Segnali analogici segnali numerici (1)
Si definisce segnale
una funzione del tempo che contiene informazioni sull'andamento di una certa grandezza fisica.
La variabile
tempo può essere continua o discreta (cioè ad intervalli finiti), così pure il
segnale può essere espresso in modo continuo oppure mediante valori discreti.
(cioè in numeri reali e finiti).
Si chiamano segnali analogici quelli per cui sia il tempo che l'ampiezza del segnale sono continui, si chiamano invece segnali numerici (o digitali, dall'inglese digit, cifra) quelli per cui sia il tempo che i valori d'ampiezza istante per istante sono espressi da valori discreti.
Fig.1.1
a) Segnale analogico y=f(t)
b) Segnale numerico yn definito negli istanti n×Dt
I segnali
numerici sono così costituiti da sequenze di numeri che definiscono l'ampiezza yn in ciascun istante n·Dt , dove n è un numero intero e Dt
l'intervallo di campionamento. Il valore yn viene chiamato campione n.esimo della
sequenza.
Un semplicissimo
esempio di elaborazione di un segnale è il filtraggio, cioè l'effetto
dell'applicazione del segnale all'ingresso di un circuito (filtro) che lascia passare solo frequenze minori di
un certo valore (P.B. = passa-basso) oppure frequenze superiori ad
un certo valore (P.A. = passa-alto).
Fig.
1.2 - Scomposizione di un segnale
mediante filtraggio
Un procedimento
alternativo, di tipo numerico, è l'applicazione dell'analisi armonica di
Fourier : mediante questa è possibile
ricavare i valori delle sinusoidi componenti la forma d'onda originale campionando quest'ultima in N istanti, cioè ottenendo un valore numerico associato ad ogni istante, ed
utilizzando gli N valori d'ampiezza così
ricavati nell'espressione:
dove Ak è l'ampiezza della k.esima
armonica.
Per applicare questo metodo all'esempio precedente possiamo scrivere un semplice programma in Mathcad® che svolga i calcoli relativi alla generazione della forma d'onda composta, che campioni poi tale funzione in N istanti e che ricavi infine le ampiezze delle varie armoniche componenti utilizzando la formula data.
Come si vede
nell'esempio della Fig. 1.3, l'ampiezza
della fondamentale A1 risulta uguale ad 1, mentre quella della seconda
armonica A2 è 0
e quella della terza A3 risulta
0.6, esattamente corrispondenti a quanto impostato nella prima riga della figura stessa, cioè
alla forma d'onda originale.
Sinusoidi e vettori rotanti (2)
Una oscillazione armonica sinusoidale può essere vista come la proiezione di un vettore di modulo A ruotante nel piano, a velocità angolare costante w
[1]
) (vedi Fig. 2.1).
Fig. 2.1 - Sinusoide come proiezione di un vettore ruotante a velocità angolare w.
Qualsiasi posizione intermedia può allora essere vista come una composizione di una sinusoide di determinata ampiezza e di una cosinusoide generalmente di altra ampiezza
Fig. 2.2 - La proiezione del vettore A, con fase iniziale j, come somma di una sinusoide di ampiezza A·cos(j) e di una cosinusoide di ampiezza A·sen(j).
Qualunque andamento sinusoidale è quindi rappresentabile mediante le componenti orizzontale e verticale del suo vettore iniziale di fase j, e mediante la velocità angolare w di questo.
A·cos( j) + j·A·sen(j ) = A·e j j
Fig. 2.3 - Rappresentazione di un vettore nel piano complesso. Poiché il vettore ruota a velocità angolare w, ad ogni istante t si avrà: A·ejj·(cos( wt) + j·sen(wt)) = A·ejj·ejwt = A·ej·(wt+j) La rappresentazione in forma esponenziale complessa facilita in qualche caso l’elaborazione matematica, come si vedrà più avanti.
Fig. 2.4 - Rappresentazione di un’oscillazione armonica come risultante di due vettori ruotanti in senso opposto. In tal caso si chiama frequenza negativa la rotazione in senso orario del secondo vettore (nome che evidentemente non ha alcun significato fisico), e si ha perciò una simmetria di frequenze positive e negative rispetto alla frequenza zero.
Si può cioè scrivere:
A·cos(w·t+j) = (A/2)·ej·(w·t+j) + (A/2)·e-j·(w·t+j) Se ne vedrà più avanti l’utilizzazione nei cosiddetti spettri di frequenza.
[1]
) w è espresso in radianti al secondo, e poiché ogni giro corrisponde a 2p rad, la velocità angolare espressa in giri al secondo (frequenza) è data da f = w / 2p. Il reciproco di questo valore è il periodo della sinusoide, cioè il tempo dopo il quale la sinusoide si ripete identicamente.
[2]
) La formula di Eulero, ricavata dai legami fra le funzioni trigonometriche e quelle iperboliche (basate sul numero e), stabilisce che cos(x) + j sen(x) = ejx dove x è un numero reale e j è l’unità immaginaria. Ponendo x = p si ottiene la celebre relazione -1 = ejp che lega mirabilmente fra loro l’unità negativa, quella immaginaria ed i numeri trascendenti e e p.
[3]
) Due numeri complessi si dicono coniugati quando hanno la stessa parte reale e la parte immaginaria pure uguale ma con segno cambiato.