
di VRI,
Io non ho ancora studiato la parte di elettrotecnica sui motori ma ti posso dire che: La corrente di impiego è di 58 A che è quella che fluisce nel normale funzionamento del motore quindi si va a scegliere la In dell'automatico il più possibile vicino a 58A...Se non sbaglio c'è il 63 A che va benissimo. La curva deve essere una D(10-20In) ovvero è un automatico che fa agire la magnetica da 10 a 20 In a seconda di come è stato regolato. La regolazione del magnetico sarà quindi a 10 In=630 A. Dovrà anche avere un Pdi minimo di 9kA per poter interrompere un corto senza il rischio di rovinare automatico e linea. Trifase nell'automatico sta a tre poli oppure 4 a seconda di che tipo di carico è( equilibrato o squilibrato). Spero di esserti stato utile.

di emd,
Si tutte belle parole, ma non si capisce come "materialmente" si dovrebbe fare a scegliere un interruttore magnetotermico... Ad esempio avendo una linea (che alimenta un motore trifase di una pompa idraulica in servizio continuo) composta da cavi da 150 mmq con portata di 435 A, percorsi, in condizioni di funzionamento normali da correnti di 58 A, in condizioni di spunto da correnti di 383 A e dovendo proteggere data linea dai sovraccarichi e da una corrente di cortocircuito di 9000 A come (passo passo) si dovrebbe procedere alla scelta di un tale interruttore ad esempio avendo davanti le curve di intervento della categoria C? La corrente di impiego è 58 A o 383 A?
di Mario,
un ultima cosa, ne approfitto per fare i complimenti allo staff e a chi ha partecipato nell'esposizione di concetti teorici e pratici in quanto l'utilità mostrata attraverso questo servizio didattico è davvero importante e incommensurabile! Infinitamente Grazie! Saluti Mario
di Mario,
Perché in un impianto elettrico per abitazione con potenza massima fornita di 3,3KW molti scrivono che la corrente massima di fornitura dell’ENEL è di 16A e quindi riguardo all'installazione preferiscono nella scelta un magnetotermico di corrente nominale di 16A? Il motivo della mia domanda deriva dalle seguenti note:
- Per contratti minori di 6KW non ci dovrebbero essere spese nel conteggio delle bolletta riguardo la potenza reattiva quindi ne consegue che non c’è bisogno di rifasare l’impianto elettrico per potenza massima di fornitura pari a 3,3KW cioè non c’è bisogno di un meccanismo capace di mantenere costante il fattore di potenza totale a 0,9.
- Da quanto detto nella nota precedente ne consegue che è possibile prelevare corrente di valore infinito dal contatore qualora la potenza attiva totale cioè la somma di tutte le potenze attive delle utenze attaccate alla rete elettrica è nulla (ipotesi surreale).
- Volendo fare un’ipotesi reale cioè immaginando che le utenze attaccate alla rete elettrica diano un fattore di potenza totale pari a 0,5 ne consegue che: 3300/(230*0,5)=29A
- Ne consegue successivamente che applicare un interruttore magnetotermico da 16A non ha senso in quanto la corrente massima ricavata è 29A infatti l’utilizzo di un magnetotermico da 16A farebbe staccare la corrente anche se non raggiungiamo la potenza massima di 3,3KW (con il fattore di potenza totale di 0,5).
Dalle note scritte ne consegue un'altra domanda, se in un impianto elettrico il fattore di potenza è quasi sempre di 0,5 si applica quindi un magnetotermico ad esempio da 32A?Preciso infine che le note scritte sono miei ragionamenti in base a quanto letto in merito a quest'argomento quindi attendo, qualora ci siano da fare, eventuali correzioni, inoltre attendo conferma su queste due informazioni:
- Il contatore conta la potenza è non la corrente riguardo l’assorbimento relativo al contratto con l’ENEL.
- Il fattore di potenza totale non è una costante di un impianto (privo di meccanismo di rifasamento) ma è una variabile cioè varia in base alle potenze attive e reattive delle utenze attaccate alla rete elettrica.