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Thevenin nel trifase

Articolo n° 3 su 3 del corso "Thevenin forever". Vai all'indice del corso.

Paragrafi dell'articolo:

  1. Premessa
  2. L'esercizio
  3. Calcolo dell'impedenza ZTh
  4. Calcolo di Eth
  5. Appendice

Premessa

E' periodo di esami. Arrivano richieste per la soluzione di esercizi. La nostra redazione non è in grado di far fronte a tutte. Oltre alla dimestichezza con questi tipici problemi scolastici, utili come ginnastica mentale e per questo stimolanti, ma che, in genere, non si presentano esattamente nella forma di quelli con cui ha a che fare quotidianamente un progettista od un installatore elettrico, occorre parecchio tempo per svolgerli. Cerchiamo di fare il possibile. Qualcuno lo svolgiamo con più completezza, se ritenuto interessante, come questo, arrivato proprio mentre si è decisa una raccolta di esercizi sul teorema del generatore equivalente.

L'esercizio

Nel circuito di figura determinare la corrente I sulla resistenza R2

Immaginiamo di togliere la resistenza R2 e calcoliamo il generatore equivalente di tensione visto tra M ed N.

Calcolo dell'impedenza ZTh

Dopo aver annullato l'azione dei generatori il circuito diventa

A prima vista il calcolo sembra laborioso, in quanto non individuiamo immediatamente serie o paralleli e l'eventuale trasformazione della stella di resistenze R0 in triangolo non ci aiuta granché. Ma se riflettiamo un po' di più, ci accorgiamo che le resistenze R0 sono escluse dal calcolo. Infatti la resistenza equivalente è data dal rapporto tra una tensione arbitraria applicata tra M ed N e la corrente assorbita. Le tre resistenze R0 , con questa alimentazione, non possono essere percorse da corrente: i punti A,B,C sono infatti equipotenziali. Diciamo per ragioni di simmetria, che  possiamo capire meglio, se immaginiamo di staccare le tre resistenze R0 e di applicare una tensione E tra M ed N

Il generatore E alimenta tre serie identiche costituite dall'impedenza Z e dalla resistenza R1. In ognuna di tale serie c'è dunque la medesima corrente I e le tensioni ai capi delle tre R1 sono identiche, cioè i punti A, B, C sono allo stesso potenziale. Se ora inseriamo la stella di resistenze esclusa il regime delle correnti non cambia perché si applica un potenziale unico ai tre capi liberi delle R0, ma non c'è alcuna chiusura perché possa circolare in esse una corrente. Riepilogando avremo

L'impedenza di Thevenin è dunque il parallelo delle tre serie Z+R1.

Calcolo di Eth

Applichiamo la sovrapposizione degli effetti. Dapprima facciamo agire i soli generatori di tensione.Il circuito da considerare è

La tensione tra M ed N è nulla, essendo M ed N i centri stella di due terne equilibrate alimentate da un sistema trifase di tensioni simmetrico. Tutte le stelle equilibrate di un sistema simmetrico hanno il potenziale del centro stella uguale a quello del centro stella ideale del sistema (il baricentro del triangolo delle tensioni concatenate)

Facciamo ora agire il solo generatore di corrente.Il circuito da considerare è il seguente

Per le stesse ragioni viste in precedenza nel calcolo della ZTh , le tre impedenze Z è come non ci fossero in quanto non possono essere percorse da alcuna corrente risultando equipotenziali i tre punti A,B,C. Non essendo percorse da corrente il punto M è pure equipotenziale con A,B, C per cui la tensione tra M ed N prodotta dal generatore di corrente è data dalla tensione ai capi di una qualsiasi delle R1 che è percorsa da un terzo della corrente del generatore. Nota: nel caso questo metodo così sbrigativo non convincesse si può ricorrere alla soluzione dei sistemi che basati sui principi di Kirchhoff. Vedere in Appendice

In definitiva la corrente I richiesta si calcola con il seguente circuito


Appendice

Proponiamo il calcolo della Eth con il metodo delle correnti di magia e dei potenziali di nodo. I sistemi che ne derivano sono numericamente risolti con uno script Scilab.

Con il metodo della correnti di maglia

Alla corrente Ig si assegna il percorso attraverso le resistenze R0 inferiore ed R1 sinistra. L'effetto è quello di far comparire in quei rami i generatori di tensione R0*Ig ed R1*Ig

Si scrive quindi il secondo principio di Kirchhoff per ciascuna maglia, ottenendo il sistema rappresentato nella notazione matriciale seguente

Ed ecco uno script Scilab (copiare ed incollare nella finestra di Scilab, oppure sull'editor per eventualmente elaborarlo) per risolvere il sistema usando il metodo di Cramer

//dati del circuito
j=%i*1;
txt=['R0=';'R1=';'Z=';'Ig='];
dati=evstr(x_mdialog('Dati esercizio',txt,['10';'10';'5+j*15';'-12']));
R0=dati(1);
R1=dati(2);
Z=dati(3);
J=dati(4);
E0=R0*J;
E1=(R0+R1)*J;
 
M1=[2*(R0+Z) -(R0+Z) 2*R0 -R0;
-(R0+Z) 2*(R0+Z) -R0 2*R0;
2*R0 -R0 2*(R1+R0) -(R1+R0);
-R0 2*R0 -(R1+R0) 2*(R0+R1)];
 
I1=[0 -(R0+Z) 2*R0 -R0;
E0 2*(R0+Z) -R0 2*R0;
0 -R0 2*(R1+R0) -(R1+R0);
E1 2*R0 -(R1+R0) 2*(R0+R1)];
 
I2=[2*(R0+Z) 0 2*R0 -R0;
-(R0+Z) E0 -R0 2*R0;
2*R0 0 2*(R1+R0) -(R1+R0);
-R0 E1 -(R1+R0) 2*(R0+R1)];
 
I3=[2*(R0+Z) -(R0+Z) 0 -R0;
-(R0+Z) 2*(R0+Z) E0 2*R0;
2*R0 -R0 0 -(R1+R0);
-R0 2*R0 E1 2*(R0+R1)];
 
I4=[2*(R0+Z) -(R0+Z) 2*R0 0;
-(R0+Z) 2*(R0+Z) -R0 E0;
2*R0 -R0 2*(R1+R0) 0;
-R0 2*R0 -(R1+R0) E1];
 
i1=det(I1)/det(M1)
i2=det(I2)/det(M1)
i3=det(I3)/det(M1)
i4=det(I4)/det(M1)
 
Iz1=i1
Iz2=i2-i1
Iz3=-i2
 
UMN=-Iz3*Z+R1*i3


  Ecco i risultati forniti dal programma

Iz1  = 0
 Iz2  = - 1.222D-16 + 2.425D-16i (praticamente zero)
 Iz3  =1.222D-16 - 2.425D-16i (praticamente 0)
 UMN  = - 40. + 3.053D-15i (praticamente –40)

Oppure, eccono un altro script, molto più breve poiché si usan l'istruzione apposita linsolve

//dati del circuito
j=%i*1;
txt=['R0=';'R1=';'Z=';'Ig='];
dati=evstr(x_mdialog('Dati esercizio',txt,['10';'10';'5+j*15';'-12']));
R0=dati(1);
R1=dati(2);
Z=dati(3);
J=dati(4);
E0=R0*J;
E1=(R0+R1)*J;
 
M1=[2*(R0+Z) -(R0+Z) 2*R0 -R0;
-(R0+Z) 2*(R0+Z) -R0 2*R0;
2*R0 -R0 2*(R1+R0) -(R1+R0);
-R0 2*R0 -(R1+R0) 2*(R0+R1)];
 
N=[0; E0; 0; E1];
 
i=linsolve(M1,-N)
Iz1=i(1)
Iz2=i(2)-i(1)
Iz3=-i(2)
 
UMN=-Iz3*Z+R1*i(3)

Ecco i risultati di questo secondo script 

Iz1  = - 1.092D-15 + 1.805D-16i
Iz2  =- 1.442D-17 + 1.134D-15i
Iz3  =1.106D-15 - 1.314D-15i
UMN  = - 40. - 2.533D-15i   

Con il metodo dei potenziali di nodo

Ci sono 6 nodi nella rete. Un potenziale di nodo lo si fissa arbitrariamente a zero. Nel nostro caso VM=0. Il potenziale di VN, cambiato di segno, sarà allora la Eth cercata. Per ognuno degli altri nodi si scrive, come noto, il primo principio di Kirchhoff. Di seguito è mostrato più in dettaglio il procedimento matematico seguito per la risoluzione del sistema con Cramer.

Ed ecco lo script  Scilab corrispondente

 

//dati del circuito
j=%i*1;
txt=['R0=';'R1=';'Z=';'Ig='];
dati=evstr(x_mdialog('Dati esercizio',txt,['10';'10';'5+j*15';'-12']));
G0=1/dati(1);
G1=1/dati(2);
Y=1/dati(3);
Ig=dati(4);
 
M=[3*G0 -G0 -G0 -G0 0;
-G0 G0+Y+G1 0 0 -G1;
-G0 0 G0+Y+G1 0 -G1;
-G0 0 0 G0+Y+G1 -G1;
0 -G1 -G1 -G1 3*G1];
 
A=[3*G0 Ig -G0 -G0 0;
-G0 0 0 0 -G1;
-G0 0 G0+Y+G1 0 -G1;
-G0 0 0 G0+Y+G1 -G1;
0 -Ig -G1 -G1 3*G1];
 
B=[3*G0 -G0 Ig -G0 0;
-G0 G0+Y+G1 0 0 -G1;
-G0 0 0 0 -G1;
-G0 0 0 G0+Y+G1 -G1;
0 -G1 -Ig -G1 3*G1];
 
C=[3*G0 -G0 -G0 Ig 0;
-G0 G0+Y+G1 0 0 -G1;
-G0 0 G0+Y+G1 0 -G1;
-G0 0 0 0 -G1;
0 -G1 -G1 -Ig 3*G1];
 
N=[3*G0 -G0 -G0 -G0 Ig;
-G0 G0+Y+G1 0 0 0;
-G0 0 G0+Y+G1 0 0;
-G0 0 0 G0+Y+G1 0;
0 -G1 -G1 -G1 -Ig];
 
VA=det(A)/det(M)
VB=det(B)/det(M)
VC=det(C)/det(M)
VN=det(N)/det(M)

UMN=-VN


Questi i risultati

VA  =0
 VB  =8.857D-16 - 1.874D-15i
 VC  =- 6.672D-16 - 9.118D-15i
 VN  =40. - 2.866D-15i
 UMN  =- 40. + 2.866D-15i

E lo stesso programma usando l'istruzione apposita linsolve

//dati del circuito
j=%i*1;
txt=['R0=';'R1=';'Z=';'Ig='];
dati=evstr(x_mdialog('Dati esercizio',txt,['10';'10';'5+j*15';'-12']));
G0=1/dati(1);
G1=1/dati(2);
Y=1/dati(3);
Ig=dati(4);

M=[3*G0 -G0 -G0 -G0 0;
-G0 G0+Y+G1 0 0 -G1;
-G0 0 G0+Y+G1 0 -G1;
-G0 0 0 G0+Y+G1 -G1;
0 -G1 -G1 -G1 3*G1];
 
N=[Ig;0;0;0;-Ig];
 
v=linsolve(M,-N);
 
VA=v(2)
VB=v(3)
VC=v(4)
VN=v(5)
 
UMN=-VN

Ecco i risultati prodotti

VA  =2.269D-13 + 6.698D-13i
 VB  =2.282D-13 + 6.799D-13i
 VC  =2.270D-13 + 6.585D-13i
 VN  =40. + 6.544D-13i
 UMN  =- 40. - 6.544D-13i  
   


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Commenti e note

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di ,

Manuel,
non devi avere eccessive incertezze ed avere più fiduci in te stesso. Nessuno è perfetto ed anche EP non sfugge a questa verità Gli errori capitano purtroppo, per varie ragioni, più o meno gravi. E' evidente che con fase 30 una tensione e le altre di 120 e 240, lo sfasamento reciproco non è 120 gradi, come richiesto dalla simmetria. Si tratta ( o meglio si trattava, in quanto ora è stato corretto), di un errore di trascrittura del testo. La redazione di EP ti ringrazia della segnalazione.
Non è che necessariamente debba essere zero, l'importante è che ci siano 120° di sfasamento e che sia rispettata la sequenza desiderata. Conservando 30° per la U12, gli angoli devono essere -120° per La U23 e 150 per la U31. Se si pone zero per la U12, per la U23 si deve mettere -120 e per la U31 +120°. Per l'esercizio comunque basta solo sapere che si tratta di una terna simmetrica.

Rispondi

di Manuel,

Ripensandoci bene, chiaramente il valore della fase di U12 è pari a 0° e non a 30°, altrimenti avremmo un assurdo tra i nodi 1-2,1-3 e 2-3 ai quali sono applicati due tensioni differenti in parallelo. Per favore correggetemi se sbaglio.

Rispondi

di Manuel,

C'è un errore nel testo dell'esercizio (la tensione U12 ha fase 0°, anzichè 30° come riportato, affinchè si abbia una terna bilanciata) oppure mi sfugge qualcosa?

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