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Carlo Zanetti
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Dichiarazione di conformità: chi la rilascia?

Domanda:

Lavoro in una nota ditta di impianti elettrici con qualifica di elettricista di 5° liv., ho un'esperienza circa trentennale nella realizzazione d'impianti elettrici nel settore industriale e terziario. Posso, senza cadere in sanzioni, realizzare il rifacimento di un nuovo impianto elettrico in casa di mio figlio? Se sì, a chi posso rivolgermi per ottenere la dichiarazione di conformità del suddetto impianto, dato che come lavoratore dipendente non posso rilasciare nessuna dichiarazione?

Risponde Carlo Zanetti

Ai sensi della legge vigente per svolgere una attività impiantistica si deve essere in possesso di requisiti tecnici specifici ed essere iscritti nei registri delle imprese. (vedi al seguente link
Il testo della legge 46/90 è disponibileal seguente link

A lei manca purtroppo il secondo requisito essendo lavoratore dipendente. E' un problema che spesso si pone negli impianti domestici. L'unica possibilità, per quanto mi risulta, consiste nel trovare una ditta di impianti che rilasci la dichiarazione del lavoro che lei fa, assumendosene tutte le responsanbilità. Non esiste una struttura che sostituisca l'impresa installatrice verificando e certificando gli impianti eseguiti da soggetti non iscritti nel registro delle imprese, che pur possiedono i requisiti tecnici per svolgere il lavoro.

Carlo Zanetti

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Commenti e note

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di 46-90,

Avrei due risposte:
la prima, quella normativa, che consente l'esecuzione dell'impianto solamente a ditte del settore regolarmente iscritte alla camera di commercio, per cui il padre non può eseguire l'impianto; potrebbe però affidare l'incarico di esecuzione dell'impianto ad una ditta ed accordarsi per aiutare lui stesso ad eseguire gli impianti. Penso che un artigiano sia contento di essere sgravato dell'esecuzione delle tracce della posa delle scatole e dei tubi, così può controllare anche la bontà degli impianti.
La seconda (all'italiana), ma non tanto visto il carattere di famigliarità della cosa, ed è la seguente: se la casa è esistente e viene rifatto solamente l'impianto elettrico e non è stata aperta una DIA, oppure non ci sarà il rilascio di una concessione edilizia, in pratica vengono rifatti solo gli impianti elettrici, e non avrei dubbi a dire che il "padre" è pienamente titolato ed in parte obbligato ad eseguire l'impianto elettrico. Il problema potrebbe subentrare in seguito, nel caso di vendita dell'immobile dove verrebbe richiesto un certificato dell'impianto elettrico. Anche qui ci sarebbe però la possibilità, con l'uscita dei nuovi regolamenti, di far eseguire la verifica da parte di ditta abilitata a rilasciare un certificato di idoneità dell'impianto (sono in uscita nuovi regolamenti).
So bene che con queste affermazioni molti "padri" possono eseguire impianti a numerosi "figli", ma nel caso specifico per una questione di risparmio economico mi sentirei obbligato ad aiutare mio figlio.

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di paolo,

Fai chiedere un preventivo da tuo figlio ad una ditta di impianti. Fai tu l'impianto a casa di tuo figlio senza alcun problema e quantifica la spesa. Sottrai dal preventivo la spesa realmente sostenuta e quantifica il risparmio. A questo punto manca solo la DDC. Offri il 30% del risparmio e troverai sicuramente qualcuno disposto a rilasciarti la DDC.

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di Viganò Tiziano,

E' veramente assurdo di come gli addetti ai lavori, elettricisti dipendenti, dipendenti di grossisti, ecc. non si rendano conto del valore che la DDC ricopre e di come sia un importante strumento di valorizzazione del proprio operato, ribadisco che nessuno di chi non ha requisiti può operare sugli impianti elettrici, ricordo oltretutto che la DDC non è un solo foglio prestampato, ma che deve avere degli allegati obbligatori ed in molti casi un progetto eseguito da un professionista.

Se non si iniazia a fare così, ogni volta che lavoreremo saremo trattati come chi non ha ne arte ne parte e di conseguenza il Ns lavoro sarà sottovalutato.

Concludo ricordando la responsabilità penale e civile che sta dietro un semplice differenziale cavallottato.

Il giudice in una causa di fulminazione guarda la firma sulla DDC e non è interessato a tutto il resto.

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di Luigi,

Un ingegnere può certificare il collaudo dell'impianto

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di fabio,

lavoro presso una ditta che vende materiali elettrici e in risposta ai commenti sopra citati volevo solo esprimere un parere constatato ormai da tempo:

per ogni elettricista regolarmente inscritto ce ne sono due "farlocchi" che sicuramente faranno il lavoro al suo posto.....

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di Cap-br,

Rispondo al signor Davani. E' giusto eliminare i lavoratori in nero, che spesso sono degli ottimi tecnici, ma bisognerebbe controllare di piu' anche i certificati. Spesso li emettono dei veri e propri rapinatori nascondendosi dietro ad un pezzo di carta stampato in automatico di cui forse non conprendono nemmeno il significato.

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di Cap-br,

Se trova una ditta, regolarmente iscritta pagando la consulenza (naturalmente comprese tutte le varie tasse che ci sono da pagare)non vedo perchè la ditta non debba rilasciare la certificazione.

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di Davani Loris,

Il sign. Carlo Zanetti ha dato una risposta identica a quella del presidente Berlusconi quando invitò gli Italiani a lavorare in nero...........................
Fortuna che la legge 46/90 era nata anche con questo intento eliminare i dopo lavoristi.

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di GIUSEPPE,

Mi dispiace per il signore che ha fatto l'impianto elettrico, ma lui essendo un elettricista qualificato lo sapeva prima di mettere le mani che la certificazione non la fa nessuno senza aver eseguito lui l'impianto

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di Viganò Tiziano,

La risposta deve essere semplicemente: non puoi realizzare l'impianto elettrico nella casa di tuo figlio.
Mi stupisco della risposta di Zanetti che in pratica chiede ad una azienda di dichiarare il falso, in quanto la dichiarazione di conformità viene rilasciata da chi esegue il lavoro.
Faccio notare che la dichiarazione di conformità viene rilasciata a firma del responsabile tecnico dell'impresa che se ne assume le responsabilità civili e penali derivanti.
Chi deve eseguire un impianto elettrico deve rivolgersi ad una azienda iscritta ed in grado di rilasciare la dichiarazione.

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