecomando per far diseccitare il relè e non far arrivare alimentazione in continua alla bobina della serratura. specifico che vorrei modificare la scheda dove è montato il relè per questioni di comodità. grazie

NOTA REDAZIONALE: domande di questo tipo, che non sono strettamente inerenti al testo, si devono porre nel forum. Sarà vista da molti più visitatori quindi si avrà na maggiore probabilità di ottenere una risposta.

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di Rosa,

Buongiorno, ho un problema con l'impianto luce di una stanza, che ha 4 interruttori a pulsante per accendere la luce, legati ad un relè. L'obbiettivo era semplicemente cambiare gli interruttori, ma pur seguendo i collegamenti vecchi, sembra che ci sia sfuggito qualcosa, perchè ora non c'è modo di accendere la luce, nessuno degli interruttori funziona. al relè finder sono collegati quattro fili due bianchi, uno nero ed uno grigio. i due bianchi sono uniti ed entrano nella bobbina (220V) il grigio entra dove c'è ill simbolo del interruttore, ed il nero nel punto parallelo alla bobbina. al primo interruttore che suppongo sia il principale arrivano due fili bianchi, e partono due fili bianchi. anche per il secondo interruttore e per il terzo. l'ultimo interruttore arrivano solo due fili bianchi. nel primo interruttore solo un filo bianco ha corrente. forse abbiamo sbagliato a collegare i fili oppure abbiamo acquistato i frutii sbagliati?

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di Daniele,

vorrei sapere se è questo il relè, che descriverà in seguito, per azionare una lampadina da due pulsanti, il relè è della Finder 27.01.8.230 A10 ad impulsi

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di Pimar75,

Ho delle persiane blindate e vorrei sostituire l'attuale interruttore ( che mi obbliga a restare lì a schiacciare il pulsante ) con un comando a relè, visto che mi sembra di capire che possa realizzare anche il fine corsa, per poter limitarmi a clicca. E' possibile? E' una modifica agevole per l'elettricista?

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di Fai da te,

Visto la difficoltà per trovare spiegazioni e schemi elettrici per il circuiti elettrico del sistema del aria condizionata nel mio automobile, che monta un sistema della DAIVA,chiedo se possibilmente si può dare una dritta come interpretare i numeri nei vari relè, e come capire chi e del comando e chi della potenza? grazie.

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di Cleopatra,

Innanzitutto che relè? Un passo-passo o un relè normale?
1)Puoi aver sbagliato il circuito, e questo vale in entrambi i casi.
2) Perché la bobina si diseccita, quando rilasci il pulsante, se è un relè normale

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di antonio,

Ho montato un relè con due pulsanti e un punto luce. quando premo il pulsante si accende la lampadina per un attimo e poi si spegne, perché?

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di marcello,

Ho un relè siemens B23134-52-X130 YWB 10027 del tipo usato negli impianti delle auto e vorrei usarlo per non surriscaldare un interruttore, a mio parere molto delicato, che alimenta due faretti alogeni da 10 W 12 V del mio camper. Ma la prioritïà principale è che non vorrei gravare ulteriormente sulla scarica della batteria. Quanto può incidere sul carico un relè del tipo descritto sopra?

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di sasa,

scusi vorrei sapere come si stabilisce quando un relè funziona o no,grazie

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di mario,

per facilitare la pratica sarebbe utile inserire la spiegazione dei simboli (lettere, numeri, disegni, ecc..) riportati sui relè

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di FRANCESCO,

HO INSTALLATO E LUCI ANABBAGLIANTI NELLA MACCHINA DI 100 WATT è UTILE INSTALLARE UN RELè???

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di simone,

il problema dei pulsanti con la spia luminosa è risolvibile mettendo in parallelo alla bobina del relè un condensatore da 1.5 nanofarad. il problema si dovrebbe risolvere

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di Step,

Il sito è buono e anche le spiegazioni, tuttavia sarebbe meglio se suddivideste gli schemi in: schema di principio, schema di montaggio, e schema unifilare.

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di ,

Occorrerebbe vedere lo schema del relè, dei pulsanti con spia e e del collegamento effettuato. Così come detto i problemi sembrano non esserci, ma se il circuito non funziona come deve, qualcosa che non risulta evidente dalla spiegazione dei dispositivi e del loro collegamento deve pure esserci.

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di ALFREDO FERRARA,

Salve.
Ho acquistato 2 pulsanti BTicino dotati di spia luminosa per poterli rintracciare al buio di un corridoio. Ci sono 4 pulsanti che azionano un rele': 2 dei 4 pulsanti li sto cambiando con pulsanti e spia.
Installato primo pulsante, tutto bene. Spia fra fase e neutro, la spia resta sempre illuminata e il pulsante fa il suo mestiere.
Installo secondo pulsante, spia fra fase e neutro: spia sempre accesa MA il pulsante funziona UNA sola volta e poi MUTO.
Mi sono rivolto anche a BTicino, allego la risposta.
Che posso fare ? Ringrazio anticipatamente

Gentile Cliente,
l'inserimento della spia sul circuito relè non è sempre fattibile, dipende infatti dalle caratteristiche del relè. Per evitare qualsiasi interferenza relè/spia basta collegare la lampada spia direttamente tra fase e neutro.
Per eventuali chiarimenti non esiti a contattarci attraverso le pagine del sito, o telefonando al numero 800.837.035*.
RingraziandoLa per averci contattato, porgiamo cordiali saluti.

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di isi,

mancano i relè a contatti legati

Rispondi

di ,

Non occorre "un" relè. Ne occorre uno per ogni ventilconvettore. I contatti NO danno il consenso secondo una logica OR alla pompa di circolazione, quindi in parallelo tra loro ed in serie alla pompa.

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di gorelli,

ciao io devo effettuare un impianto di riscaldamento a ventilconvettori con pompa di circolazione, vorrei sapere che tipo di relè posso inserire per disattivare la pompa al momento che tutti i termostati ambiente non chiedono piu calore.

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di pompeo,

gli schemi riportati nelle descrizioni sono molto generici,magari nelle rappresentazioni bisognerebbe dettagliare meglio la fase il neutro, vari pulsanti lo schema dettagliato di un relè con le varie entrate ,uscite ,vale a dire rappresentare un impianto complesso nei minimi dettagli in modo da dare ai meno esperti come me la possibilità di capire alla perfezione.

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di Vincenzo Oreste,

Ho  un rele della perry a 6 contatti:

1-2, 3-4 tratteggiati, e la bobina indicata con A1-A2.

Volevo usare il rele per azionare 3 lampade in maniera distinta, solo la 1, poi solo la 2, poi solo la 3 infine spegnere tutto.

Mi hanno detto che un rele a 4 stati sarebbe bastato.

Non sono riuscito a ottenere altro che l'accensione e lo spegnimento di una sola lampada, e lo schema trovato sul sito, e non solo su questo mi sembra poco 'pratico' mi rifarei allo schema di un rele in commercio per indicare anche ai meno pratici come effettuare i collegamenti.

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